Scheda film

Regia: Steven Quale
Soggetto e Sceneggiatura: Eric Heisserer (su personaggi di Jeffrey Riddick)
Fotografia: Brian Pearson
Montaggio: Eric Sears
Scenografie: David Sandefur
Costumi: Jori Woodman
Musiche: Brian Tyler
USA, 2011 – Horror – Durata: ’92
Cast: Nicholas D’Agosto, Emma Bell, Miles Fisher, Ellen Wroe, Jacqueline MacInnes Wood, P.J. Byrne, Arlen Escarpeta
Uscita: 7 ottobre 2011
Distribuzione: Warner Bros

 Alla morte non piace essere presa in giro e neanche al pubblico!

Un gruppo di giovani in viaggio per un briefing aziendale su di un bus si salva dalla distruzione di un ponte grazie alla visione di uno dei passeggeri. Da quel momento, però, le vite dei ragazzi cambiano e dovranno affrontare un duello con la morte che, beffata una volta, ritorna per reclamare il suo bottino nei modi più cruenti. A prescindere dalla volontà della produzione il box office internazionale ha emesso il suo verdetto, sentenziando che l’ultima tappa di questo lungo viaggio iniziato nel 2000, con il primo Final destination, non sia stata ancora raggiunta. La quinta puntata della saga, fruibile in 3D nelle sale attrezzate, ha infatti rastrellato oltre 130 milioni di dollari, a partire dal lancio dello scorso agosto nelle sale di circa quaranta Paesi, ripagando ampiamente il budget di 40 milioni investito per la realizzazione. Ma al di là dell’aspetto meramente economico, Final destination 5 delude anche quanti erano rimasti soddisfatti dal primo episodio di questo gioco cinematografico con la morte.
Per chi si fosse perso le puntate precedenti della serie può stare tranquillo: la trama è identica a quella dei film passati. Cambiano i volti dei protagonisti, giovani, carini e quasi sconosciuti, e muta il modo in cui scocca l’ora della loro dipartita dalla vita terrena. Come aggravante si deve aggiungere che anche gli altri Final destination (del 2003, 2006 e 2009), che si sono passati il testimone fino a oggi, hanno ripetuto il stesso copione appena descritto. E pure l’uso del 3D era stato già proposto nel quarto titolo, per cui neanche l’impatto dei decessi violenti appare abbastanza originale.
Tuttavia sono proprio le varie esperienze di morte sempre più efferate dei vari personaggi che costituiscono i momenti più interessanti del lungometraggio. E in questo assortito catalogo si segnala anzitutto la sequenza iniziale, con la distruzione del ponte su cui viaggia il bus che trasporta i protagonisti (la parte meglio riuscita dei novanta minuti di racconto), oltre l’incendio nel centro estetico che pone fine alla vita di uno dei sopravvissuti al disastro iniziale, e l’incidente ginnico che uccide un’altra ragazza scampata al suo ineluttabile destino.
La narrazione non offre nient’altro. La personalità dei personaggi viene solo accennata con qualche minimo dettaglio, così come la relazione drammatica che si instaura tra di loro resta sempre a un livello molto superficiale. Alla fine ci si ritrova ad attendere spazientiti davanti allo schermo solo quale sia la prossima vittima di questo filo ininterrotto di tragedie intervallato da qualche inutile e scontato dialogo. La direzione del film porta la firma di Steven Quale, al suo debutto dietro la macchina da presa (a parte due corti e un documentario) ma con alle spalle una formativa esperienza come regista di seconda unità, in particolare nelle due opere principali di James Cameron: Avatar e Titanic. Nel cast l’unico volto quasi noto è Emma Bell, vista in Frozen, di Adam Green. Final Destination 5 può attirare solo quella fetta di pubblico che si esalta per le visioni in 3D e che ignora, totalmente, i film precedenti.

Voto * * *½

Giada Valente