Scheda film
Regia: Francesco Bruni
Soggetto: Francesco Bruni, Giambattista Avellino
Sceneggiatura: Francesco Bruni
Fotografia: Arnaldo Catinari
Montaggio: Marco Spoletini
Scenografie: Roberto De Angelis
Costumi: Maria Cristina La Parola
Musiche: Amir Issaa
Italia – 2011 – Commedia – Durata: 102‘
Cast: Filippo Scicchitano, Fabrizio Bentivoglio, Barbora Bobulova, Vinicio Marchioni, Giuseppe Guarino, Raffaella Lebboroni, Arianna Scommegna
Uscita: 18 novembre 2011
Distribuzione: 01 Distribution
Professore: pericolo!
Luca (Filippo Scicchitano), un quasi sedicenne sbandato, coatto e ribelle. Bruno (Fabrizio Bentivoglio), un quasi cinquantenne depresso, ex professore ed ex romanziere, attualmente ghost-writer dedito a dare ripetizioni di lettere a svogliati studenti. Ad unirli è un rapporto professionale ed una tenue quanto spontanea simpatia a pelle. Quando la madre di Luca dovrà recarsi per lavoro all’estero, chiederà all’uomo di occuparsi del ragazzo, anche perché, come gli rivelerà dopo un silenzio durato ben cinque lustri, i due sono padre e figlio! Dopo un’iniziale incredulità ed una naturale riluttanza, Bruno dovrà innanzitutto fare i conti con la sua atavica immaturità prima di poter fronteggiare quella dell’imprevisto erede, impegnandosi come genitore e padre, per raddrizzarlo ed evitare che venga bocciato e si faccia troppo male…
Apprezzato sceneggiatore dei film di Virzì (ma non solo), Francesco Bruni debutta alla regia con questo Scialla!, ennesima commedia d’ambiente scolastico e giovanilista (fin dal titolo, che nel gergo degli under diciotto vuol dire “stai sereno”) a cavallo tra due generazioni, portatrice di un messaggio evidente: se i figli stanno messi male, i genitori stanno ancora peggio ed i primi sembrano destinati a salvare i secondi, così come fece Enea col padre Anchise (o Ascanio, come l’ha ribattezzato Luca) prendendolo sulle spalle in fuga da Troia. Il tono è molto leggero e scanzonato ed i target sono ben individuati e chiari, ma quello che funziona poco è paradossalmente la sceneggiatura, che appare troppo scritta e guidata, piena di brusche sterzate troppo evidenti. Già all’inizio l’agnizione di Bruno risulta troppo secca per essere digeribile, per quanto si sia accuratamente provveduto a giustificarla, poi il fato (per conto dello sceneggiatore Bruni) si accanisce, nell’ordine, con lo sgarbo alla criminalità da parte di Luca, la saggia decisione svelata ai professori invadendo il consiglio di classe e alla fine col riconoscimento del delinquente detto “il Poeta” (Vinicio Marchioni) – personaggio già più letterario che cinematografico – ex alunno di Bruno, che salva così la ricongiunta famigliola da un destino incerto. Anche la figura dell’ex pornostar Tina (Barbora Bobulova), che si sta raccontando al suo confessore/ghost-writer, è quanto di più scontato e facile possa venire in mente ad un autore, con tutto il corollario di banalità che si porta dietro, dal figlio segreto (un altro!) coetaneo di Luca, all’inevitabile consapevolezza di essere irresistibile per l’altro sesso, ma che in realtà nasconde solo bisogno d’amore.
Scialla! è, sia nel bene che nel male, un film molto (forse troppo) scritto, con una certosina cura nei dettagli, ed alla fine, nella sua disinvolta ruffianeria diverte pure, salvandosi più che altro per gli attori, a partire da un eccezionale Bentivoglio con un’irresistibile calata padovana, fino ad una incisiva Raffaella Lebboroni nel ruolo della severa professoressa Colombo, fino ancora ad un Vinicio Marchioni sarcastico, che sui titoli di coda si autocita elogiando, lui che è reduce dal successo delle serie TV Romanzo criminale, il buon esito commerciale che il genere sembra riscontrare presso i giovani.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti
A Roma…
#IMG#A Roma si intrecciano le vite di Luca Colombo, studente quindicenne di liceo con poca voglia di studiare; e quella di Bruno Beltrame, un ex docente divenuto il ghost writer di autobiografie di personaggi del mondo dello spettacolo, per ultima quella di Tina, un ex pornostar di origine polacca. Bruno però è per Luca non semplicemente il professore presso il quale il ragazzo si reca per ricevere lezioni di latino e epica ma anche l’uomo al quale la madre lo affiderà nel momento in cui se ne andrà momentaneamente per lavoro in Africa. Da quel momento Bruno diventerà per Luca qualche cosa di più di un semplice insegnante.
Uno slang stretto che ci mostra come la capitale sia fatta di mille rivoli che confluiscono in un medesimo e vasto fiume di vite umane. Da un lato il giovane Luca, un Filippo Scicchitano alla sua prima prova d’attore che interpreta al meglio il ruolo di un ragazzo di periferia, sia umana che sociale, ma che da qui in poi dovrà dimostrare di essere in grado di slegarsi da questo personaggio; e dall’altro Bruno, un insegnante interpretato da un ottimo Fabrizio Bentivoglio alla sua ennesima prova di ottimo livello, profondamente disilluso e sconfitto dalla vita, che avrebbe voluto essere una persona migliore e che si è ridotto a essere lo scrittore di biografie a comando e non quell’autore di prestigio che sognava d’essere in giovane età. Attorno a loro, e allo slang che permea tutta la pellicola, da cui il titolo che richiama un intercalare giovanilistico abusato nella capitale, si snoda una storia fatta di rapporti affettivi e di come l’insegnamento faccia bene all’animo delle persone, di come nulla è deciso nel corso di qualunque esistenza, che si parli di un giovane quasi sedicenne senza un possibile futuro o di un adulto professore, passando per le vetrate patinate di una villa di una ex-pornostar, una Bobulova in un ruolo terribilmente affascinante, sino alla figura del “Poeta”, uno spacciatore sui generis appassionato di letteratura e arte, interpretato dal Vincenzo Marchioni del “Romanzo Criminale” televisivo. Un film che quindi scorre veloce e leggero, come si conviene al proprio titolo, fra risate agrodolci e battute al vetriolo e che si ricorda al momento della sua conclusione con grande affetto perché poggiato sulla solida impalcatura di una sceneggiatura di gran livello. Non dimentichiamo che Francesco Bruni, qua alla sua prima fatica come regista, è prevalentemente un affermato sceneggiatore in grado di mietere numerosi successi di critica e pubblico.
Voto: * * *½
Ciro Andreotti