Scheda film

Regia: Ron Mann
Sceneggiatura: Len Blum
Fotografia: Simon Ennis
Montaggio: Robert Kennedy
Musiche: Mike Rosnick
Suono: John Laing
Canada, 2014 – Documentario – Durata: 95′
Cast: Michael Murphy, Kathryn Altman, Robin Williams,
Sally Kellerman, James Caan, Elliott Gould, Keith Carradine,
Lily Tomlin, , Philip Baker Hall, Julianne Moore, Lyle Lovett,
Paul Thomas Anderson, Bruce Willis
Uscita: 16 ottobre 2014
Distribuzione: MYmovies.it, in associazione con Feltrinelli Real Cinema

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 Il cinema secondo Altman

Altman, documentario del canadese Ron Mann, offre uno sguardo sulla vita e sulle opere del geniale cineasta Robert Altman (M*A*S*H, I compari, Nashville, I protagonisti, America Oggi e Gosford Park, solo per citare alcuni dei suoi capolavori). Deciso a non piegarsi alle convenzioni di Hollywood, Altman si fece amici e nemici e il suo stile unico gli valse apprezzamenti in tutto il mondo – ma anche feroci critiche – permettendogli di dimostrare che è possibile fare film veramente indipendenti.
Altman era anticonformista. Autore con la A maiuscola. Ribelle. Innovatore. Narratore. Sperimentatore. Giocatore d’azzardo. Folle. Padre di famiglia. Oltre che regista e artista.
Ron Mann ne mostra le molteplici sfaccettature. Caposcuola del cinema indipendente americano, Altman ha lasciato un segno indelebile non solo nel mondo artistico statunitense. Il film esplora e celebra l’epico viaggio di redenzione, lungo cinquant’anni, di uno dei registi più importanti e influenti della storia del cinema. Quello di Altman è uno humor nero, le coreografie sono caotiche, i dialoghi sovrapposti e talvolta oscuri, le trame a più livelli. Attraversa tutti i generi tradizionali sconvolgendoli. I personaggi iconoclasti e una fotografia onnisciente sono uniti alla coralità e ad un metodo d’improvvisazione di gruppo. Il termine stesso “altmaniano” è utilizzato per indicare uno stile non conforme alle norme prevedibili, caratterizzato da critica sociale, sovvertimento del genere. Da The Delinquents (1957) suo film d’esordio, mai distribuito in Italia – Hitchcock lo vide, ne rimase colpito e lo chiamò a lavorare con lui nella serie TV Alfred Hitchcock presenta. All’epilogo Radio America (datato 2006, l’anno della sua scomparsa) pellicola simbolica in cui una stazione radio mette in onda il suo ultimo show, e il candido e biondo Angelo della Morte, Virginia Madsen, ne accompagna la trasmissione fino al termine.
Robin Williams, James Caan, Elliott Gould, Keith Carradine, Lily Tomlin, Julianne Moore, Bruce Willis, Paul Thomas Anderson e lo stesso Robert Altman guidano la narrazione. Conducono il pubblico in un lungo percorso rivelatore tra gli alti e bassi dell’esistenza del visionario e inflessibile autore. Rare interviste, estratti da film rappresentativi, immagini d’archivio, riflessioni dei familiari e dei suoi più noti collaboratori. Altman di Ron Mann è un’opera sincera su un uomo la cui espressione, passione e sete di conoscenza avevano pochi limiti.

RARO perché… Altman rimane comunque ed ancora un autore di nicchia.

Voto: 8

Francesca Bani

 #IMG#Storia di un regista sui generis

La vita e la carriera del regista Robert Altman percorsa da lui stesso e da coloro che l’hanno conosciuto: dai membri della sua famiglia e dalle parole dei suoi attori. Parlando dei suoi successi, fino alle difficoltà economiche e personali.
Chi fosse Robert Altman, regista trasversale rispetto all’establishment hollywoodiano, dotato di una fantasia prettamente europea nell’approcciarsi al mondo del cinema, perché negato per blockbuster e film di cassetta e sempre desideroso di intraprendere qualunque progetto gli passasse per la mente, cerca di spiegarlo questo splendido documentario di Ron Mann, regista canadese non nuovo all’esplorazione del mondo documentaristico, con cui ha narrato il genere fumettistico, il mondo delle droghe leggere, il culto delle automobili.
Nel corso della pellicola alcuni degli attori che hanno dato vita ai film di Altman cercano di identificare, con l’ausilio di qualche termine, cosa sia per loro l’aggettivo ‘Altmaniano’: quel che se ne evince è il ritratto di un uomo che non ha mai saputo piegarsi al sistema, capace di trovare risorse prima personali che economiche, in grado di reinventarlo davanti a ogni rovescio lavorativo e di salute, ognuno dei quali incapaci di fermarlo per il semplice gusto di poter dire di avercela fatta in barba a tutti i suoi detrattori: critici cinematografici, produttori, o anche medici.
Un film che rappresenta uno splendido inno alla vita e un volano per recuperare sia le migliori pellicole di Altman, partendo da America Oggi e finendo con M.A.S.H., ma anche tutte quei film meno noti ma altrettanto splendidamente piacevoli come Il lungo Addio.

Voto: 7

Ciro Andreotti