Scheda film
Regia: Ann Hui
Sceneggiatura: Susan Chan, Roger Lee
Fotografia: Yu Lik Wai
Montaggio: Kong Chi Leung, Manda Wai
Scenografie: Albert Poon
Costumi: Boey Wong
Musiche: Law Wing Fai
Hong Kong, 2011 – Drammatico/Biografico – Durata: 117′
Cast: Andy Lau, Deanie Ip, Qin Hailu, Wang Fuli, Eman Lam, Anthony Wong, Hui So Ying
Uscita: 8 marzo 2012
Distribuzione: Tucker Film
Sale: 20
Amah, ti amo!
Che cos’è un’”amah”? Meno di una nipponica geisha, più di una nostrana baby-sitter o colf, è una figura prettamente cinese che collabora fin da ragazzina con la famiglia che l’assume, pulendo, cucinando ed accudendone i figli e, fatto il voto di rimanere single, resta con l’intero nucleo fino alla propria morte. Colonna portante delle generazioni del dopoguerra, col passaggio di Hong Kong alla Cina ed i conseguenti flussi migratori, vennero definitivamente soppiantate da più economiche colf filippine o indonesiane che già negli anni settanta avevano iniziato a sostituirle.
A simple life di Ann Hui racconta una storia vera, quella di Chung Chun-tao, detta più semplicemente ”Ah Tao”, per tutta la vita “amah” di casa Lee, che si prese cura di Roger, produttore cinematografico hongkonghese, e che, con il progredire dell’età, fu da lui accudita fino all’ultimo giorno, più che un figlio verso la madre: dopo averla trasferita, al primo malore, dall’ospedale nell’ospizio gestito da un amico, prova a cercarle una sistemazione migliore in una casa della sua famiglia ancora occupata da un precedente inquilino, nel frattempo però le condizioni di salute di Ah Tao sembrano peggiorare troppo rapidamente…
La vita semplice dell’altrettanto semplice e laica “perpetua” è narrata in maniera perfettamente lineare dalla regista Ann Hui, attiva in patria da quasi sette lustri, quasi come una fiaba contemporanea, con qualche strizzatina d’occhio costituita dai cortocircuiti del cinema all’interno della storia e dalle partecipazioni di protagonisti della scena cinematografica hongkonghese, quali Tsui Hark, Anthony Wong e Chapman To, tanto per citarne alcuni.
A prestare i volti ai due protagonisti della storia sono il divo Andy Lau, qui con muscoli a riposo ed al netto di trucco e travestimenti, e l’attrice Deanie Ip, noti entrambi come la più longeva coppia figlio-madre sugli schermi di Hong Kong, a partire dalla fiction televisiva The emissary che li vide insieme trent’anni fa. Insieme a loro ravviva la storia tutta una serie di curiosi ed interessanti personaggi, dalla “supervisora” sig.ra Choi (Qin Hailu) all’elegante Zio Kin, dalla gelosa Zia Kam, fino alla paziente in dialisi Mui Gu.
E sullo sfondo, quali ulteriori comprimari attraverso le scene di questa vita semplice, Ann Hui ha collocato due luoghi estremamente peculiari di Hong Kong: il distretto di Sham Shui Po, dove ha girato le sequenze all’interno della casa di cura, ed il patrimonio immobiliare di Mei Foo Sun Chuen, simbolo della borghesia degli anni settanta. Da vedere.
Raro perché… è la storia di una vita semplice, forse troppo, per un pubblico “dopato” come il nostro.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti