Scheda film
Titolo originale: Acide
Regia: Just Philippot
Sceneggiatura: Yacine Badday e Just Philippot
Fotografia: Pierre Dejon
Montaggio: Pierre Deschamps
Scenografie: Gwendal Bescond
Costumi:
Sabrina Riccardi
Musiche: Rob
Suono: Pierre Mertens
Francia/Belgio, 2023 – Fantascienza/Drammatico – Durata: 100′
Cast:
Guillaume Canet
Uscita in sala: 4 luglio 204
Distribuzione: Notorious Pictures
“Mi sento scossa, agitata-a, agitata-a…”
Durante un’ondata di caldo, strane nuvole iniziano a riversare pioggia acida, seminando devastazione e panico in tutta la Francia. In un mondo in bilico, una ragazza e i suoi genitori divorziati devono unire le forze per affrontare e cercare di sfuggire a questa catastrofe climatica…
Partito come film di denuncia e protesta, con denunce dei lavoratori e scontri con le forze dell’ordine in bella mostra, necessari soltanto a presentare i personaggi principali, il film vira presto verso il “disaster movie”, crescendo via via in tensione.
Acid, diretto dal regista francese Just Philippot, che riprende un suo cortometraggio omonimo del 2018 e che nel 2021 si era fatto notare in patria e in particolare a Sitges con La nuée, anche quello un horror a tematica naturalistica, è una pellicola che parte con enormi potenzialità, nel pieno rispetto delle regole del genere. Il tema viene appunto sviato e nulla, come Hitchcock insegna, viene rivelato sull’origine del cataclisma. Quello che interessa è mettere in evidenza le reazioni degli umani a qualcosa di sovrumano e incontrollabile, un’insidia che proviene da quanto di più prezioso per noi su questa terra: l’acqua. Ed al centro viene messa una famiglia disfunzionale, il cui presunto capofamiglia, ben inquadrato e descritto nel prologo come personaggio negativo, dovrà fare di tutto non solo per salvare il proprio nucleo, ma in qualche modo anche per redimersi.
Acid però disperde il suo potenziale in scelte discutibili su alcuni personaggi e sui loro destini. Se Élise, l’ex-moglie di Michael – insieme a ciò che le accadrà – ha una precisa funzione narrativa, il bambino e la madre, incontrati da Selma e suo padre, sono gestiti in maniera più farraginosa e sbrigativa.
Dalla metà del film il regista sembra non riuscire più a dominare la sua storia e i suoi personaggi, che sembrano muoversi in balia del caos imperante, mentre fino a poco prima avevano cercato di cavarsela in ogni modo. Neanche la tematica ecologista – il cambiamento climatico, qui decisamente estremizzato, benché a ragione – e la Natura, alquanto matrigna, riescono a sostenere una sceneggiatura zoppicante.
Anche Guillaume Canet, presenza sempre gradita sul grande schermo, sia dietro che davanti la macchina da presa, nel ruolo di Michael, non riesce a rendere il tutto più digeribile.
Voto: 6
Paolo Dallimonti