Scheda film
Regia: YouNuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia)
Soggetto: Paolo Fondato, Francesco Cenni e Manuel Fondato
Sceneggiatura: Vincenzo Alfieri, Giancarlo Fontana, Tommaso Renzoni, Giuseppe G. Stasi, in collaborazione con Andrea Sperandio
Fotografia: Leonardo Mirabilia
Montaggio: Vincenzo Alfieri
Scenografie: Fabrizio D’Arpino
Costumi: Noemi Intino
Musiche: Francesco Cerasi
Italia, 2022 – Commedia/Azione – Durata: 90′
Cast: Edoardo Pesce, Alessandro Roia, Alessandra Mastronardi, Christian De Sica, Francesco Bruni, Massimiliano Rossi, Michael Schermi
Uscita in sala: 23 marzo 2022
Distribuzione: Lucky Red

Lo chiamavano remake…

I nati negli anni sessanta/settanta ricordano, come parte integrante della loro infanzia ed adolescenza; i millennials probabilmente pure, forse più di riflesso; la generazione Z verosimilmente ignora.

Stiamo parlando di …Altrimenti ci arrabbiamo!, diretto nel 1974 da Marcello Fondato ed interpretato da Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, e Terence Hill, alias Mario Girotti, rispettivamente nei ruoli di Ben e Kid, amici/rivali. Campione d’incassi assoluto nella stagione 1973-74 con 6.097.469.000 di lire, detiene ad oggi il quattordicesimo posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre oltre ad essere il maggiore incasso della coppia. Vera summa del loro cinema, più o meno il vertice della loro parabola cinematografica, il film è quasi un’antologia di situazioni, con una trama flebilissima – che vede al centro l’ormai proverbiale e mitologica dune buggy (“rossa, con cappottina gialla”) – ma con alcune scene entrate di diritto nella memoria collettiva, una su tutte quella del coro dei pompieri.

A quasi cinquant’anni di distanza Antonio Usbergo e Niccolò Celaia, meglio noti come “YouNuts!”, con dietro uno stuolo di produttori (dagli Scardamaglia ad Andrea Occhipinti, più Netflix e RTI) ha (ben) pensato di farne una via di mezzo tra il re-boot e il sequel. Protagonisti sono Carezza (Edoardo Pesce) e Sorriso (Alessandro Roia), i cui nomi vogliono strizzare l’occhio ad un altra pellicola della celebre coppia, Lo chiamavano Trinità, cresciuti come fratelli all’ombra dei due protagonisti del film precedente (che si intravedono in un prologo attraverso una porta a vetri) e che ancora una volta ruotano (e fanno ruotare tutta la storia) intorno alla storica vettura sportiva. Non hanno più a che fare con “il Capo” (John Sharp), “il Dottore” (Donald Pleasence) e “Attila” (Deogratias Huerta) (e con il temibilissimo killer Paganini!), ma con un altro speculatore edilizio, Torsillo (nome mutuato dal cattivo di Banana Joe , anche se lì era con la “c” e interpretato da Christian De Sica), suo figlio scemo Raniero (Francesco Bruni) e con il loro capo-sgherro Scajone (Massimiliano Rossi).

Domanda legittima: c’era veramente bisogno di un film come questo? Sì e no. Come si dice, con i santi non si scherza e Bud & Terence – il primo già veramente in Paradiso, o almeno si spera – sono materia talmente di culto che bisognerebbe lasciarli stare. E soprattutto, nel 2022, ha senso girare un film totalmente disimpegnato, privo di tempo e di luogo, senza che l’u-cronia e l’u-topia letteralmente abbiano un qualche significato? Di nuovo sì e no, perché i tempi odierni, tra epidemie e guerre incombenti non sono molto più sereni di allora e forse il disimpegno più totale può avere il suo perché, se solo la gente tornasse al cinema! In più il cast funziona, con Pesce e Roia alquanto credibili, un Christian De Sica che fa Christian De Sica – e ci sta! – e un Massimiliano Rossi, altrove in ruoli molto più impegnati, qui però irresistibile nel ruolo di vittima sacrificale preferita. Alla coppia di bambinoni, sempre asessuata per contratto, viene pure aggiunto un po’ di pepe con la Miriam interpretata da Alessandra Mastronardi che flirta appena appena col bel Carezza. Un po’ meno funzionano il catatonico Bruni, forse troppo in parte, e la regia, che, oscillando tra la fotocopia e le reinvenzioni, stilizza troppo spesso in fermi-immagine a mo’ di fumetto le interminabili scazzottate: idea interessante in partenza, ma che alla lunga diventa insopportabile e stufa.

A nostro giudizio il film raggiunge comunque la sufficienza, tra momenti un po’ noiosi ed altri effettivamente divertenti, soprattutto grazie al lavoro di squadra di tutti gli attori e alla collaborazione di di alcuni talenti del giovane cinema italiano che vanno da Giancarlo Fontana & Giuseppe G. Stasi (il duo di Metti la nonna in freezer) a Vincenzo Alfieri (regista del sorprendente Gli uomini d’oro), tutti e tre qui sceneggiatori e l’ultimo anche montatore. E guai a perdervi infine i titoli di coda, con le irresistibili gag di Edoardo Pesce! Altrimenti…

Voto: 6

Paolo Dallimonti