Scheda film
Regia e Soggetto: Marco Luca Cattaneo
Sceneggiatura: Marco Luca Cattaneo, Davide Turrini, Marcomario Guadagni
Fotografia: Antonio Veracini
Montaggio: Maria Cristina Sansone
Scenografie: Eva Bruno
Costumi: Wanda Rolla
Musiche: Piero Antolini
Italia, 2009 – Drammatico – Durata: 102‘
Cast: Stefano Fregni, Sara Sartini, Viola Capannini, Pina Randi, Simonetta Solder, Debora Bradarelli, Carlotta Bergamo
Uscita: 6 aprile 2012 / 25 agosto 2010
Distribuzione: Distribuzione Indipendente/autodistribuzione
Sale: 6 / 1
L’impossibilità di una vita normale
Che cos’è l’amore liquido? Il sociologo Zygmunt Bauman nell’omonimo saggio parla di “modernità liquida”, nella quale le relazioni umane oggigiorno sarebbero diventate “connessioni”, in cui la precarietà che affligge le molte sfere della quotidianità avrebbe scalzato la stabilità, contagiando anche i rapporti tra le persone. Le tecnologie hanno migliorato la comunicazione, pur se a favore della virtualità, facilitando ed accelerando inizio e fine delle relazioni. In questo troverebbe facile terreno la pornografia, come viatico per la fruizione del sesso (e dell’amore?) senza troppi problemi. Fino ad assolutizzarsi, ormai sdoganata a più livelli, ed a riempire le menti dei suoi utenti al punto di soffocarle.
Da queste riflessioni è partito Marco Luca Cattaneo, già autore di cortometraggi e documentari, per raccontare la storia, ambientata in un’assolata e deserta Bologna estiva, di Mario (Stefano Fregni), “operatore ecologico” che non rinuncia a piccoli espedienti per sbarcare il lunario, diviso tra una madre anziana e malata (Pina Randi) e la dipendenza dalla pornografia. Quando la sorella (Simonetta Solder) si porta in vacanza l’ingombrante genitrice, sembra aprirsi nella sua grigia vita uno spiraglio di nome Agatha (Sara Sartini), giovane vicina di casa e barista con figlia al seguito, di cui quasi per caso Mario trova degli effetti molto personali da lei buttati nella spazzatura. Ma per lui però, malgrado la presenza della ragazza, non sarà affatto facile riavvicinarsi ad una vita più normale…
Girato in una Bologna quasi inedita – la mente al massimo va all’avatiano Zeder – il primo lungometraggio di finzione di Cattaneo segue i canoni naturalisti a lui cari del documentario, utilizzando due giovani e bravi attori – Fregni e la Sartini – mischiandoli ad altri più navigati, quali la Solder, come pure ad altri ancora non professionisti. Il tema, la porno-dipendenza, è di quelli forti, toccando estremi come la pedo-pornografia e pregiudicando ingiustamente, in un’Italia ancora bigotta, l’adeguata diffusione della pellicola che per il momento, in virtù dell’autodistribuzione, riesce a raggiungere una sala soltanto, pur avendo vinto il RIFF 2010 come miglior film italiano. La realizzazione per contro è sobria e discreta, alternando i primissimi piani ai campi lunghi della città deserta, lasciandosi andare – si fa per dire – giusto in una scena dichiaratamente onirica, toccando invece livelli di inaspettata delicatezza nei duetti tra il gigante-Mario e la bambina-Viola (Capannini), figlia di Agatha. Nulla è lasciato al caso: anche il mestiere del protagonista lo pone già ai margini di questa società fluttuante, rifiuto tra i rifiuti che per arrotondare recupera e reinserisce nel mondo. Così ai margini che un reinserimento nei ranghi di un amore vero, come premessa verso una vita normale, sarà pressoché impossibile. Agatha, ragazza madre, quindi anche lei messa al limite, alla fine sarà l’unico “scarto” che Mario non riuscirà a recuperare, poiché per primo non sarà riuscito a riciclare neanche se stesso.
Raro perché… vittima dello scottante tema trattato.
Note: il film ha un secondo approdo in sala tramite Distribuzione Indipendente, dopo un’uscita il 25 agosto 2010 al Nuovo Cinema Aquila di Roma, autodistribuito.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti