Scheda film

Regia: Ben Affleck
Soggetto: dall’articolo “Escape from Tehran” di Joshuah Bearman
Sceneggiatura: Chris Terrio
Fotografia: Rodrigo Prieto
Montaggio: William Goldenberg
Scenografie: Sharon Seymour
Costumi: Jacqueline West
Musiche: Alexandre Desplat
USA, 2012 – Thriller – Durata: 120′
Cast: Ben Affleck, Bryan Cranston, John Goodman, Alan Arkin, Victor Garber, Tate Donovan, Clea DuVall
Uscita: 8 novembre 2012
Distribuzione: Warner Bros

 Bello, ma non perfetto

Dopo le due ottime prove di Gone Baby Gone e The Town, Ben Affleck torna alla regia con Argo, un film ben riuscito e i cui punti di forza risiedono nella documentazione precisa fino all’ultimo fotogramma, nei serrati ritmi di montaggio e nella coerente commistione di generi. L’ultimo lungometraggio del regista/attore americano torna a casa pieno di premi importantissimi, tra i quali naturalmente spicca quello che forse è il più importante di tutti i riconoscimenti cinematografici a livello mondiale: l’Oscar come miglior film. Premio che sembra tuttavia troppo generoso per un film bello, ma non perfetto, a parere di molti. Andiamo ad illustrarne i motivi.
La storia di Argo inizia il 4 Novembre 1979 a Teheran, dove dei rivoltosi iraniani abbattono i cancelli dell’ambasciata americana e catturano cinquantadue persone. Le trattative per liberare gli ostaggi sono lente e preoccupantemente improduttive, se non che la CIA decide di occuparsi di un’operazione particolare: tentare di far uscire dal paese i sei membri dell’ambasciata riusciti a scappare e rifugiatisi all’interno dell’abitazione dell’ambasciatore canadese, usando come copertura la realizzazione di un finto film di fantascienza, dal titolo appunto “Argo”.
Come si diceva nell’introduzione, uno dei punti forti del film è proprio la minuziosa documentazione, sì perché questa particolare storia è realmente accaduta e Affleck è stato, c’è da dirlo, impeccabile nel riportare pedissequamente ogni atto di questa vicenda come si è verificato nella realtà, riconfermando per altro l’orientamento del cinema hollywoodiano degli ultimissimi anni, che si candida a macchina del tempo per eccellenza, cercando di mettere i dialoghi esclusivamente al servizio della storia, per introdurre lo spettatore, in questo caso con ambientazioni molto credibili e con una fotografia volontariamente in stile anni 70/80, alle atmosfere del periodo storico che si vuole raccontare (altri esempi di questo tipo di cinema, che vuole documentare la realtà, sono il riuscitissimo Lincoln di Steven Spielberg, vincitore del premio Oscar come miglior attore protagonista per Daniel Day Lewis e del premio Oscar per le scenografie e Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow, vincitore del premio Oscar per il miglior montaggio sonoro). Come anticipato nella trama, il film, oltre che parlare di una liberazione di ostaggi realmente avvenuta, mantenendosi quindi su una dinamica da film di spionaggio e film storico, parla anche della falsa produzione di un lungometraggio e quindi affronta e dipinge senza velare una cinica ironia, il mondo degli Studios di quegli anni, toccando spesso anche le tinte leggere della commedia. Il regista quindi punta all’unione di due generi apparentemente antitetici, ma li riesce a coniugare mantenendo una coerenza narrativa invidiabile.
Veniamo al montaggio, forse la qualità più evidente ed encomiabile di Argo. Il cambio di inquadrature è sempre serrato e segue parallelamente il climax della suspance, fino ad arrivare ad un ritmo quasi frenetico (volutamente) nella scena dell’aereoporto, per poi rilassarsi e allungarsi nelle scene finali. L’ottimo lavoro dell’affermato montaggista William Goldenberg (che ha seguito Affleck anche nel montaggio di Gone Baby Gone e che è stato candidato agli Oscar 2013 sia per Argo che per Zero Dark Thirty) è valso la seconda statuetta al film. Questo premio è senza dubbio il più meritato.
Menzione d’onore va riconosciuta inoltre anche alla colonna sonora del solito Alexandre Desplat, che segue il film nei suoi vari ritmi, non risultando mai troppo ingombrante ed alternando classiche colonne sonore hollywoodiane quasi da film d’azione a suoni orientaleggianti e sinuosi, che accompagnano soprattutto le panoramiche, ma anche le inquadrature strette della Teheran di fine anni 70. Musiche che sono valse a Desplat la Nomination per l’Oscar, vinto poi da Mychael Danna, per il film Vita di Pi.
Ritornando alla tesi iniziale, quello che si frappone tra Argo e la sua totale riuscita è sostanzialmente la parzialità del punto di vista. Sebbene infatti, come già spiegato, la documentazione sia sostanzialmente priva di errori, il film più che dalla Warner Bros sembra distribuito e prodotto dall’ufficio stampa del Presidente Carter. Se la descrizione e l’approfondimento dei personaggi del “fronte americano” viene affrontata nei minimi particolari, quella del popolo iraniano viene completamente abbandonata, riducendolo a vittima dei luoghi comuni e delle xenofobia. Non è tanto infatti lo schieramento da uno dei due punti di vista a deludere, ma più che altro la totale mancanza dell’altra versione dei fatti, che se affrontata con serietà, avrebbe potuto rendere Argo un film praticamente inattaccabile. Peccato, perché in quel caso l’acclamazione a capolavoro del cinema sarebbe stata del tutto condivisa e la statuetta come miglior film del tutto meritata.

Voto: * * *½

Mario Blaconà

Alcuni materiali del film:

Video intervista a Ben Affleck

Video intervista a Bryan Cranston

Video intervista a Alan Arkin e John Goodman

Clip – Cercheranno di farvi crollare

Clip – Nessuno fa più Western

Clip – Useremo delle biciclette

Clip – Ci serve un produttore

Clip – Il piano

Clip – La migliore cattiva idea

Featurette – Characters

Featurette – Hollywood

Featurette – Basato su una storia vera

Featurette – Sotto copertura

Spot – Non ho mai abbandonato nessuno

Spot TV – Dobbiamo fingere di essere una troupe

Spot TV – Non stavano facendo un film

TRAILER ITALIANO

SITO UFFICIALE