Michele Placido, qui nel ruolo di un poliziotto corrotto, è «il racconto del nostro passato recente», «gli ultimi 15-20 anni della storia d’Italia così pieni di scheletri negli armadi, di delitti per cambiare il corso della politica…».
La storia è quella di un ex terrorista condannato all’ergastolo per un attentato (in cui è rimasto ucciso un metronotte) che è latitante tra i guerriglieri in America latina. Il film inizia in un fangoso accampamento guerrigliero nella giungla, dove una radio gracchia una vecchia canzone italiana, «Arrivederci amore ciao».
Giorgio (Alessio Boni) tira fuori la pistola e spara alla schiena del compagno, anche lui un italiano latitante. È il prezzo per avere un passaporto e tornare in Europa. Ma è solo il primo dei tanti che dovrà pagare per ottenere la revisione del processo, l’assoluzione, la riabilitazione e una vita normale. Dopo il barbuto piccolo comandante guerrigliero, l’uomo che gli presenterà ogni volta il conto ha la faccia di Michele Placido, il dottor Anedda della Digos, un sardo corrotto e feroce.
Attorno ai due protagonisti, un’universo di puttane e magnaccia, un uomo pieno di debiti per coca e prostitute che lascia che a pagare per lui sia la moglie (Flora-Isabella Ferrari).

«Volevo raccontare la parte peggiore della mia generazione. Storie come questa sono davvero accadute» dice Massimo Carlotto e aggiunge: «noi avevamo una visione romantica e ribellistica della criminalità. Mi interessava mostrare come è davvero la criminalità di oggi, magari ripulita, ma feroce».

Quasi le stesse parole usa Alessio Boni per spiegare perchè il copione lo ha conquistato: «il personaggio mi ripugnava e mi attraeva insieme. È il fiume carsico del male che scorre sotto una superficie scintillante».

Arrivederci amore, ciao
Un film noir, cattivo e spietato come in Italia non se ne vedevano da tempo
“Mi ha attirato lavorare ad
Arrivederci amore, ciao perché sono in genere molto attratto dalle fiabe e in qualche modo questa storia possiamo chiamarla una fiaba, come raccontiamo il nostro paese. Siccome il nostro è un paese dei balocchi ; c’è Pinocchio, c’è il Gatto e la Volpe e c’è anche la Fata Turchina È un film di Zombie se vogliamo, di persone che spariscono e sembrano disperse che poi come fantasmi ritornano. È un film abbastanza rischioso perché racconta di tutti che fregano tutti; tutti che cercano di sopprimere tutti è difficile distinguere quel poco di buono che c’è nei caratteri. Sono tutte persone umane che hanno famiglia; chi mangia, chi dorme, chi ruba. Soprattutto è una fotografia della nostra società.”
Queste le parole usate da
Michele Soavi per descrivere il suo ultimo film, Arrivederci amore, ciao, un noir cupo e violento tratto dal romanzo omonimo di Massimo Carlotto, uno dei più letti autori “di genere” italiani (www.MassimoCarlotto.it per info).

Il film uscirà nelle sale italiane il prossimo 24 febbraio, distribuito dalla Mikado, e troverà un’agguerrita concorrenza al botteghino nello sci-fi d’azione Aeon Flux (con la bella Charlize Theron) e nel sanguinario film horror Hostel (di Eli Roth e Quentin Tarantino), ma chiunque abbia letto e apprezzato il libro di Carlotto sa bene che in fatto di azione e di sangue anche Arrivederci amore, ciao non scherza, anzi.
Giorgio Pellegrini è un extra-parlamentare; un giorno la sua vita prende una piega inaspettata. Viene spiccato contro di lui un mandato di cattura per azione sovversiva e lui sceglie di fuggire. Nel suo correre via e scrollarsi di dosso la storia politica che lo ha imbrigliato, scopre il piacere che un uomo può provare nell’uccidere e nel tradire. Tornerà in Italia dopo qualche anno per cercare di ricostruirsi una vita, disposto a tutto per arricchirsi e contro tutti…

Questa la trama iniziale della pellicola, che vede il suo cast formato da volti decisamente noti del panorama televisivo/cinematografico italiano:
Alessio Boni (Incantesimo, Quando sei nato non puoi più nasconderti, La Bestia nel cuore, La meglio gioventù) sarà Giorgio Pellegrina, Michele Placido (La Piovra, Mery per sempre, Poliziotti, Un eroe borghese, L’odore del sangue) il corrotto Commissario Anedda, Isabella Ferrari (Amatemi, Distretto di polizia, Vite in sospeso) la romantica Flora, Carlo Cecchi (Il papa buono, Renzo e Lucia, Luna Rossa), Alina Nadelea (Diritto di difesa) e Marjo Berasategui (Ti amo in tutte le lingue del mondo) nella parte di una terrorista spagnola.

Sul risultato finale Massimo Carlotto ha detto: “Un gran bel film che vi consiglio di andare a vedere. Duro, spietato, per nulla consolatorio. Come il mio romanzo. Ovviamente gli sceneggiatori hanno dovuto operare alcune scelte nello sviluppo delle storie, rispetto al romanzo, ma si tratta di scelte felici. Chi ha amato il romanzo non rimarrà affatto deluso.

Il regista Michele Soavi ha lavorato con grande maestria realizzando un film di “genere” come da tempo non si vedeva in Italia. Un’opportunità importante per rilanciare questo filone amato dal pubblico ma non da produttori e distributori. E gli attori sono davvero straordinari.”
Arrivederci amore, ciao
rappresenta il ritorno al “cinema da cinema” per Soavi a dodici anni dall’ultimo Dellamorte Dellamore.
I riflettori saranno però tutti sul bello e bravo Alessio Boni, che dovrà dare vita a uno dei personaggi più cattivi e spietati che sia siano mai visti nel ruolo di protagonista sul grande schermo. Sul film l’attore ha dichiarato:
“È un film di genere, un noir, un film d’azione a mio avviso molto forte, tosto, spietato in certi momenti, crudo. Fare il cattivo tagliato con l’accetta, fine a se stesso, non mi arricchiva, allora abbiamo cercato di trovare delle sfumature umane. Sembrerà assurdo ma io credo e sono convinto che qualsiasi uomo anche il più crudele che ha ammazzato 2 secondi prima, abbia la sua umanità nella sua famiglia e tenerezza per i figli. Abbiamo dovuto trovare dei meccanismi del genere per creare un altalena schizofrenica che affascinava moltissimo lo studio di questi personaggi. La difficoltà di Giorgio Pellegrini è questa umanità trasportata da un cordone ombelicale trasparente. Sono gli eventi della vita che gli pongono davanti degli ostacoli che lui cerca di scavalcare o perlomeno di raggirare e pian piano rotola sempre di più come una valanga sempre più capiente, piena di neve e che quando arriva a valle si sfracella nella perdizione perché non riesce proprio ad uscirne. Con tutta la buona volontà ha lasciato il Nicaragua, parte da un gesto estremo assolutamente folle per riconquistare qualcosa. Non lo sto scusando però c’è una follia interna che non so perché non so per come mi affascina.”

Da venerdì 24 febbraio (fino a giovedì 2 marzo) in esclusiva a Cinemazero, presso la SalaGrande dell’Aula Magna Centro Studi di Pordenone, Arrivederci Amore, Ciao il noir tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Carlotto, per la regia di Michele Soavi con Alessio Boni, Michele Placido e Isabella Ferrari.