Scheda film
Regia e Sceneggiatura: Wes Anderson
Soggetto: Wes Anderson e Roman Coppola
Fotografia: Robert D. Yeoman
Montaggio: Barney Pilling
Scenografie: Adam Stockhausen
Costumi:
Milena Canonero
Musiche: Alexandre Desplat
USA/Germania, 2023 – Commedia/Drammatico/Sentimentale – Durata: 105′
Cast:
Jason Schwarztman, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Bryan Cranston, Edward Norton, Jake Ryan, Grace Edwards
Uscita in sala: 28 settembre 2023
Distribuzione: Universal Pictures

Se The French Dispatch era un inno agli scrittori, Asteroid City è invece un inno agli attori

Siamo nel 1955, il film si apre in bianco e nero e prende la forma di un documentario, in cui Bryan Cranston, in veste di presentatore, introduce “Asteroid City”, un’opera teatrale di Conrad Earp (Edward Norton).
La pièce di Earp è ambientata nel remoto luogo di schianto di un meteorite – Asteroid City – dove si tiene la Junior Stargazer Convetion, un incontro per giovani astronomi.
Mentre il gruppo di adolescenti compete per medaglie e borse di studio, gli adulti creano legami sulla base delle perdite da loro subite e della confusione davanti ad un futuro incerto. Simultaneamente, anche gli attori fuori dallo spettacolo, uscendo e entrando in scena, mostrano di non avere idea di ciò che stanno facendo.
Tra questi c’è Augie (Jason Schwartzman), un fotografo di guerra addolorato che aspetta il momento perfetto per dire ai suoi quattro figli che la loro madre è morta, come se ci fosse un modo corretto per sganciare questo tipo di bomba su qualcuno.
“Il momento non è mai giusto”, lamenta Augie con il suocero (Tom Hanks), a cui non è mai piaciuto.
La buona notizia per Augie è che suo figlio adolescente Woodrow (Jake Ryan) è probabilmente abbastanza intelligente da capirlo da solo; dopo tutto, il prodigio della scienza è uno dei quattro cadetti spaziali che sono stati invitati alla Junior Stargazer Convention di Asteroid City, dove i ragazzi potranno mostrare le loro ultime invenzioni a una delegazione governativa che include il generale Grif Gribson (Jeffrey Wright) e la famosa astronoma Dr. Hickenlooper (Tilda Swinton).
Forse la più notevole tra le tante altre figure in città è la famosa star del cinema Midge Campbell (Scarlett Johansson), che vediamo dalla finestra di fronte a quella della stanza di Augie, quasi con l’allineamento cosmico di un’eclissi solare.

Asteroid City potrebbe essere uno dei film più vulnerabili di Wes Anderson, ma è anche il più difficile da districare, prestandosi molto più facilmente a essere sentito piuttosto che compreso. I personaggi esistono infatti in un film su un programma televisivo su un’opera teatrale.
Nel film vediamo un drammaturgo avere un’idea per uno spettacolo e trovare difficoltà sin da subito con tutto; un buon titolo, una risoluzione, il tema. Gli attori entrano nell’inquadratura solo per realizzare subito dopo di essere entrati nella scena sbagliata. La storia viene stravolta non appena pensiamo di aver capito la sua direzione e porta verso un collasso diverso da tutti i precedenti di Wes Anderson; eppure, Asteroid City diventa uno dei lavori più profondi della sua carriera.
Come quasi ogni personaggio di Wes Anderson, Augie spera semplicemente di superare il dolore e l’insicurezza nella speranza che ciò che verrà dopo si rivelerà magicamente a lui, chiedendosi, in una parte autoriflessiva fuori dallo spettacolo teatrale, se sta interpretando bene il suo personaggio, ammettendo di non riuscire a comprendere le sue motivazioni. Diventa però chiaro che dovrà trovare la propria strada in questo mondo utilizzando gli strumenti e le persone a sua disposizione, rendendogli così impossibile scrollarsi di dosso la sensazione che siamo tutti solo personaggi di un’opera teatrale che non comprendiamo e di cui dobbiamo semplicemente raccontare la storia.
Se tutti i film di Wes Anderson sono sostenuti dalla tensione tra ordine e caos, certezza e dubbio, Asteroid City prende quella tensione e la trasforma nel soggetto principale che tormenta tutti i personaggi.

Come ogni film di Wes Anderson, Asteroid City è l’epitome di un film di Wes Anderson, ma vanta di tutti i suoi soliti tratti distintivi e anche di più. Con Asteroid City il regista ci ricorda infatti che non sono solo la simmetria e la particolarità cinematografica a far brillare il suo lavoro, ma sono le persone, con le loro storie, prospettive, emozioni e vite.

Voto: 8

Giulia Stirpe