Scheda film
Titolo originale: London has fallen
Regia: Babak Najafi
Soggetto: Creighton Rothenberger e Katrin Benedikt, basato su loro personaggi
Sceneggiatura: Creighton Rothenberger, Katrin Benedikt, Christian Gudegast e Chad St. John
Fotografia: Ed Wild
Montaggio: Michael J Duthie e Paul Martin Smith
Scenografie: Joel Collins
Costumi: Stephanie Collie
Musiche: Trevor Morris
Suono: Vladimir Kaloyanov
G.B./USA/Bulgaria, 2016 – Azione – Durata: 99′
Cast: Gerard Butler, Aaron Eckhart, Morgan Freeman, Alon Aboutboul, Waleed Zuaiter, Adel Bencherif, Mehdi Dehbi
Uscita: 3 marzo 2016
Distribuzione: M2 Pictures
Tutti gli uomini morti del Presidente
Gli americani, non c’è che dire, se le cercano. Se nel primo Attacco al potere il problema era con i Nordcoreani, storici nemici del Paese, stavolta si attirano le ire del trafficante d’armi Aamir Barkawi (Alon Aboutboul) dopo un attacco missilistico tramite droni che provoca la morte della figlia nel giorno del suo matrimonio, al quale assistiamo nel prologo.
In occasione dei funerali del Primo Ministro inglese, morto in circostanze poco chiare, tutti i capi di stato del G7 si danno appuntamento a Londra. È l’occasione per sferrare un massiccio attacco – come scopriremo presto – da parte dell’intera famiglia Barkawi che colpirà mortalmente la quasi tutti i governanti lì riuniti, oltre a radere al suolo gran parte della capitale britannica. L’obiettivo più ambito è naturalmente il presidente Asher (Aaron Eckhart), ma il fido Mike Banning (Gerard Butler), sua guardia del corpo personale, venderà cara la pelle di entrambi…
Il primo capitolo diluiva molto l’azione e la violenza, almeno prima di farle esplodere, presentando la figura di Banning come quella di un uomo votato al suo lavoro e relegato a compiti d’ufficio dopo aver salvato in un tragico incidente il presidente, ma non la moglie.
Qua, a parte un prologo ed una piccola introduzione sulla futura paternità di Banning, l’azione comincia nuda e cruda e non si ferma più.
Attacco al potere 2 è uno di quei film che può essere definito a “grado zero di scrittura”: la violenza efferata, commessa da Banning e dagli attentatori, è inarrestabile ed in escalation in una sorta di faida fatta di un continuo botta e risposta.
Inizialmente divertente, la violenza della guardia del corpo (e dei suoi antagonisti) perde via via il suo inserimento nel contenitore di un bel giocattolone, diventando sempre più gratuita, specchio di un inutile disprezzo della vita umana, finendo per diventare stucchevole e davvero poco interessante, dopo aver perso gran parte dell’ironia dispiegata nel primo episodio e qua solo marginale. Colpa probabilmente del cambio di mano registica dal rodato Fuqua al poco dotato Najafi, che così richiede allo spettatore un eccessiva ed impossibile sospensione dell’incredulità.
E se il Benjamin Asher interpretato da Aaron Eckhart, qualora ci sarà mai un terzo seguito (Moon has fallen?), rischia di essere il più longevo presidente degli Stati Uniti d’America, almeno sul grande schermo, alla fine anche la nazione da lui rappresentata non ci fa una grande figura, scatenando un (altro) attacco vendicativo tramite droni, che chiude circolarmente quello iniziale e che forse si sarebbe potuto risparmiare in tutti i sensi.
Voto: 4 e ½
Paolo Dallimonti