Scheda film
Regia: Gigi Roccati
Soggetto: Gino Pennacchi e Claudio Veneri, ispirato al libro “Amiche per la pelle” di Laila Wadia
Sceneggiatura: Gigi Roccati, Andrea Iannetta e Giulia Steigerwalt
Fotografia: Michele Paradisi
Montaggio: Giuseppe “Beppe” Leonetti ed Annalisa Forgione
Scenografie: Anton Spazzapan
Costumi: Duska Nesic Drazic
Musiche: Peppe Voltarelli
Suono: Francesco Morosini
Nazione, Anno – Genere – Durata: ‘
Cast: Nav Ghotra, Amber Dutta, Rahul Dutta, Renato Carpentieri, Peppe Voltarelli, Lucia Mascino, Lorenzo Acquaviva
Uscita: 28 settembre 2017
Distribuzione: Lo Scrittoio
Sale:
C’era una volta a Trieste…
C’era una volta in quel di Trieste, in particolare nella sua periferia, un condominio piccino picciò popolato da persone di tanti paesi: India, Cina, Slovenia, Turchia e perfino l’Italia! Nonostante le enormi diversità culturali, le famiglie andavano d’accordo sì tra di loro, ma non col padrone di casa, che, dopo aver succhiato loro mesi e mesi di affitti in nero, decise di punirle con lo sfratto. Ma questo non indebolì le famiglie, che si allearono insieme e chiesero aiuto a chi era solito prodigarsi per i più deboli, resistendo così fino all’ultimo…
Gigi Roccati, classe 1979, per esordire nel lungometraggio di finzione, dopo svariati documentari quali La strada per Kabul – Road to Kabul, sceglie la via della favola, dolce e graziosa, senza rinunciare però al taglio documentaristico. Da questo connubio nasce Babylon sisters, deliziosa ed un po’ stralunata commedia sui nostri tempi, che mette sulla scena un’Italia tanto multiculturale quanto impreparata ad esserlo. Un film, ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” di Laila Wadia, scrittrice indiana ma triestina d’adozione, che si è fatto via via da sé, partendo da una ragazzina, Amber Dutta, qui nel ruolo della piccola Kamla, vista in TV ad Italia’s got talent dove mostrava in pubblico le sue doti di ballerina. Da lì “è bastato” scritturare anche suo padre Rahul Dutta, nella vita reale un addetto alla sicurezza, e trovarle una madre di finzione, l’ottima Nav Ghotra, e la pellicola si è costruita quasi da sola, forte proprio di questa sua doppia anima, tra realtà e fiction.
Buona parte del film si regge infatti proprio sulle interpretazioni degli attori, sinceri e spontanei, che su una trama semplice danno vita, corpo ed anima, ad un’allegra Armata Brancaleone, impregnata di solidarietà e screziata da un filo di malinconia. Su tutti spicca un insolito Renato Carpentieri, burbero al punto giusto, che, nei panni del Professore, impreziosisce la pellicola con la sua presenza riservando anche un piccolo e tenero colpo di scena.
Curiosità: l’essenza di vero e proprio work-in-progress è confermata ed accentuata dalle scene dei titoli di coda, aggiunte successivamente, in cui le interpreti del film alle varie presentazioni ufficiali si sono scatenate in rutilanti esibizioni di danze indiani coinvolgendo e travolgendo il pubblico.
Voto: 7
Paolo Dallimonti