Scheda film
Regia: Zack Snyder
Soggetto: Jerry Siegel, Joe Shuster, Bob Kane
Sceneggiatura: Chris Terrio, David S. Goyer
Fotografia: Larry Fong
Montaggio: David Brenner
Scenografie: Patrick Tatopoulos
Musiche: Hans Zimmer e Junkie XL
Costumi: Michael Wilkinson
USA, 2016 – Fantascienza/Azione – 151′
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Diane Lane, Laurence Fishburne, Jeremy Irons, Gal Gadot, Holly Hunter.
Uscita: 23 Marzo 2016
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Angeli e Demoni
A Metropolis la minaccia aliena è stata sventata. Superman (Henry Cavill, Operazione U.N.C.L.E – 2015) ha sconfitto il Generale Zod, ma ha creato non pochi disastri nel centro della città. Persone innocenti sono perite durante la battaglia senza soste tra i due super uomini. Ora l’umanità vive due sentimenti contrastanti: una parte è schierata a favore dell’uomo d’acciaio, salvatore e simbolo di protezione, figura messianica alla quale sta a cuore la terra; l’altra pensa che il potere di Superman possa essere fonte di tirannia. La società potrebbe soccombere sotti i colpi di una figura che sembra amica, ma allo stesso tempo sconosciuta e quindi portatrice di disagio. Quest’ultimo è anche il pensiero di Bruce Wayne, alias Batman (Ben Affleck, Gone girl – L’amore bugiardo – 2014), che ha perso il suo palazzo nel centro della città con all’interno persone amiche. Aizzato dal machiavellico Lex Luthor (Jesse Eisenberg, The Social Network – 2010), il cavaliere mascherato ha in serbo una studiata vendetta per spodestare e uccidere l’uomo di Kripton.
C’era proprio bisogno di mettere l’uno contro l’altro Batman e Superman per far nascere e quindi comparire nel palinsesto cinematografico tutti i super eroi della Justice League? I dubbi vengono spontanei assistendo alla visione di questo crossover dal soggetto vacillante e caotico. Forse i piani alti della Warner Brothers e della DC Comics lo hanno voluto così, applicabile ad un target basso. Peccato perché l’idea del team-up non era proprio male.
Si comincia anche con il piede giusto. L’aggancio perfetto con il suo prequel naturale: L’Uomo d’Acciaio (2013). La presentazione di Metropolis vista attraverso gli occhi di un preoccupato e sconvolto Bruce Wayne convince e ci illude che la costruzione dell’intera vicenda possa svilupparsi con le stesse e azzeccate premesse. Purtroppo così non è. Il regista Zack Snyder, che ha sempre espresso nei suoi lavori una certa maestria visiva, qui non riesce a coniugarla con il testo. Non trova l’esatta simmetria con gli avvenimenti in divenire. Le risoluzioni dei diverbi, ma anche della semplice narrazione, non poggiano su fondamenta solide. Costruisce tanto non riuscendo però a gestire la trama in modo soddisfacente. Mancanza di compattezza. Quando si arriva al punto non si ha ben chiaro come ci si è arrivati.
Le sequenze di battaglia, quelle sono gli unici momenti godibili, dove l’azione ed il dinamismo rendono grazie all’universo fumettistico (questo era riuscito egregiamente a Snyder soprattutto in 300 – 2006). Mondo, che rispetto all’Uomo d’Acciaio, ritrova anche la kriptonite, nemico indivisibile di Superman, che ravviva la pellicola con quell’elemento capace di riallineare il comics ad un contesto confacente alla sua natura. Materia verde fluorescente che non è l’unico elemento positivo di questa avventura. L’ingresso di Wonder Woman (Gal Gadot, la serie Fast & Furious) focalizza e rende autentiche le intenzioni. Pone delle basi rilevanti che introducono altri universi espandibili creando una prospettiva ed un sentimento di crescita. Ed è qui, anche se fievole, il momento in cui il film mette fuori la testa. Dove ci sono prospettive di speranza e di unione d’intenti il film si sorregge.
Il cast di Batman v Superman è composto da un parterre di grandi nomi. Ai già sopra nominati si possono annoverare anche: Amy Adams (Lois Lane), Laurence Fishburne (Perry White), Holly Hunter (Senator Finch), Diane Lane (Martha Kent) e Kevin Costner (Jonathan Kent). Personaggi in balia di una giostra che non si ferma mai e di conseguenza poco rappresentati.
Il Batman di Ben Affleck è goffo e senza un’etica precisa. L’Alfred di Jeremy Irons, (Il mistero Von Bulow – 1990) meno consigliere e più uomo sul campo, rasenta l’anonimato rispetto allo stesso corroborante personaggio interpretato da Michael Caine nella trilogia de Il cavaliere oscuro (2005-2012) di Christopher Nolan.
Incalzato da una musica troppo ridondante, Batman v Superman fa rimpiangere il Superman Returns (2006) di Bryan Singer. Progetto ingiustamente bistrattato, che sì, non eccelleva in originalità, ma almeno presentava i requisiti cardine del mondo creato da Jerry Siegel e Joe Shuster.
Forse, se si fossero prese in considerazione con meno superficialità queste logiche ancestrali: Superman, figlio del New Deal Americano, vede nell’umanità bontà ed accoglienza, lui è stato adottato dal genere umano, dal quale ha ricevuto genitori amorevoli; Batman ha perso i genitori davanti ai suoi occhi, vede il mondo come un luogo buio, non ospitale, dal quale scappare o farne pulizia. Un mirato lavoro su questi aspetti psicologici dei due personaggi era fondamentale per creare una solida drammaturgia. La famiglia compare sì nel momento clou del film, ma l’espediente è troppo figlio del caso.
Consigliato solo a chi ama lo Snyder style.
Voto: 5
David Siena