Scheda film
Regia: Don Hall e Chris Williams
Soggetto: Paul Briggs e Joe Mateo, basato sui personaggi creati da Duncan Rouleau e Steve T. Seagle
Sceneggiatura: Jordan Roberts, Daniel Gerson e Robert L. Baird
Montaggio: Tim Mertens
Scenografie: Paul A. Felix
Musiche: Henry Jackman
Suono: Chris Cahe
USA, 2014 – Animazione/Fantascienza – Durata: 102′ + 6′
Cast di voci: Ryan Potter (Arturo Valli), Scott Adsit (Flavio Insinna), T.J. Miller (Simone Crisari), Jamie Chung (Rossa Caputo), Maya Rufolph (Virginia Raffaele)
Uscita: 18 dicembre 2014
Distribuzione: The Walt Disney Company
L’amico giapponese
Svolta radicale per la Disney, che forse in risposta al romanticismo femminile di Frozen dell’anno scorso, che ha comunque sbancato i boxoffice, si approccia ad un’estetica (ed un pubblico prettamente maschile) da manga giapponese, adattando per la prima volta un fumetto della Marvel (acquisita nel 2009). “The times they are a-changing”!
In una futuribile San Fransokyo che, come la maggior parte delle città del futuro rappresentate dal 1982 in poi è debitrice obbligata verso l’iconografia orientaleggiante di Blade Runner, il giovanissimo Hiro è un inventore in erba che progetta piccoli robot per combattimenti illegali tra automi, mentre suo fratello maggiore Tadashi è un aspirante ingegnere che studia all’università sotto la guida del professor James Callaghan. Sfidato a presentare un brillante progetto al fine di seguire la carriera del germano, viene scelto dal docente, ma subito dopo vede perire i suoi due miti in un incidente probabilmente doloso in cui anche le sue creazioni vengono distrutte.
Un nemico, tale Yokai con tanto di maschera kabuki (il quale ricorda curiosamente certe iperboli della Troma) che ha rubato la sua tecnologia, sopravvissuta alla tragedia, sembra profilarsi all’orizzonte e tutti gli indizi paiono condurre verso lo spregiudicato industriale Alistair Krei, che già si era interessato alle sue invenzioni. Perciò Hiro, riadattando un progetto di suo fratello, il goffo robot di pronto soccorso Baymax, e con la collaborazione dei suoi compagni d’università, mette su un team di supereroi determinati a riportare la calma in città. Ma, come al solito, non tutto è come sembra essere…
La Disney non è impazzita e, affidandola a due vecchie conoscenze, gli sceneggiatori e registi Don Hall (Winnie the Pooh – Nuove avventure nel bosco dei cento acri, codiretto) e Chris Williams (Bolt – Un eroe a quattro zampe, codiretto), anche stavolta manda in sala una pellicola che, sotto l’apparenza ipertecnologica e “maschilista”, si presenta ben stratificata per piacere a grandi e piccini ed a maschietti e femminucce. Non mancano infatti le eroine: nella squadra di Hiro figurano Honey Lemon e Gogo Tomago, più la zia Cass (doppiata in italiano da Virginia Raffaele) ed un altro personaggio che comparirà verso la metà della storia e che non possiamo anticipare. Per non parlare del morbidoso Baymax (voce nostrana di Flavio Insinna) che ricorderà alle fanciulle, anche solo cromaticamente, il dolce Olaf del film del Natale precedente.
Sotto l’apparente scorza della novità, in Big Hero 6 batte sempre il cuore delle produzioni disneyane, con cattivi dall’apparenza monodimensionale, buoni dalle varie sfaccettature ed un lieto fine che arriva sempre in zona Cesarini a scalzare una conclusione che fin là sembrava mesta e strappalacrime.
Non ai livelli alti di Frozen – qui l’apparato musical è assente e la canzone del film è affidata nientepopodimeno che al rapper Moreno – ma l’intrattenimento animato di qualità anche quest’anno è assicurato.
Due curiosità: la prima, non perdete dopo i titoli di coda il doveroso cameo animato di Stan Lee; la seconda, alla pellicola è abbinato il delizioso corto d’animazione Winston di Patrick Osborne, in cui una storia d’amore è vista attraverso gli occhi puri ed ingenui di un cucciolo di cane.
Voto: 6 e ½
Paolo Dallimonti