Scheda film
Regia: Allen Hughes
Soggetto e Sceneggiatura: Brian Tucker
Fotografia: Ben Seresin
Montaggio: Cindy Mollo
Scenografie: Tom Duffield
Costumi: Betsy Heimann
Musiche: Atticus Ross, Leopold Ross, Claudia Sarne
USA, 2013 – Thriller – Durata: 109′
Cast: Mark Wahlberg, Russell Crowe, Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright, Barry Pepper, Alona Tal, Natalie Martinez
Uscita: 7 febbraio 2013
Distribuzione: 20th Century Fox
Corruzione e malaffare in una New York di giochi di potere
Billy Taggart, un ex poliziotto dal passato complicato, divenuto un investigatore privato, viene assunto dal sindaco di New York per scoprire se sua moglie ha una relazione extraconiugale. Tutti gli indizi porterebbero a pensare di sì, ma quando il presunto amante, nonché avversario politico del marito tradito, viene trovato morto, si cominciano a svelare i veri intrighi che il sindaco voleva nascondere, tra giochi di potere, uomini disposti a tutto ed una scelta fatidica tra il bene e il male che porterà i protagonisti della storia a capire davvero di che pasta sono fatti.
Broken City è il thriller politico firmato da Allen Hughes, con un cast d’eccezione: Mark Wahlberg nel ruolo del poliziotto redento, Russell Crowe in quelli dello spietato e cinico sindaco della Grande Mela e Catherine Zeta-Jones nei panni della fascinosa first lady da cui, solo apparentemente, sembra partire la storia. La “Broken City” che ci viene descritta è New York, corrotta, venduta, dove nessuno è al sicuro e il voto degli elettori si compra a suon di quattrini. A parte l’attualità dell’argomento, la lotta politica e il disincanto dei cittadini dinanzi ai subdoli traffici dei potenti, il film manca di coerenza o forse di una certa credibilità nella narrazione. Nonostante i milioni di abitanti che una città del genere ospita, i protagonisti della storia sembrano, troppo frequentemente, essere sempre al posto giusto nel momento giusto, e, a lungo andare, la cosa disturba lo spettatore.
Ottime interpretazioni, non a caso stiamo parlando di attori di grande carisma, ma quando si affronta un genere delicato come il thriller bisogna farlo con attenzione, senza tralasciare dettagli importanti o svelare più del dovuto. Broken City commette entrambi gli errori, cullandosi eccessivamente sulle performance dei grandi talenti che mette in scena.
In sala dal 7 febbraio, il film ha il pregio di essere una produzione indipendente e di essersi affidata ad uno studios importante, la 20th Century Fox, solo per la distribuzione, rinunciando a grandi cachet per non essere influenzati dal punto di vista creativo. Tutto ciò ci dimostra che, con un po’ di coraggio e dei sacrifici, anche ad Hollywood è possibile produrre un cinema diverso.
Voto: * * *
Giada Valente
Alcuni materiali del film:
Mark Wahlberg incontra i giornalisti
Si è tenuto presso la Sala Torlonia dell’Hotel De Russie la Conferenza Stampa del film Broken City di Allan Hughes, in uscita nelle sale italiane dal 7 febbraio. Presente al’incontro con i giornalisti il protagonista Mark Wahlberg, ormai famosissimo dopo successi come Boogie Nights, The Departed e Amabili resti.
L’attore esordisce parlando del suo ritorno al genere thriller dopo il suo fortunato esordio nella commedia con Ted: ”Dopo l’esperienza che ho avuto modo di fare con Ted devo ammettere che mi sento più a mio agio in questi film perché è il genere di film che io guardavo con mio padre, come Serpico o Chinatown, e ormai, purtroppo, non si fanno tanti film di questo genere”. Alla stampa, che lo definisce come l’erede di grandi attori del passato, quali, ad esempio, Arnold Schwarzenegger risponde: “Lo prendo come un complimento. Spero di avere una carriera molto lunga. Io di sicuro non ho alcuna intenzione di fare un’esperienza nella politica. Prima di Boogie Nights mi proponevano solo ruoli da cattivo e stavo rischiando di rimanere intrappolato in quel personaggio, ma con quel film, in cui interpretavo un ragazzo innocente, ho dimostrato di poter fare altro”.
Produttore di serie televisive, Wahlberg ha parlato anche della suo rapporto con il mezzo televisivo e con la maggiore o minore libertà che si può incontrare rispetto al cinema: “Quando produci qualcosa con canali come la HBO puoi dare molto spazio alla tua creatività, invece in alcuni casi anche in televisione, comunque devi seguire delle linee guida come avviene nel cinema. Per questo motivo per Broken City non abbiamo voluto coinvolgere dal punto di vista produttivo una casa di produzione importante perché non volevamo essere influenzati creativamente. Spesso le case di produzione prendono delle decisioni solo in base ai profitti che possono trarre, noi invece volevamo raccontare la nostra verità. La televisione mi interessa molto, vengono prodotte delle serie di grande qualità e se mi proponessero il ruolo giusto penso che accetterei di recitare in una serie TV ma credo che lo farei per una sola stagione perché non sopporterei di essere legato ad un solo personaggio per molto tempo, amo cambiare e sperimentare cose nuove. Credo che il ruolo televisivo più bello in assoluto se lo sia preso Steve Buscemi in Boardwalk Empire”.
Infine l’attore ha affrontato il discorso Oscar dato che salirà sul palco del Kodak Theatre insieme all’imprevedibile orsacchiotto Ted e ha fatto un pronostico sui possibili vincitori: “Ci sarà un sequel di Ted e sono molto spaventato di ciò che potrebbe accadere quella sera perché nessuno sfugge agli insulti di Ted, neanche io. Credo che vincerà Argo il film di Ben Affleck e non trovo giusto il fatto che non abbia ricevuto la candidatura come miglior regista perché è davvero molto bravo”.
Dal nostro inviato Giada Valente