Scheda film
Titolo originale: Calvary
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: John Michael McDonagh
Fotografia: Larry Smith
Montaggio: Chris Gill
Scenografie: Mark Geraghty
Costumi: Eimer Ní Mhaoldomhnaigh
Musiche: Patrick Cassidy
Irlanda/G.B., 2014 – Drammatico – Durata: 102
Cast: Brendan Gleeson, Chris O’Dowd, Kelly Reilly, Aidan Gillen, Dylan Moran, Isaac De Bankolé, M. Emmet Walsh
Uscita: 14 maggio 2015
Distribuzione: 20th Century Fox
Agnello di dio
Padre James (Brendan Gleeson), ha avuto una vocazione molto tardiva, alla morte della moglie, il che si evince non solo dai suoi modi molto spicci, ma soprattutto da una figlia (Kelly Reilly) alquanto problematica. Una domenica in confessionale – prima sequenza del film – riceve una minaccia di morte da uno sconosciuto, il quale dichiara di volerlo uccidere dopo una settimana per (fargli) espiare i peccati che egli ha subito durante l’infanzia, ossia abusi sessuali da parte di un altro prelato. Per il sacerdote inizia un vero e proprio calvario, fatto di indagini sugli abitanti più “sospetti” del piccolo villaggio irlandese, pieno di peccatori, ma anche di profonda consapevolezza, fino allo scadere del settimo giorno…
Dopo lo scanzonato Un poliziotto da happy hour, sempre con Brendan Gleeson, John Michael McDonagh passa dalla commedia gialla al dramma tinto di giallo, affrontando temi molto più seri, come la religione (spietato nei confronti della Chiesa cattolica), il peccato, l’espiazione, la responsabilità. In un thriller al contrario – non “chi è stato?”, ma “chi sarà?” – non rinuncia al sarcasmo, grazie anche ad un ottimo protagonista, che oseremmo definire perfetto nel ruolo e che il regista e sceneggiatore utilizza anche per un bizzarro gioco, mettendolo a confronto con il figlio Domnhall, nel ruolo di un giovane, impenitente e spietato omicida macchiatosi di crimini orribili, che è chiamato a visitare in prigione: “padre” e figlio, in un ulteriore, estremo passo nella discesa agli inferi.
Calvario, pur seguendo una narrazione tradizionale, è un film molto potente sia per gli argomenti trattati che per i curiosi personaggi che racconta, ma è pure una pellicola molto, troppo scritta, con forse un’eccessiva ridondanza di temi: una sorta di pamphlet dichiaratamente programmatico che passa in rassegna una bizzarra umanità, la quale probabilmente non merita di essere salvata, mentre padre James, che già ha in qualche modo espiato le sue colpe, si trova a dover sacrificarsi ancora una volta, senza un motivo personale, ponendo però per sempre fine alle sue pene.
L’opera si regge per intero sul possente Brendan Gleeson, sulla quale è stata naturalmente scritta, ma trae forza anche dai numerosi comprimari: dalla figlia che ha il volto di Kelly Reilly all’impacciato e buffo padre Timothy Leary (David Wilmot), l’esatto opposto di padre James, dal macellaio interpretato da Chris O’Dowd all’eccentrico miliardario nei cui panni troviamo Dylan Moran, dal cinico dr. Frank Harte interpretato da Aidan Gillen fino al veterano M. Emmeth Walsh che porta sullo schermo il personaggio dell’anziano Gerard Ryan.
Calvario è un film senza’altro da vedere, che non dà molte risposte, ma pone infinite domande.
Voto: 7
Paolo Dallimonti