Scheda film
Regia: Brillante Mendoza
Sceneggiatura: Brillante Ma. Mendoza, Patrick Bancarel, Boots Agbayani Pastor, Arlyn de la Cruz
Fotografia: Odyssey Flores
Montaggio: Yves Deschamps, Gilles Fargout, Kats Serraon
Scenografie: Simon Legrét
Musiche: Teresa Barrozo
Francia/Filippine/Germania/G.B., 2012 – Drammatico – Durata: 120′
Cast: Isabelle Huppert, kathy Mulville, Marc Zanetta, Rustica Carpio, Ronnie Lazaro, Maria Isabel Gomez, Angel Aquino
Uscita: 28 febbario 2013
Distribuzione: Nomad Film
Sale:
Ostaggi per caso
Nel 2001, nei pressi di una località balneare sull’isola di Palawan nelle Filippine, venti persone, perlopiù turisti stranieri, sono prese in ostaggio a scopo di estorsione dal gruppo di separatisti islamici Abu Sayyaf, in lotta per l’indipendenza di un’altra isola, quella di Mindanao. Nella confusione durante il rapimento, vengono sequestrate quasi per sbaglio anche l’assistente sociale francese Therese Bourgoigne (Isabelle Huppert) e la collega filippina Soledad (Rustica Carpio). Trasportati dapprima sull’isola di Basilan, percorrendo centinaia di chilometri di mare per lunghi giorni, e subito inseguiti dall’esercito nazionale, gli ostaggi, insieme ai loro sequestratori, si ritrovano ad attraversare la giungla e le montagne, in una fuga senza sosta e senza apparente approdo. I rapiti, con i separatisti islamici da un lato ed i soldati che sparano indiscriminatamente dall’altro, si ritrovano al centro di una guerra non loro, decisi a tener duro, loro malgrado, insieme ai loro carnefici, ma anche destinati ad affrontare un calvario che inaspettatamente si protrarrà per oltre un anno…
Regista prevalentemente “da Festival” – Masahista a Locarno e al Torino IG&LFF nel 2005; Kàledo al Festival di Roma ed a quello di Torino nel 2006; Tirador a Berlino nel 2007; Foster Child nel 2007 a Cannes, Serbis nel 2008, il notissimo (e premiato per la regia) Kinatay nel 2009 tutti e tre a Cannes; Lola nel 2009 e Thy womb nel 2012 a Venezia – Brillante Mendoza è regista praticamente sconosciuto alle sale ed alla distribuzione italiane. Vi si affaccia per la prima volta con questo Captive, presentato a Berlino nel 2012, nel quale vuole denunciare al mondo intero quanto accadde nel suo paese, prediligendo, come in questo caso, una storia che possa diffondere un messaggio d’impatto nel mondo intero. Più riflessivo ed “autoriale” altrove, Mendoza vena qui la sua pellicola di action, pur riducendo la musica ad una sola, lunga, ripetuta nota bassa, evocativa di tensione, ma non lesinando sugli spari e sul complesso sviluppo delle dinamiche all’interno dei gruppi di rapitori e rapiti, e del macro-gruppo degliinseguiti, risultante dalla somma dei due precedenti.
Più di dieci anni di distanza dai fatti narrati hanno permesso sì il giusto distacco, ma anche una pertinente ed efficace documentazione, andando ad esplorare emozioni e sentimenti, ben espressi da attori che spesso non sapevano neanche che cosa sarebbe successo di volta in volta sul set.
Tra questi non può non spiccare l’interpretazione di Isabelle Huppert, diva sempre disponibile verso il cinema d’autore, che dona alla sua Therese, cooperante di pace, il paradossale e relativo fascino di un Occidente diverso, candida macchia in un paese che cerca di affermare con la violenza il proprio desiderio di indipendenza ed in cui l’accadere quasi casuale degli eventi dell’11 settembre 2001 finisce per cortocircuitare con una deflagrazione metaforica ancora più forte di quella reale che fu.
RARO perché… pur venato d’azione, non è un film per tutti.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti
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