Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Daniel Cohen
Fotografia: Robert Fraisse
Montaggio: Géraldine Rétif
Scenografie: Hugues Tissandier
Musiche: Nicola Piovani
Francia/Spagna, 2012 – Commedia – Durata: 84′
Cast: Jean Reno, Michaël Youn, Raphaëlle Agogué, Julien Boisselier, Salomé Stévenin,Serge Larivière, Issa Doumbia
Uscita: giugno 2012
Distribuzione: Videa-CDE
Preso per i fornelli
Jacky Bonnot (Michaël Youn) è uno chef dalle grandi ambizioni che, vivendo nella venerazione del più anziano e noto collega Alexandre Lagarde (Jean Reno), non ne combina una giusta, facendosi licenziare in continuazione dai locali in cui viene assunto. Quando, per far contenta la moglie Béatrice (Raphaëlle Agogué), per giunta incinta, decide di accettare un lavoro come imbianchino presso una casa di riposo, le sue irrinunciabili interferenze con la cucina lo porteranno a conoscere di persona l’ammirato chef. Anche lui non sembra passarsela molto bene, poiché il giovane proprietario del locale in cui lavora da anni vuole svecchiare la cucina, ritenendo la sua antiquata. Con il prezioso aiuto di Jacky – autentica enciclopedia vivente dei suoi manicaretti – Lagarde cercherà a tutti i costi di conservare il proprio posto di lavoro.
Immerso in una teoria di luoghi comuni e latore di rassicuranti messaggi circa l’importanza della famiglia e delle tradizioni, Chef di Daniel Cohen riesce a rimanere a galla soprattutto per alcune decise stoccate nei confronti del mondo dell’alta cucina: il rimbecillimento da tubo catodico dei grandi nomi (lo stesso Lagarde cerca ogni volta di rovinare in diretta televisiva un suo stesso piatto), la critica alla tanto osannata cucina molecolare spagnola, incarnata nella realtà dal famoso Ferran Adrià e che qui invece ha il volto del folle Santiago Segura, la satira dei giovani cuochi britannici – il pensiero va a Jamie Oliver e ad Heston Blumenthal – che, non avendo una propria tradizione, cercano di mescolare tutto il mescolabile. Neanche gli italiani vengono risparmiati, pur se indirettamente, poiché lo stesso Lagarde, in overdose da presenzialismo mediatico – almeno tre volte in tutta la pellicola è di fronte alle telecamere – non può non ricordarci il nostro prezzemolone Vissani.
Non rarissimo esempio di cinema davanti ai fornelli – pensiamo al delicato Ricette d’amore di Sandra Nettelbeck, al capolavoro animato Ratatouille di Brad Bird e Jan Pinkava e, ancor più recentemente, l’attinente e frizzante commedia degli equivoci spagnola Fuori menù di Nacho G. Velilla – lo spassoso Chef, pur scivolando su qualche elemento di sceneggiatura, è infine sostenuto dalle interpretazioni di due fuoriclasse come Youn (Lucky Luke, Il giro del mondo in 80 giorni e la versione francese di Camera Café) ed il “solito” Jean Reno, che gli fa da ottima ed insostituibile spalla, garantendo sicuro divertimento.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti