Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Andrew Adamson
Fotografia: Brett Turnbull
Montaggio: Sim Evan-Jones, Dirk Westervelt
Scenografie: Guy Barnes
Costumi: Jenny Rushton
Musiche: Benoit Jutras
Suono: Toby Lloyd
USA, 2012 – Fantastico/Documentario – Durata: 91′
Cast: Erica Linz, Igor Zaripov, Lutz Halbhubner, John Clarke, Dallas Barnett, Tanya Drewery, Sarah Houbolt
Uscita: 7 febbraio 2013
Distribuzione: Nexo Digital
Cirque du Soleil for dummies
La giovane Mia (Erica Linz) si reca una sera a vedere uno spettacolo del Circus Marvelous. Subito incuriosita dalla figura di un agile acrobata meglio noto come The Aerialist (Igor Zaripov), quando questi precipita al suolo durante il suo numero, aprendo un varco nella sabbia e venendone risucchiato, lei cercherà di aiutarlo, sprofondando però appresso a lui. La ragazza, sotto la guida di un ambiguo clown prima e poi di un triciclo magicamente mosso da soli due stivali appesi al nulla, si ritroverà, nel tentativo di ricongiungersi all’atleta circense, ad attraversare incantati mondi popolati ed animati dagli artisti del Cirque du Soleil…
Autore dei primi due capitoli della saga di Shrek e del dittico iniziale de Le cronache di Narnia, Andrew Adamson si ritrova qui alla corte di un altro nume del cinema fantastico e, da qualche anno, di quello in 3D, ossia James Cameron. Il regista di Titanic e Avatar compare come produttore di questo excursus nel mondo dell’ormai storico circo canadese attivo fin dal lontano 1984. Molto vicino a quel capolavoro diretto da Wim Wenders che è stato Pina 3D, per essere riuscito ad unire arte e documentario fondendoli in uno spettacolo unico che riproduce ed addirittura espande l’esperienza reale degli artisti protagonisti, il film di Adamson ricalca anche lo stile e la struttura di un tipico show del Cirque du Soleil: in una cornice tutto sommato pretestuosa, con un clown in funzione di cicerone, scorrono così i differenti numeri dei vari acrobati, mimi e giocolieri che danzano sullo schermo in quelle coreografie estremamente coinvolgenti ed uniche – tratte in tal caso dagli spettacoli “O”, “KÀ”, “Mystère”, “Viva Elvis”, “Criss Angel Believe”, “Zumanity” e “Love” – che chi, almeno una volta nella vita, ha potuto ammirarli dal vivo difficilmente può dimenticare.
Perciò, forte dell’artificiale tridimensionalità fornita dalle tecnologie di ripresa, il regista non si cura di nascondere i cavi e le sovrastrutture che sostengono le esibizioni, lasciando che sull’effetto speciale possa prevalere “l’effetto normale” della stupefacente arte degli innumerevoli performer provenienti da tutto il pianeta.
Ulteriore, non trascurabile elemento degli show del Cirque du Soleil è poi la musica: dai brani originali, scritti tra gli altri da René Dupéré e Benoît Jutras (il quale, ultimo, firma la colonna sonora), a quelli dei Beatles, che danno vita ad uno dei momenti più emozionanti e riusciti del film, le canzoni sono il vero collante emotivo, toccante e spettacolare.
Cirque du Soleil – Mondi lontani, con un occhio al Lewis Carroll di “Alice nel paese delle meraviglie” ed un altro agli universi immaginifici del regista indiano Tarsem Singh, si conferma un riuscito esperimento visivo che condensa sul grande schermo il mirabile talento di un gruppo di artisti tra i più dotati al mondo, fungendo anche da biglietto da visita per i – crediamo ancora pochi – neofiti e da testimone per le generazioni future.
Voto: 7
Paolo Dallimonti
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