Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Alex Garland
Fotografia: Rob Hardy
Montaggio: Jake Roberts
Scenografie: Caty Maxey
Costumi: Meghan Kasperlik
Musiche: Jeoff Barrow e Ben Salisbury
Suono: Mary H. Ellis
USA/G.B., 2024 – Drammatico/Fantapolitica – Durata: 109′
Cast:
Nick Offerman, Kirsten Dusnt, Wagner Moura, Jefferson White, Nelson Lee, Evan Lai, Cailee Spaeny
Uscita in sala: 18 aprile 2024
Distribuzione: 01 Distribution
In un’America sull’orlo del collasso, attraverso terre desolate e città distrutte dall’esplosione di una guerra civile, un gruppo di reporter intraprende un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità
Gli Stati Uniti sono lacerati da una guerra civile. Gli stati occidentali sono in conflitto con tutto il resto del paese, il quale è in preda ad un delirio di difesa di nazionalità sempre più parcellizzato e infinitesimale. Il presidente degli Stati Uniti è un uomo braccato, chiuso all’interno della Casa Bianca e protetto da pochi soldati e dai servizi segreti. Due giornalisti, un reporter e una fotografa, vogliono intervistarlo e fotografarlo in questo momento epico, quando anche la Casa Bianca sta per cadere annientata dagli Stati occidentali, che poi sono soltanto un paio: Texas e California. I due giornalisti partono da New York, la quale è lacerata da attacchi terroristici, e si dirigono verso Washington. Nel viaggio hanno accettato di portare un vecchio giornalista del New York Times e una ragazza di ventitré anni che vuole fare la fotografa e il cui idolo professionale, la fotoreporter più matura, non la vorrebbe con loro, perché si sente responsabile della sua vita. Partiranno, comunque, tutti e quattro e attraverseranno l’incubo di una guerra che può essere solo orrore, morte, dolore e distruzione.
Il regista Alex Garland ci mette di fronte a due questioni: i rischi di un’implosione nazionalista sempre più frammentata e la necessità di raccontare tutto senza più sentire niente. Entrambe queste idee vengono realizzate con intelligenza e misura, riportando una realtà esacerbata dal conflitto. Civil war è ambientata in USA, ma secondo il regista potrebbe essere stata realizzata in qualsiasi altra nazione dove il conflitto politico non è costruttivo, ma solo diretto alla distruzione dell’avversario. E d’altra parte, in un contesto in continuo movimento, come quello attuale, dove ogni istante è misurato attraverso la conflittualità e la contestazione, a volte anche violenta, il film bene rappresenta la nostra attualità. Colpisce, oltre al contesto politico e sociale, il modo in cui i protagonisti, neutrali e intenti a raccontare una realtà che sta degenerando, siano ormai anestetizzati alla violenza e al pericolo, fino a quando la realtà della morte, così vicina ai loro corpi e alla loro mente, non sconvolge per sempre le loro attitudini.
Voto: 8
Fulvio Caporale