Scheda film
Titolo originale: White Boy Rick
Regia: Yann Demange
Soggetto: Andy Weiss, Logan Miller, Noah Miller
Sceneggiatura: Logan Miller (II), Noah Miller, Andy Weiss, Steve Kloves, Scott Silver
Fotografia: Tat Radcliffe
Montaggio: Chris Wyatt
Suono: Maurandis Berger
Scenografie: Stefania Cella
Costumi: Amy Westcott
Musiche: Max Richter Cast: Matthew McConaughey, Jennifer Jason Leigh, Bruce Dern, Rory Cochrane, Eddie Marsan, Piper Laurie, Bel Powley, Brian Tyree Henry, RJ Cyler, Brad Carter
USA, 2018 – Drammatico – Durata: 112’
Uscita: 7 marzo 2019
Distribuzione: Warner Bros

Cocaina a Detroit

Nel 1984 Ritchie Wersh, un quattordicenne che vive alla periferia di Detroit, assiste suo padre nella vendita di armi acquistate presso le fiere, il tutto per poter aprire una videoteca e cambiare finalmente vita. Una sera Ritchie vende due fucili a Johnny Curry, boss locale del narcotraffico, che immediatamente gli propone di entrare nella sua gang. Al tempo stesso Ritchie è seguito anche dalla polizia che lo vorrebbe usare come infiltrato nell’organizzazione di Curry.

La vita del più giovane infiltrato e narcotrafficante della East-Coast fa da sfondo alla motorcity degli ‘80ies. White Boy Rick – questo il nickname con il quale era conosciuto questo adolescente proveniente da un quartiere costituito esclusivamente da prefabbricati in legno – prese la palla al balzo prima per salvare la vita al padre derelitto, impersonato da Matthew McConoughey che per l’ennesima volta presta viso e corpo ad un personaggio ai margini, spiantato e abbandonato dalla moglie e per il quale solamente il figlio Ricky è pronto a dare credito, diventando informatore controvoglia al soldo della DEA, per poi scegliere di diventare in via definitiva un narcotrafficante per tirare fuori la sua famiglia da una situazione d’indigenza che fin troppe volte s’è intravista nelle pellicole d’oltreoceano. La vita di Ricky Wersh, che ha il viso del giovane ed omonimo Richie Merritt, alla sua prima prova sul grande schermo, è narrata in maniera lenta e al tempo stesso è meticolosamente costruita come una caduta nel vortice della droga e della vita di strada, con l’intermezzo salvifico di una possibile redenzione subito abbandonata, ma anche con un rapporto famigliare che si cementa quando tutto parrebbe girare per il meglio a casa Wersh.

Aspramente criticato dalla sorella del vero protagonista, a causa della descrizione dei rapporti famigliari, il film del francese Yann Demange diventa non solo una pellicola di genere drammatico, ma un vero spaccato sociale e una sorta di docu-drama dove il determinismo è il Deus-ex-machina che sovraintende la vita di potenti e proletari. Obiettivo centrato però solo a metà, a causa di una trama che non fa altro che limitarsi a narrare una storia in quasi totale assenza di alti e bassi e senza che alla fine si riesca ad immedesimarsi minimamente con nessuno dei protagonisti.

Voto: 6

Ciro Andreotti