Scheda film

Regia e Sceneggiatura: Andrew Dominik
Soggetto: dal romanzo “Cogan’s trade” di George V. Higgins
Fotografia: Greig Fraser
Montaggio: Brian A. Kates, con John Paul Horstmann
Scenografie e Costumi: Patricia Norris
Musiche (supervisione): Rachel Fox
Suono: Tim Limer
USA, 2012 – Thriller – Durata: 97′
Cast: Brad Pitt, Ray Liotta, Richard Jenkins, Scoot McNairy, Ben Mendelsohn, James Gandolfini, Vincent Curatola
Uscita: 18 ottobre 2012
Distribuzione: Eagle Pictures

 Cogan è il film che non ti aspetti…

Cogan è il film che non ti aspetti, con un Brad Pitt che ha trovato in Andrew Dominik la sua cattiva musa ispiratrice.
Dopo The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford torna Brad Pitt con un personaggio nuovamente apparentemente negativo che gli valse nel 2007 la Coppa Volpi a Venezia.
Jackie Cogan è un malvivente dai modi rudi e violenti che viene assoldato dalla mafia per indagare su una rapina messa in atto durante una segreta partita di poker organizzata da Markie Trattman, a cui partecipavano solo i nomi più importanti della malavita. Il compito di Cogan sarà quello di trovare chi ha commesso il furto e riconsegnare il bottino ai membri dell’associazione criminale.
Domink ci racconta in un crudo e indimenticabile finale l’America di oggi, ormai non più la terra delle opportunità, ma “degli affari” con sottofondo un discorso di Obama, mai come ora attuale.
Un film dilatato e ipnotico, anche piu dell’estenuate “Assassination”, una sorta di Cancelli del cielo del nuovo millennio. Dialoghi infiniti, in cui si parla di quotidianità, preludono a scena di violenza tanto rapida a volte quanto efferata e apparentemente gratuita. In realtà il disegno di Cogan è ben chiaro sin dall’inizio, tutto è già noto, ma non per questo è semplice, banale e lineare nello svolgimento.
Una mafia che non sembra mafia, Cogan sembra piu una metafora della morte che gioca a scacchi con le sue vittime (vedi Il settimo sigillo) che un classico affresco sulla malavita made in USA…
Il messaggio finale fortemente antipolitico e antiamericano sembra preludere ad una evoluzione di Dominik verso film di sempre piu ardua denuncia intellettuale….

Voto: * * * *½

Vito Casale