Scheda film
Regia: Marc Rothemund
Soggetto: dal libro “Dieses bescheuerte Herz: Über den Mut zu träumen” di Daniel Meyer e Lars Amend
Sceneggiatura: Maggie Peren e Andi Rogenhagen
Fotografia: Christof Wahl
Montaggio: Simon Gstöttmayr
Scenografie: Christian Schäfer
Costumi: Mo Vorwek
Musiche: Johnny Klimek
Suono: Frank Heidbrink
Germania, 2017 – Commedia – Durata: 106′
Cast: Elyas M’Barek, Philip Noah Schwarz, Nadine Wrietz, Uwe Preuss, Lisa Bitter, Jürgen Tonkel, Bruno Sauter
Uscita: 22 novembre 2018
Distribuzione: M2 Pictures
Ogni tuo desiderio è un disordine
Lennard “Lenny” Reinhard (Elyas M’Barek) è un figlio di papà, scapestrato trentenne dedito a festini con amici come se non ci fosse un domani. Quando per un banale incidente finisce col macchinone sportivo dentro la piscina di casa, il padre, noto e rispettato cardiologo, decide che la misura è colma. Impone così a Lenny di occuparsi di un suo giovanissimo paziente che non se la spassa affatto: David (Philip Noah Schwarz) è un quindicenne affetto da una grave malformazione cardiaca che fin dalla nascita ha girato da un ospedale all’altro e la cui aspettativa di vita è assai incerta. La prima cosa che viene in mente a Lenny è quella di buttare giù insieme al suo inatteso e nuovo amico una lista dei desideri da realizzare prima che sia troppo tardi, desideri che spaziano dai pochi classificati in verde (quelli facilmente realizzabili) ai molti segnati in rosso (quelli quasi impossibili da realizzare). Col passare dei giorni i rossi inizieranno ad essere sempre meno e la loro amicizia sempre più salda…
Ispirato alla vera storia di Lars Amend e Daniel Meyer, raccontata nel libro scritto a quattro mani “Dieses bescheuerte Herz: Über den Mut zu träumen”, il film ha conquistato il Giffoni Film Festival 2018, dove è stato insignito del Gryphon Award 2018 nella sezione “Generator +13”. È una storia semplice, a metà strada tra il buddy movie (due personaggi estremamente diversi costretti ad agire insieme) ed il clinical drama (uno dei due persnaggi è malato e la sua esistenza è appesa ad un filo) ed è raccontata anche con un taglio prettamente televisivo, aggravato anche dal solito doppiaggio italiano poco più che piatto. Ma Conta su di me di Marc Rothemund, regista eclettico già noto da noi per La rosa bianca – Sophie Scholl e per altre storie di malattia come Heute bin ich blond, già passato anche questo a Giffoni nel 2013, per qualche strana alchimia sembra avere una marcia in più. La ricetta segreta di Rothemund in realtà è non perdere mai il filo dell’ironia, mantenendolo anche e soprattutto nei momenti più drammatici e lavorando molto sulla progressiva crescita dei due personaggi: se da una parte David comincerà a diventare adulto, non senza una oggettiva e fisica fatica, parallelamente Lenny scenderà da quel piedistallo dorato, tornando ad essere niente più che un uomo, con tutte le sue responsabilità, decidendo alla fine per se stesso quella carriera desiderata per lui dal padre e che troppo presto aveva messo da parte. La malattia non mancherà di bussare alle porte più volte, ma la pellicola, ben confezionata, pone ogni elemento sul “giusto” binario, lasciandoci così emozionare ad ogni svolta, benché o proprio perché facilmente prevista e prevedibile. La storia di Lenny/Lars e David/Daniel prosegue esattamente come ci immaginiamo e come desideriamo e funziona proprio per questo: perché a stupirci e commuoverci è altro, come ad esempio il sorriso indelebile del giovanissimo protagonista o le lacrime della tenacissima mamma interpretata dalla sgraziata e tenera Nadine Wrietz.
Oltre alla mano fin troppo sicura di Marc Rothemund, gran parte della riuscita del film, oltre alla freschezza derivata da una storia vera, è da attribuire infine ai due attori principali, Elyas M’Barek e Philip Noah Schwarz, pressoché sconosciuti da noi, ma strepitosi ed affiatatissimi.
Voto: 7 e ½
Paolo Dallimonti