Scheda film
Regia: Kirk Jones
Soggetto: Heidi Murkoff, Sharon Mazel
Sceneggiatura: Shauna Cross, Heather Hach
Fotografia: Xavier Pérez Grobet
Montaggio: Michael Berenbaum
Scenografie: Andrew Laws
Costumi: Karen Patch
Musiche: Mark Mothersbaugh
USA, 2012 – Genere: Commedia – Durata: 110 minuti
Cast: Cameron Diaz, Jennifer Lopez, Elizabeth Banks, Matthew Morrison, Rodrigo Santoro, Dennis Quaid, Chace Crawford, Anna Kendrick, Chris Rock
Uscita: 14 settembre 2012
Distribuzione: Universal Pictures
Che cosa aspettarsi dalle nuove commedie hollywoodiane
Ispirata all’omonimo best seller costantemente in testa alla classifica dei libri più letti secondo l’inattaccabile New Tork Times, che ha venduto circa 35 milioni di copie in tutto il mondo, Che cosa aspettarsi quando si aspetta è l’ultima, attesa commedia corale che vede l’ennesimo super-cast di stelle hollywoodiane alle prese con le problematiche del diventare genitori.
Abbiamo difatti cinque coppie le cui vite vengono sconvolte dall’inaspettato evento: Jules (Cameron Diaz), esperta di fitness in un celebre programma televisivo, ed il suo compagno Evan (Matthew Morrison), ballerino di successo, devono riuscire a conciliare le loro brillanti carriere con la gravidanza della prima; Wendy (Elizabeth Banks), titolare di una boutique e neo-autrice di un libro per bambini, è costretta a rivedere le sue idee riguardo alla maternità e a tenere a bada gli ormoni impazziti durante la gestazione, mentre il marito Gary continua a rivaleggiare con il proprio padre (Dennis Quaid), anche lui in attesa di due gemelli dalla giovanissima moglie Skyler. E poi Holly (Jennifer Lopez), una fotografa, e suo marito Alex (Rodrigo Santoro), che vogliono adottare un bambino nonostante lui non sembri esserne pienamente convinto: proprio per questo frequenterà un gruppo di supporto (capeggiato da Chris Rock) per novelli papà. E ancora Rosie (Anna Kendrick) e Marco (Chace Crawford), due chef di food truck in gara fra loro: ritrovandosi improvvisamente nel bel mezzo di un dilemma, si chiederanno “cosa fare quando un figlio arriva prima del primo appuntamento?”
Pubblicato nel 1985, “Che cosa aspettarsi quando si aspetta” è divenuto sin da subito la piccola bibbia moderna per le coppie in attesa. Scritto da Heidi Murkoff, è stato definito come uno dei 25 libri più influenti degli ultimi 25 anni, offrendo numerose informazioni dettagliate e consigli specifici sull’imprevedibile processo della gravidanza, grazie anche a un linguaggio semplice e aggiornato, empatico e volutamente esilarante. Il film, interpretato dagli attori più lanciati del momento con la veterana Cameron Diaz al comando, è diretto da Kirk Jones (Nanny McPhee – Tata Matilda e Stanno tutti bene) e sceneggiato da Shauna Cross (tenuta d’occhio dal settore indipendente dopo Whip It) e Heather Hach (Un pazzo venerdì).
I problemi della nuova pellicola di Jones non sono però pochi: gli spunti del libro, pur essendo buoni, assumono una forma vaga solamente in alcune, rare scene divertenti, e pur mantenendo i toni leggeri della commedia corale nell’assoluto rispetto dell’idea originale di non voler scivolare nel melodramma familiare, chi ha messo mano allo script ha evidentemente cercato di riempire i tempi morti con dialoghi pressoché spenti e superficiali, che molto ricordano lo stile ormai saturo ed essenziale di altre commedie corali quali Appuntamento con l’amore e Capodanno a New York. L’episodio più piacevole, in un contesto quasi mai davvero comico, è forse quello interpretato da Elizabeth Banks e marito (Ben Falcone): anche qui, tuttavia, non mancano i soliti cliché del caso, con un finale che abbiamo visto così tante volte (parto-urla-pianti-proposte&confessioni) da non poterci muovere a compassione.
Nell’anno in cui muore la scrittrice, regista e sceneggiatrice statunitense Nora Ephron (Harry ti presento Sally, Insonnia d’amore, Michael, C’è posta per te e Avviso di chiamata), viene pertanto da chiedersi se le commedie americane dello scorso ventennio non siano effettivamente scomparse anch’esse con lei, e se quella parte più sentimentale e ironica di Hollywood, nella sua genuina e meravigliosa smania d’amore e sofferenza, non vivrà mai più un simile periodo d’oro. Abbandonati alla retorica contemporanea del già visto e sentito, dopo Una notte da leoni e il canto del cigno della commedia commerciale d’impronta yankee, non ci rimane, per adesso, che aggrapparci al ben più originale e apprezzabile humour indie di Little Miss Sunshine o Juno.
Voto: * *½
Eva Barros Campelli