“PICCOLI AFFARI SPORCHI”
George Clooney e Steven Soderbergh, non contenti degli inganni orditi in “Ocean’s eleven” (e nell’imminente seguito), trovano anche il tempo di produrre un remake (l’ennesimo) basato su menzogne e raggiri. Il film americanizzato è l’argentino “Nove regine”, discreto successo internazionale passato molto fugacemente anche in Italia. Niente di particolarmente originale, ma un intreccio scoppiettante a base di doppi giochi, tiri mancini e colpi di scena, sulla scia delle costruzioni a incastro di Mamet e scimmiottando le strane coppie di imbroglioni composte da alunno e maestro. La prima parte ricorda infatti “Il genio della truffa” di Ridley Scott, ma la sceneggiatura è molto più convenzionale, crea le premesse per un grande inganno e per il suo svolgimento, ma non costruisce personaggi memorabili, situazioni intriganti, né battute particolarmente spassose. L’impianto è quindi solido ma tradizionale e la professionalità prevale sulla simpatia (e anche sulla coerenza, perché il ribaltamento finale ha più di un buco logico). Il cast affianca la “secretary” Maggie Gyllenhaal, ultimamente offuscata dalla celebrità del fratello Jake, il carismatico Peter Mullan, e il divo in ascesa Diego Luna, già compagno di liason di Gael Garcia Bernal nel fortunato (troppo, diciamolo) “Y tu mama tambien”. Ma il protagonista, finalmente, dopo una lunga gavetta da caratterista, è John C. Reilly, perfettamente a suo agio nei panni dell’imbroglione turlupinato.
VOTO: 6
Luca Baroncini de Gli Spietati