RECENSIONE N.1

Non c’è dubbio, è ESTREMAMENTE leggero ma in realtà non è male. Per la prima mezzora si ride parecchio, poi il film cambia completamente. Arriva Hugh Grant e non si ride per la mezzora successiva. Poi Grant se ne va e si ride per gli ultimi venti minuti. I vestiti di Woody Allen e Tracy Ullman (che naturalmente ha almeno 25 anni meno di lui, anche se non è imbarazzante come la Bonham Carter nella Dea dell’Amore) sono di un cattivo gusto favoloso. La battuta più divertente è quando Allen cerca di convincere Jon Lovitz a partecipare al colpo: ‘Ti ricordi come mi chiamavano in carcere? La mente!’ ‘Ma era sarcastico!’ e vanno avanti parecchio. Prima del film un divertente cortometraggio di Rocco Papaleo – l’unico attore cui sia stato dedicato un film prima della nascita o quasi.

Stefano Trucco

RECENSIONE N.2

Fortunatamente la verve comica di Woody Allen in STC cala decisamente dopo la prima mezz’ora o il film sarebbe stato ritirato dalle sale perche’ pericoloso per i deboli di cuore, i sofferenti di epilessia, convulsioni etc. Nei primi 30 minuti si ride quanto di solito in un’ora e mezzo di una qualunque commedia molto riuscita.
Mi chiedo cosa avrebbe potuto fare ancora l’Allen più giovane se non si fosse messo a scimmiottare ossessivamente Bergman dalla fine degli anni ’70 in poi, per tutti gli ’80. Proprio colpa della Farrow, eh? La trama di STC per quanto insulsa e semplice passa di gran lunga in secondo piano rispetto alle gag, alle situazioni e soprattutto ai personaggi. Geniale quello di Ray, irresistibilmente kitsch quello di Frenchie (una splendida Ullman) e assolutamente fantastico quello di Mae, la cognata svitata. Allen è indubbiamente il genio comico del 20′ secolo e Criminali da Strapazzo ci riporta di colpo allo stile dei suoi primi 4 o 5 film.
Da non perdere.
“Mi chiamo Mae e faccio il palo.”

Guglielmo Pizzinelli