Versione originale “Depuis qu’Otar est parti”- regia di Julie Bertuccelli. Durata 102 minuti. Anno di distribuzione: 2003. Prodotto da Les films du Poisson, Arte France Cinema.

Otar e’ la metafora del viaggio che spinge la regista italo-francese Julie Bertuccelli incontro al mondo del cinema.
Il suo pellegrinaggio ha inizio dopo il conseguimento della Laurea in Filosofia, con la realizzazione di alcuni documentari per gli Ateliers Varan, e prosegue, tappa fondamentale di vita e di produzione, verso l’esperienza di assistente regista per Otar Iosseliani.
Ma la “svolta” ha luogo quando Otar la ricongiunge a Otar.

Il cineasta originario della Georgia trasmette a Julie Bertuccelli la grande passione per il proprio Paese: i sedimenti di questo amore dai tratti caucasici ritornano nel pluripremiato lungometraggio “Depuis qu’Otar est parti”.
“Da quando Otar e’ partito” assicura a Julie Bertuccelli numerosi premi, a partire dal Gran Premio della Settimana Internazionale della Critica di Cannes, fino al Premio Michel D’Ornano, assegnatole nell’ambito del Festival du Cinema Americain di Deauville, e, non da ultimo, il Premio Margherite Duras.
La coproduzione franco-belga ritrae un ambiente prettamente femminile, quello di nonna Eka, mamma Marina e figlia Ada, tre generazioni di donne che vedono sottratta, loro malgrado, la figura maschile. All’interno di questo spazio cinematografico non vi e’ posto per Otar: personaggio evanescente, egli rivive solo nei discorsi di Marina ed Ada, racconti che celano ad Eka la morte dell’uomo. Tuttavia, la scelta maturata da madre e figlia risulta deleteria, quando la nonna viene a conoscenza dell’accaduto.