“Accontentando tutti esaurisci il tuo talento” dice una cantante alla radio all’inizio del film, e questo sembra essere lo spirito che alimenta il progetto di John Malkovich, ma il rischio e’ di deludere invece un po’ tutti. Mira in alto, infatti, il suo debutto alla regia, ma le velleita’ del progetto restano tali e si scontrano con la piattezza del risultato. Non facile narrare addirittura la nascita e il declino di un eroe rivoluzionario sudamericano, partendo dai conflitti personali di un agente di polizia alla utopica ricerca di una giustizia priva di compromessi.
Peccato che gli sforzi per rendere l’interiorita’ del protagonista, e parallelamente la complicata situazione politica del Sudamerica, si scontrino con una fallimentare ricerca di autorialita’.
La narrazione si frammenta in tanti personaggi disperdendo l’interesse (i quattro che affiancano il protagonista nelle indagini sono poco piu’ che ombre) e alla lentezza del ritmo non corrisponde una crescita della tensione. Anche la direzione degli attori lascia alquanto a desiderare. Javier Bardem e’ molto bravo ed ha il carisma e la sensibilita’ interpretativa che gli consentono di aderire al personaggio. Dopo un po’, pero’, il suo aggirarsi per il film con gli occhi da cagnone buono, finisce con il suscitare piu’ compassione che partecipazione. Anche Laura Morante, in parte come donna matura e passionale, sembra presa di forza da un altro film e costretta in un personaggio scritto male e senza le necessarie motivazioni per renderlo credibile.
Ed infatti la sua recitazione pare casuale e si affida a gesti ed espressioni che risultano affettati e innaturali. Ma cio’ che nuoce maggiormente alla non riuscita del progetto e’ la sceneggiatura (scritta dallo stesso Nicholas Shakespeare autore del romanzo da cui e’ tratto il film): confusa, disequilibrata e con dialoghi che raggiungono vette parodistiche. Basta pensare alla cena tra Bardem e la Morante, che alterna silenzi a botta e risposta imbarazzanti, scadendo in un ridicolo melo’ senza creare le premesse perche’ cio’ accada. L’unico aspetto interessante risulta l’ambientazione sudamericana, che rende l’atmosfera esotica senza ricorrere ad un facile folclore da cartolina. Curiosita’: nel film il luogo dell’azione e’ un imprecisato paese sudamericano; in realta’ sono molti i riferimenti al rivoluzionario peruviano Abiamel Guzman, leader del movimento guerrigliero Sendero Luminoso.
Luca Baroncini