Scheda film

Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Scott Stewart
Fotografia: David Boyd
Montaggio: Peter Gvodzas
Scenografie: Jeff Higinbotham
Costumi: Kelle Kutsugeras
Musiche: Joseph Bishara
USA, 2013 – Fantascienza – Durata: 97′
Cast: Keri Russell, Jake Brennan, Josh Hamilton, Dakota Goyo, Kadan Rockett, L. J. Benet, Rich Hutchman
Uscita: 24 ottobre 2013
Distribuzione: Koch Media

 Una famiglia alienata

È circa dalla fine dell’ultimo agosto che qualcuno negli USA ce l’ha con le famiglie. Almeno al cinema. Da La notte del giudizio, passando per L’evocazione, fino a Oltre i confini del male Insidious 2 i nuclei famigliari statunitensi sono insediati sul grande schermo da disturbatori più o meno terreni, più o meno in cane ed ossa. Tra questi i Barrett che in Dark skies – Oscure presenze devono vedersela con una minaccia non di questo mondo, ma nonostante ciò non meno tangibile. Dopo il thriller e l’horror, il genere affrontato è stavolta la fantascienza, poiché Lacy (Keri Russell) e Daniel (Josh Hamilton), insieme ai figli Sam e Jesse, devono vedersela con degli alieni, noti come “i Grigi”, particolarmente interessati a loro e soprattutto ai loro figli.
Il regista Scott Stewart prosegue, dopo i mediocri e farneticanti Legion e Priest, a cimentarsi con minacce ultraterrene, ma non ci mostra nulla di nuovo in quello che sembra poco più di un episodio di X-Files, senza però Mulder e Scully, per quanto Josh Hamilton somigli a David Duchovny e pur se da un’altra serie TV come Law & Orders venga in aiuto J. K. Simmons nel ruolo del risolutorio esperto di faccende extraterrestri.
Neanche le vistose sfumature horror a base di effettacci già ampiamente risaputi – stormi di uccelli suicidi che si abbattono sulla casa, sogni terrificanti, presunte possessioni ed emorragie copiose – riescono ad aiutare un racconto che non riesce a prendere il volo, nonostante alcune accortezze di regia, come le panoramiche/soggettive dall’alto. L’unica interessante chiave di lettura è quella metaforica del passaggio dall’infanzia all’adolescenza di Jesse, in cui potrebbe essere letta l’attenzione degli alieni in vista di un rapimento: come se l’età più adulta fosse una forza che tenta di strappare i ragazzi a quella infantile ormai agli sgoccioli. Ma questa interpretazione è purtroppo solo accennata dalle frequentazioni del ragazzo e del suo amico più scafato Kevin con le prime ragazze, elementi che restano lì e non vengono affatto approfonditi, per ritornare solo in una delle scene finali.
E se pure c’è un colpo di scena finale, molto fiacco e poco interessante, il film rimane appunto assai anonimo, perso tra incubi reali ed altri ad occhi aperti e si chiude con un finale che vorrebbe essere sorprendente, ma che sfiora soltanto il ridicolo, aprendo anche uno squarcio ad un ipotetico e speriamo irrealizzabile sequel. 

Voto: 5 e ½

Paolo Dallimonti