Scheda film
Regia: Tim Miller
Soggetto: dal fumetto di Fabian Nicieza e Rob Liefeld
Sceneggiatura: Rhett Reese e Paul Wernick
Fotografia: Ken Seng
Montaggio: Julian Clarke
Scenografie: Sean Haworth
Costumi: Angus Strathie
Musiche: Junkie XL
Suono: Tim Gomillion
USA/Canada, 2016 – Fantastico – Durata: 108′
Cast: Ryan Reynolds, Morena Baccarin, T.J. Miller, Karan Soni, Ed Skrein, Michael Benyaer, Stefan Kapicic (voce)
Uscita: 18 febbraio 2016
Distribuzione: 20th Century Fox

Ne uccide più la parola che la spada

“Super”: “Eccezionale, di qualità superiore”
“Eroe”: Essere intermedio fra gli dèi e gli uomini; persona di grande valore e coraggio, che si distingue in imprese particolarmente rischiose; persona di grande abnegazione, che dà prova di dedizione assoluta alla virtù, al dovere; personaggio principale di un’opera letteraria, teatrale, cinematografica”.
Dimenticate tutti i supereroi visti fin qua: Deadpool, al secolo Wade Winston Wilson, è il più sboccato, chiacchierone e – ammettiamolo – divertente. Abbastanza super, grazie alla cura che una misteriosa società gli ha propinato insieme a torture d’ogni sorta per sconfiggere il cancro in fase terminale che lo aveva colpito in ancor giovane età, ma molto poco eroe, giunge sui nostri schermi alla fine di una lunga attesa.
Dopo un’apparizione in X-Men: Le origini – Wolverine di Gavin Hood nel 2009, in cui era un po’ diverso, eccolo in un film tutto per sé. Ma qual è la forza di questo personaggio, creato da Fabian Nicieza per i testi e da Rob Liefeld per i disegni nel 1991?
Innanzitutto i titoli di testa, in cui cast e troupe vengono sbeffeggiati con epiteti al posto dei loro nomi: “interpretato da un perfetto idiota” (Ryan Reynolds), “con una gnocca da paura” (Morena Baccarin), “con un inutile cameo” (Stan Lee), “diretto da uno pagato troppo” (Tim Miller) e via così. Poi l’andamento della narrazione che, diversamente dagli eroi Marvel i cui diritti sono posseduti dalla Disney, ma non solo – ricordiamo che Deadpool fa parte della combriccola del X-Men (pur a suo personale malincuore), dei Fantastici Quattro e di Spider Man che sono in mano della 20th Century Fox – procede avanti e indietro, cominciando in medias res, in una movimentatissima scena d’azione, senza raccontarci infanzia, vocazione e prime esperienze del personaggio. Inoltre Deadpool – fondamentale! – va oltre la vivace ironia dei suoi colleghi Marvel: lui rompe la quarta parete e dialoga con noi, tant’è che nei fumetti questo era possibile con nuvolette appositamente gialle e nell’attesa, immancabile scena oltre i titoli di coda non ci fa particolari rivelazioni, se non forse una non spoilerabile, ma spunta invece da una parete e ci chiede che cosa stiamo facendo ancora in sala! Infine il nostro “eroe” è sgradevole anche fisicamente, poiché, nella trasformazione che lo ha reso immortale ed invincibile, dal bel ragazzo che era è diventato un mostro completamente sfigurato, al punto di non aver più avuto il coraggio di riavvicinarsi alla sua ragazza.
Deadpool è talmente ciarliero e sboccato – è definito anche “Il mercenario chiacchierone” – da risultare a tratti quasi stucchevole e petulante, pur restando nei limiti di decenza, tollerabilita e, soprattutto, godibilità.
Con il film diretto da Tim Miller, un addetto agli effetti speciali che debutta egeregiamente nel lungometraggio a ben 51 anni, la Fox rilancia i suoi supereroi cinematografici, che non hanno mai brillato eccessivamente – soprattutto gli sfortunati Fantastici quattro – e soprattutto Ryan Reynolds riabilita finalmente la sua carriera ultimamente un po’ appannata, prendendosi in giro in alcune battute come sex-symbol e come interprete del pessimo Lanterna verde.
Deadpool non risparmia nessuno, nemmeno gli stessi X-Men, qui rappresentati da Colossus (voce originale di Stefan Kapicic) e Negasonic (Brianna Hildebrand) ai quali chiede dove siano gli altri e se la produzione abbia voluto risparmiare – ma sarebbe stato a quel punto un film sugli X-Men, appunto – e, quando vogliono portarlo dal professor Xavier, li interroga se questi sarà McAvoy o Stewart (!).
Vietatissimo all’estero, ma non da noi, Deadpool risente ahilui di un doppiaggio non proprio da manuale: fatta salva la difficoltà di rendere il fiume di parole, battute e doppi sensi e la voce del protagonista prestata dall’ottimo Francesco Venditti, il cattivone Ajax (al secolo Francis) interpretato dall’Ed Skrein di The Transporter legacy doppiato da Frank Messina con fastidioso accento “british”- mentre nel trailer ha una voce “normale” – sembra un clone del peggiore Sherlock Holmes e Colossus reso in italiano da Ivan Melkumjan evoca un insopportabile effetto “Ivan Drago”.
Per il resto Deadpool è davvero trascinante ed è praticamente esente da difetti, se non quello di divertire, molto. Non perdetelo!

Voto: 7 e ½

Paolo Dallimonti