Scheda film
Regia: David Leitch
Sceneggiatura: Drew Goddard, Rhett Reese, Paul Wernick
Fotografia: Drew Goddard, Rhett Reese, Paul Wernick
Montaggio: Craig Alpert, Elísabet Ronaldsdóttir
Musiche: Tyler Bates
Prodotto da Donners’ Company, Kinberg Genre, Marvel Entertainment,
Twentieth Century Fox Film Corporation
Cast: Ryan Reynolds, Josh Brolin, Brianna Hildebrand, T.J. Miller, Zazie Beetz, Jack Kesy, Morena Baccarin, Bill Skarsgård, Shioli Kutsuna, Leslie Uggams, Terry Crews, Eddie Marsan, Andre Tricoteux, Julian Dennison, Stefan Kapicic, Lewis Tan, Karan Soni
Uscita: 15 maggio 2018
Distribuzione: 20th Century Fox

Quando i sogni vanno in fumo, quando l’amore brucia (e non solo l’anima), quando la vita (facile quando si è supereroi!) risorge, dalle “ceneri”

Non è una storia alla Disney, è un tantino più sboccata. Non è una storia alla Marvel o, meglio, è la più “comica”. Non è il testo di una canzone di Celine Dion o, meglio, quasi (e il video è quasi più esilarante del film). La bestia, di certo non bella, torna, e vuole vendetta. Deadpool 2, piscina morta, si prepara a camminare letteralmente, con nuove gamb(ett)e!

Il secondo cinecapitolo che mescola la carte delle storia fumettistiche del mercenario (più) chiacchierone della storia dei cinecomic, che perde o quasi la sua metà adorata, affetta e stritola e schiaccia le mafie di mezzo globo terracqueo, infila spilloni nei feticci di altri “super” icone, incontra un nemico amico formidabile dritto da un oscuro futuro, il bionico Cable (la super-ironica e muscolosissima new entry Josh Brolin), un cyborg mutante che torna inaspettatamente utile al nostro eroe cancerogeno. Di mezzo un ragazzino dalle grandi potenzialità da salvare, un orfanotrofio popolato di abusi da demolire, una prigione di super cattivi da cui evadere, un presente da cambiare, un futuro da riscrivere e soprattutto una X Force demenziale da ri-costruire.

Il sempre in forma e autocurante Ryan Reynolds, stavolta anche nelle vesti altrettanto succinte, scandalose e cinefile di sceneggiatore, si lancia in momenti di retorico pathos e melodramma sincero frullati nella gentilezza apparente di uno script più citazionistico e sulle prime meno rocambolesco e volgare del primo capitolo della saga (quello d’urto). Ma la coerenza del secondo capitolo c’è, anche se la trama di gag e provini e sconfitte e falsi finali sembra rimpallarsi addosso una studiata banalità e un eccitato buonismo che a loro volta in continuAzione mutano e rendono lo spettacolo un godimento mai “terminale”, adatto anche alle famiglie.

Sì, perché è nel mondo bivaccato e preso in giro da Deadpool che le famiglie o presunte tali vivono, nell’epoca delle dittature democratiche, dell’Amazon tax e dei monopoli multinazionali, delle tecnologie deperibili e dei sentimenti indifferenziati, dei (super) poteri Social nella Rete degli inganni. Qui l’uomo “piccolo” e contraddittorio, “creatura” perennemente in difficoltosa, forse impossibile evoluzione, è il vero protagonista. Ovvio l’analisi deadpooliana è riservata agli istinti nonché alle parti basse, ma la retorica è cinefila, il linguaggio allusivo e il trash ha i suoi “doppi” sensi nei giusti taglienti tempi comic(i) di sempre, mentre si moltiplicano duplicati uomini, alter-ego dello steso spettatore, non solo voyeuristici.

Voto:  8

Sarah Panatta