Scheda film
Titolo originale: Le tout nouveau testament
Regia: Jaco Van Dormael
Soggetto e Sceneggiatura: Jaco Van Dormael e Thomas Gunzig
Fotografia: Chrisophe Beaucarne
Montaggio: Hervé De Luze
Scenografie: Sylvie Olivé
Costumi: Caroline Koener
Musiche: An Pierlé
Suono: Dominique Warnier
Francia/Lussemburgo/Belgio, 2015 – Commedia fantastica – Durata: 113′
Cast: Benoît Poelvoorde, Catherine Deneuve, Yolande Moreau, Cyril Perrin, Pili Groyne, Emylie Buxin, Romain Gelin
Distribuzione: I Wonder Pictures
Uscita: 26 novembre 2015

Dio è vivo e (non) lotta insieme a noi

Dio è un uomo di mezza età che vive in un appartamento di Bruxelles con una moglie silente e una figlia. Ebbene sì, ha anche una figlia, oltre a un figlio fuggito di casa in giovane età, che non apprezza il comportamento paterno e che subisce ogni tipo di angheria. Tutto procede male sino a quando Ea, la figlia appunto, non decide di vendicarsi del padre fuggendo di casa, ma non prima di aver comunicato a tutti gli abitanti della terra quale sia la loro data di morte.

Un caso cinematografico, servito e riverito, proveniente dal piccolo Belgio e per la precisione da Bruxelles. Presente per molti mesi nei cinema della penisola e con numerose certificazioni di stima da parte di un pubblico desideroso di capire cosa possa spingere Dio a essere un nullatenente che si diverte con il proprio computer a creare regole assurde da rispettare – per la gran parte sono i postulati della “Legge di Murphy” compilata da Arthur Bloch – salvo creare problemi di ogni sorta, dai più banali ai più complessi, per puro, semplice e sadico divertimento. Tutto questo sino a che, spinta da un fratello di ‘un certo peso terrestre’, la giovane Ea decide di creare una propria cerchia di nuovi discepoli che la porteranno a generare un nuovo testamento.

Fra citazioni religiose, qualche sana risata frutto anche della capacità mimica di Poelvoorde, troppo trascurato dal grande cinema, un attore che definire un semplice comico sarebbe riduttivo, il film fa riflettere – ci si interroga un bel po’ – e pensare, ma mai con fare disincantato, facendoci domandare cosa decideremmo di fare della nostra vita qualora ci trovassimo di fronte alla nostra esatta data di dipartita terrena.

Van Dormael confeziona un mini capolavoro riflessivo e minimalista, snobbato ingiustamente dalla notte degli Oscar e che non cessa la sua meritata corsa al botteghino.

Voto: 7 e ½

Ciro Andreotti (con la collaborazione di Paolo Dallimonti)