Scheda film
Regia: Umberto Carteni
Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Pondi, Paolo Logli, Riccardo Irrera e Mauro Graiani
Fotografia: Emanuele Zarlenga
Montaggio: Graziano Falzone
Scenografie: Fabrizio De Luca
Costumi: Alessandra Trippetta
Musiche: Andrea Guerra
Suono: Mauro Iaquone
Italia, 2020 – Commedia – Durata: 90′
Cast: Giampaolo Morelli, Andrea Delogu, Riclky Memphis, Grazia Schiavo, Luca Vecchi, Desirée Popper, Vincent Riotta
Uscita in sala: 8 ottobre 2020
Distribuzione:01 Distribution
C’eravamo tanto sposati
Lorenzo Grandi (Giampaolo Morelli) nel 1999 all’età di diciotto anni durante un viaggio negli USA conosce la coetanea Elena (Andrea Delogu) e, dopo una notte brava a base di peyote, i due finiscono marito e moglie a Las Vegas per poi non vedersi mai più. Quattro lustri dopo, Elena sta per sposarsi col brillante e facoltoso broker Giannandrea (Gianmarco Tognazzi) e la sua amica Sara (Grazia Schiavo) le ricorda le nozze in gioventù. Quando andrà a cercare Lorenzo, che adesso scrive discorsi elettorali per politici di ogni partito, e lo convincerà ad andare insieme a lei di nuovo a Las Vegas per divorziare, il viaggio sarà l’occasione per entrambi per rimettere in discussione le loro vite…
Umberto Carteni, regista di una commedia d’esordio non proprio banale come Diverso da chi? e con un lungo passato di aiuto regia, per la sua terza prestazione dietro la macchina da presa sceglie un argomento anche relativamente originale, come quello di un matrimonio a Las Vegas quale peccato di gioventù che però deve essere cancellato in un presente molto diverso da quel passato da cui è sbucato fuori.
Quello che non funziona in Divorzio a Las Vegas è lo svolgimento, alquanto convenzionale, che definire prevediile è anche poco. Pure le varie disavventure dell’insolito duo alle prese con un giudice da barzelletta interpretato da Vincent Riotta (ormai l’unico italoamericano facilmente reperibile qui in Italia) e con vari malintenzionati sono solo dei pretestuosi riempitivi che non aiutano di certo la pellicola a decollare. L’unica nota positiva viene da Luce Vecchi dei “The Pills” nel ruolo dell’insopportabile quanto divertente Tullio.
Per il resto il film si avvale di un solito Giampaolo Morelli senza infamia e senza lode, di un anche fin troppo contenuto Ricky Memphis e – ahinoi – di una insostenibile Andrea Delogu, che, avrà sì tante qualità, quali la bellezza fisica e una voce sinuosa che ce l’ha fatta conoscere in radio, ma che non brilla certo per capacità recitative.
Voto: 5
Paolo Dallimonti