Scheda film
Regia: Brando Lee
Soggetto: Brando Lee e Alfie Palermo
Sceneggiatura: Alfie Palermo
Fotografia: Mike Muschamp
Montaggio: Danny Saphire
Scenografie e Costumi: Ghia Fam
Musiche: Vincent Gillioz
Malesia, 2022 – Horror – Durata: 95′
Cast: Jordan Belfi, Ashlyn Boots, Malin Crépin, Harris Dickinson, Fiona Dourif, Jessie Franks, Konglar Kanchanahoti
Uscita in sala: 17 agosto 2023
Distribuzione: 102 Distribution

… E liberaci dal male…se!

Jules (Fiona Dourif) è una medium spirituale, che si trova al momento in uno stato di debolezza emotiva, e fa parte di una squadra americana di investigatori televisivi sul paranormale. Insieme alla sua troupe televisiva si reca in Malesia, a Fraser’s Hill, all’interno di una casa che si ritiene infestata, per raccogliere prove. Ben presto scoprirà che la pericolosa entità che abita la casa potrebbe avere un legame con il suo misterioso passato. Gli ultimi proprietari della casa, Ian (William Miller) e Martha (Malin Crépin), riferiscono di aver sperimentato strani disturbi. All’inizio, le affermazioni della coppia sembrano contraddittorie e la squadra investigativa sospetta che i due siano solo in cerca di pubblicità, ma Jules subisce presto una orribile esperienza nel seminterrato, che porta tutti a credere che ci sia qualcosa di terribile e di vero in quella casa. Man mano che la squadra si addentra nel mistero, tutti si imbattono in possessioni e apparizioni più terrificanti, peggiori di quanto mai sperimentato nelle precedenti investigazioni. Jules, che ha avuto un incontro soprannaturale da bambina, sembra essere l’unica in grado di affrontare la situazione…

Niente di nuovo sotto il solleone per il nuovo film del regista Brando Lee (senza la “n”), che è cresciuto nella periferia di Kuala Lumpur, in Malesia, e si è nutrito di film hollywoodiani come Lo squalo, L’esorcista e Guerre stellari. Dopo una serie di progetti televisivi e film distribuiti nelle sale cinematografiche del proprio paese, Don’t look at the demon costituisce il suo “debutto americano”, almeno con attori non malesi e noti al grande pubblico, come Fiona Dourif, figlia dell’icona del cinema horror Brad, e Harris Dickinson, visto recentemente in Triangle of sadness Omicidio nel West End.

Case infestate, possessioni demoniache, traumi infantili, riti raccapriccianti che hanno come oggetto neonati e gestanti, monaci che espletano riti salvifici: nulla che non sia già stato visto o portato sullo schermo. L’unica variazione sul tema potrebbe essere l’interpretazione della pellicola come una rilettura in chiave buddista de L’esorcista. Ma nulla più.

La messinscena di Brando Lee cerca in tutti modi di tenere desta l’attenzione dello spettatore e di provocargli anche qualche salto sulla poltrona. Ma alla fine, senza troppi veri colpi di scena, il film finisce per accartocciarsi su se stesso, chiudendosi con l’ennesimo guizzo che tradizionalmente annulla i finali troppo spesso apparentemente felici di ogni horror che si rispetti, ma senza colpire veramente nel segno.

Voto: 6

Paolo Dallimonti