Scheda film
Regia: David Charhon
Soggetto: da un’idea di Eric e Nicolas Altmayer
Sceneggiatura: Remy Four, Julien War e David Charhon
Fotografia: Alain Duplantier
Scenografie: Thierry Chavenon
Costumi: Marite Coutard
Musiche: Ludovic Bource
Francia, 2012 – Commedia/Poliziesco – Durata: 96′
Cast: Omar Sy, Laurent Lafitte, Sabrina Ouazani, Lionel Abelanski, Youssef Hajdi, Maxime Motte, Leo Leothier
Uscita: 28 marzo 2013
Distribuzione: Medusa
Guardie e guardie
Una mattina a Bobigny, comune a nord-est di Parigi, nei pressi di una bisca clandestina viene ritrovato il cadavere di una donna. Si tratta della moglie del potente sindacalista Jean-Eric Chaligny (André Marcon), protagonista di forti tensioni sociali che da tempo stanno scuotendo la Francia. Inizialmente le indagini finiscono in mano di Ousmane Diakité (Omar Sy), poliziotto di colore della locale sezione finanziaria, nato e cresciuto in quella periferia, ma quando l’affare sembra ingrossarsi verranno affidate a François Monge (Laurent Lafitte), ispettore capo dell’anticrimine parigina dai modi aristocratici ed in attesa di una promozione. I mondi diametralmente opposti dei due tutori dell’ordine collideranno un una complessa indagine che li vedrà addentrarsi da una parte nella Parigi dei sindacati e dall’altra nel pericoloso tessuto della banlieue di Bobigny…
Ormai, benché sia attivo in patria fin dal 2000, dopo Quasi amici Omar Sy è una miniera da sfruttare, un ferro da battere caldo o, se preferite, un cavallo su cui puntare finché ha fiato. Naturalmente non tanto in patria, quanto da noi, dove la Moviemax ha recuperato dal cassetto Troppo amici del 2009, diretto dagli stessi Nakache & Toledano, e dove la Medusa tira fuori questo recente Due agenti molto speciali, campione d’incassi – manco a dirlo – in Francia.
Partito in maniera sorprendente con molto ritmo e decisamente convincente nella prima parte, l’opera seconda di David Charhon (Cyprien) si arena però ben presto di fronte ad uno schema molto usuale – quello del buddy-movie – cui non sembra aggiungere nulla di nuovo. Neanche la contrapposizione “socio-antropologica” tra i due colleghi, pur utile per molti spunti comici, né quella tra i due modelli cui Ousmane Diakité e François Monge paiono ispirarsi, rispettivamente l’Axel Foley interpretato da Eddie Murphy in Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills (e relativi seguiti) ed il Joss Beaumont cui diede il volto Jean-Paul Belmondo in Joss il professionista, paiono salvare un film che non riesce a spiccare il volo. Neppure i temi sociali, quali quelli del lavoro, della corruzione e del facile carrierismo riescono infine a salvare una pellicola sufficientemente divertente, ma decisamente convenzionale e poco convincente.
Auguriamo solo al bravo e simpatico Omar Sy, indipendentemente da relativi passi falsi come questo e dai favori che potrà incontrare nel nostro paese, di continuare felicemente la sua avviata carriera, che già sul fronte internazionale lo vedrà prossimamente interprete del nuovo X-Men – Giorni di un futuro passato di Bryan Singer previsto per il 2014.
Voto: * *½
Paolo Dallimonti