Scheda film
Titolo originale: Dune: Part two
Regia: Denis Villeneuve
Soggetto: dal romanzo “Dune” di Frank Herbert
Sceneggiatura: Denis Villeneuve e John Spaihts
Fotografia: Greig Fraser
Montaggio: Joe Walker
Scenografie: Patrice Vermette
Costumi:
Jacqueline West
Musiche: Hans Zimmer
USA/Canada, 2024 – Fantascienza – Durata: 166′
Cast:
Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Austin Butler, Florence Pugh, Dave Bautista
Uscita in sala: 28 febbraio 2024
Distribuzione:
Warner Bros. Pictures
Com’è triste Villeneuve, soltanto tre anni dopo…
Dopo averci introdotto nel mondo di Frank Herbert e del suo romanzo “Dune”, presentandoci la stragrande maggioranza dei personaggi e narrando la prima parte delle vicende, Denis Villeneuve torna con questo secondo capitolo, ancora più lungo e molto più pratico che teorico. Se nel primo film veniva delineato l’universo dell’opera letteraria, tra casate rivali e alleate e relativi complotti, popoli ribelli apparentemente domati, vermi e spezie, qui si dà più spazio all’azione, con le dovute licenze poetiche e variazioni di alcuni dettagli rispetto al romanzo originale.
Mentre il destino di Paul Atreides (Timothée Chalamet) di essere verosimilmente il “Kwisatz Haderach” o per i Fremen “Lisan Al-Gaib” o ancora il “Muad’ib”, “il topo del deserto”, come deciderà di chiamarsi, si compie inesorabile, egli si unisce all’amata Chani (una sempre più meravigliosa Zendaya) e al suo popolo, per vendicarsi dei cospiratori, i rivali Harkonnen, che hanno distrutto la sua famiglia. Dovendo affrontare una scelta tra l’amore della sua vita e il destino del mondo conosciuto, si impegnerà per impedire un terribile futuro che soltanto lui può prevedere…
Pochi ignorano ormai come il Dune mai realizzato da Alejandro Jodorowsky abbia cambiato e influenzato la Storia del Cinema (di Fantascienza), almeno sotto forma di corposo storyboard realizzato da Moebius che ha girato per le scrivanie di infiniti produttori. Non venendo realizzato, permise inoltre a Guerre stellari, a sua volta profondamente debitore nei confronti del romanzo di Frank Herbert, di dettare legge nel genere. Le tracce di quella pellicola mai girata andarono da Alien a Prometheus passando per lo stesso Dune di David Lynch del 1984 e vivono inevitabilmente anche nei film di Villeneuve. Se il regista messicano aveva concepito almeno 10 ore di possibile montato, il cineasta canadese nel 2024 si attesta oltre le 5. E non è poco!
Questo secondo capitolo vince per essere un maggiore concentrato di azione, forse a scapito di quella parte più “filosofica” e antropologica, tipica delle pagine di Herbert, che era stata privilegiata nel primo. Dune – Parte due, rischia però, per accumulo di situazioni e per un montaggio più ellittico, decisamente accelerato verso il finale, di perdere quella poesia connaturata all’epica degli Atreides e degli Harkonnen. La “Spezia”, vera protagonista – almeno secondo chi scrive – dell’opera, che veniva invece messa al centro da Lynch (e da Herbert), viene quasi trascurata in favore della figura dell’Eletto, sulla quale si insiste molto, spesso quasi in maniera (volutamente?) ridicola.
Non mancano “i regali”, come Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore, e le invenzioni visive, quali il pianeta in biancoenero dove Feyd-Rautha Harkonnen (un sorprendente Autin Butler) disputa un sanguinario quanto impari duello, e i fuochi d’artificio conseguenti concepiti come macchie di colore schizzato o ancora le epiche cavalcate sui vermi e le battaglie coreografate magnificamente.
Dune – Parte due di Denis Villeneuve è la giusta e degna conclusione, per quanto lanciata verso altri futuri film, se il botteghino sarà clemente, di quanto iniziato quasi tre anni fa, ma a tratti delude, sprecando un potenziale altissimo in un lungo film con momenti del tutto convenzionali. Brutto? Tutt’altro, ma ci aspettavamo qualcosa di più.
Voto: 7
Paolo Dallimonti