Scheda film
Titolo originale: Eisenstein in Guanjuato
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Petter Greenaway
Fotografia: Reinier Van Brummelen
Montaggio: Elmer Leupen
Scenografie: Alejandro Sánchez de la Peña
Costumi: Brenda Gomez
Suono: Raúl Locatelli
Olanda/Messico/Finlandia/Belgio/Francia, 2015 – Biografia/Commedia – Durata: 105′
Cast: Elmer Bäck, Luis Alberti, Maya Zapata, Lisa Owen, Stelio Savante, Rasmus Slätis, Jakob Öhrman
Uscita: 4 giugno 2015
Distribuzione: Teodora Film
Eisenstein in Guanajuato tradotto per semplicità Eisenstein in Messico in Italia (chissà perchè poi visto che comunque è un film destinato a una nicchia di appassionati ben ridotta) è l’ultima opera di Peter Greenaway, visionario regista che non si stanca di regalarci le sue provocazioni visive e narrative.
Questa volta il regista, in concorso a Berlino, decide di prendere spunto dalla vera storia del pluricelebrato regista russo, o meglio lettone se fosse vissuto oggi, autore di celeberrimi film come Ottobre e la Corazzata Potemkin.
1931 il regista si trova all apice della sua carriera artistica. Si reca in Messico dove girerà Que Viva Mexico! con cui intende celebrare la rivoluzione del 1911.
Lettone perchè suo padre architetto famoso era nato a riga città culturalmente e storicamente piu legata al mondo germanico, prima di diventare per un cinquantennio satellite dell’unione sovietica e terra della “Rimini del Nord ” con le sue spiaggie e le promenade per turisti sovietici.
Terra ora di sintesi culturale tra il popolo lettone, simile a quello lituano come cultura e lingua e quello russo che comunque vive in maniera molto rilevante tuttora in Lettonia. Probabile che nel background del regista l’influenza della cultura tedesca abbia lasciato piu di un segno.
Tornando al film, da poco fuggito dal cinema hollywoodiano e con il regime sovietico che lo rivuole in patria per celebrare il regime e il potere emergente di Stalin, Eisenstein raggiunge la città di Guanajuato. A fargli da accompagnatore è Palomino Cañedo grazie al quale scoprirà molte cose sul Messico ma anche su se stesso e sulla propria sessualità. Saranno dieci giorni che sconvolgeranno la sua vita con i 10 giorni della Rivoluzione d’ottobre.
Questo lo spunto del film che si dipana poi rappresentando la deriva artistica di un regista incapace di trasformare in sintesi il girato in Messico, rapito dalla filosofia di vita messicana e dalla scoperta della sua sessualità grazie alla semplicità e alla naturalezza della cultura messicana, ben diversa da quella russa da cui proviene.
Montaggi spiazzianti e con scene visivamente potenti, Greenway cerca di rappresentare lo spiazzamento esistenziale del regista, confuso nella sua identità e nel suo ruolo sul pianeta durante questo soggiorno messicano, fondamentale per la sua evoluzione come artista e come. Alcune scene omossessuali resteranno sicuramente nella storia del cinema come scene cult, al limite del paradossale come è nelle corde del regista.
Voto: 6 e ½
Vito Casale