Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: David Ayer
Fotografia: Roman Vasyanov
Montaggio: Dody Dorn
Scenografie: Devorah Herbert
Costumi: Mary Claire Hannan
Musiche: David Sardy
Suono: Kevin Dunigan
USA, 2012 – Thriller – Durata: 109′
Cast: Jake Gyllenhaal, Michael Peña, Anna Kendrick, Natalie Martinez, David Harbour, Frank Grillo, America Ferrera
Uscita: 22 novembre 2012
Distribuzione: Videa-CDE
End of Watch – Tolleranza zero…
End of Watch – Tolleranza zero è il terzo film scritto e diretto da David Ayer dopo Harsh Times con Christian Bale e La notte non aspetta con Keanu Reeves.
Come sceneggiatore Ayer ha dalla sua film di ottimo livello quali Training Day (2001), S.W.A.T. – Squadra speciale anticrimine (S.W.A.T.) (2003) e X-Men le origini – Wolverine (X-Men Origins: Wolverine) (2009).
Il regista, cresciuto in un quartiere degradato di L.A., ammette la sua passione per il mondo poliziesco, sin da bambino. Lo notiamo dalla filmografia piuttosto indirizzata a un genere di nicchia, come lui stesso lo definisce, che gli ha garantito il successo in terra americana.
Questa volta i poliziotti protagonisti sono Jake Gyllenhaal e Michael Peña, piccoli grandi eroi sul fronte di guerra contro la criminalità organizzata di Los Angeles, la cui storia viene rappresentata con una curiosa soggettiva con camera a mano, così da ottenere il massimo coinvolgimento possibile da parte dello spettatore.
Gli agenti Brian Taylor (Jake Gyllenhaal) e Mike Zavala (Michael Peña) hanno giurato di “servire e proteggere” il loro Paese. I due hanno creato tra di loro un potente sodalizio, promettendosi che, qualunque cosa accada a uno di loro, l’altro si prenderà cura anche della sua famiglia.
Gli eventi li metteranno a dura prova, anche nella vita privata, e ci mostreranno quando è duro la vita stile ” Vivere e morire a Los Angeles”, lontano dalla collina di Hollywood…
Il film è un tipico film di genere “intelligente” sulla falsariga del capofila Training day ma prima anche Vivere e morire a Los Angeles.
A differenza del film di Fuqua, visto a Venezia, questa volta non ci sono poliziotti cattivi, ma poliziotti super buoni, dei veri eroi, dei modelli in cui il cittadino comune può riconoscersi.
Anzi più che poliziotti dei veri amici, dentro e fuori dal lavoro, e di questo in verità vuole parlarci il film, usando come contorno la violenta vita delle periferie di Los Angeles, tra spacciatori, neri e ispanici, tutti incazzati con la vita e con la società… L’amicizia dei due poliziotti si rivelerà indispensabile per la sopravvivenza in più di un’occasione…
Un film abbastanza classico, seppur estremamente soggettivo per scelta anche tecnica (camera a mano forever) che mantiene coerentemente le sue promesse e la coesione d’insieme, il che ne garantisce una piu che piacevole e interessata visione.
Voto: * * *½
Vito Casale
Alcuni materiali del film: