Scheda film

Regia: Alessio Genovese
Soggetto e realizzazione: Raffaella Cosentino e Alessio Genovese
Fotografia: Bruno Fundarò
Montaggio: Dario Indelicato
Musiche originali: Alessandro Librio
Suono: Gianluca Stazi
Grafica: Matteo Mangonara
Italia, 2013 – Documentario – Durata: 62′
Uscita: 24 febbraio 2014
Distribuzione: autodistribuzione

 Destinazione nowhere

“Vanno, ignari di tutto, ove li porta
La fame, in terre ove altra gente è morta;
come il pezzente cieco o vagabondo
erra di porta in porta,
essi così vanno di mondo in mondo”.
Con questa poesia di Edmondo De Amicis, scritta sul finire dell’800, nella quale si descrivevano gli emigranti di allora si apre EU 013, L’ultima frontiera. Non molto sembra cambiato oggi.
Per la prima volta in Italia, una troupe cinematografica entra nei Centri di Identificazione ed Espulsione. I C.I.E. aprono le loro porte in questo documentario, ben realizzato da Alessio Genovese e Raffaella Cosentino, e scardinano la nostra quotidiana indifferenza. Sono gli stessi operatori della polizia di frontiera di Ancona e Fiumicino, seguiti nelle normali attività di controllo e contrasto all’immigrazione irregolare, a mostrarci il funzionamento degli spazi e delle procedure. Poi Roma, Ponte Galeria. Bari. Trapani, Milo… Nei C.I.E. 8.000 persone vengono rinchiuse ogni anno fino a diciotto mesi. Trattenuti, senza passare attraverso un tribunale, conseguenza estrema del funzionamento delle frontiere all’interno dell’area Schengen. Sono cittadini stranieri senza un regolare permesso di soggiorno. È questo il loro reato. Chiusi oltre un muro di silenzio, in luoghi che ricordano lager o manicomi, dove si parla il linguaggio della violenza, fisica e mentale. Gli “ospiti”, come vengono chiamati, sono privati della loro identità, definiti con un numero. I loro giorni scorrono senza senso. Sembrano animali in gabbia. La maggior parte di loro è in un C.I.E. perché ha perso il permesso di soggiorno a causa della crisi, molti hanno finito di scontare una pena in carcere, pochi sono quelli che arrivano dagli sbarchi. Altri ancora sono figli di immigrati nati e cresciuti in Italia. I centri costano alla collettività almeno 55 milioni l’anno ma solo la metà dei trattenuti viene realmente rimpatriata. Allo scadere dei diciotto mesi vengono rilasciati con un foglio di via con il quale devono uscire dal territorio nazionale italiano entro pochi giorni. Molti di loro non vengono più riconosciuti dai loro consolati, se escono dal nostro per andare in un altro paese europeo vengono fermati e rimandati in Italia dove vengono riportati in un C.I.E. per altri diciotto mesi. In un assurdo cerchio senza tregua. Oppure senza documenti e senza patria, clandestini, finiscono per delinquere. EU 013, L’ultima frontiera è una pellicola per non chiudere gli occhi di fronte alla realtà.
Note: il film esce solo dal 24 al 26 febbraio 2014 presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma. 

Voto: 7

Francesca Bani