Torna a Roma al Nuovo Cinema Aquila dal 1° al 5 giugno una delle manifestazioni più attese dagli ammiratori del genere fantastico e horror della capitale. Quest’anno il programma è, benché conciso, come sempre denso ed efficace ed il festival è dedicato ad uno dei due direttori artistici, Michele De Angelis, recentemente ed inaspettatamente scomparso, che verrà ricordato in diversi momenti.
Tra i film più attesi in concorso The Day I Found a Girl in the Trash (Polonia, 2021, 98′) di Michał Krzywicki, 2551.01 (Austria, 2021, 65′) di Norbert Pfaffenbichler e Knocking (Svezia, 2021, 78′) di Frida Kempff. Fuori concorso invece grandi aspettative per Inexorable (Francia/Belgio, 2021, 98′) di Fabrice du Weltz e The Innocents (Norvegia/Svezia/Danimarca/Finlandia/Francia/UK, 2021, 117′) di Eskil Vogt, già ammirati, soprattutto il secondo, al Noir in Festival 2021.
Il fantasma del palcoscenico (Brian De Palma). Winslow (William Finley) è un compositore sfortunato, ma di grande talento. Quando il letteralmente diabolico musicista Swan gli ruba la musica per inaugurare il suo nuovo locale “Paradise”, nel tentativo di farsi giustizia rimane sfigurato. Si trasformerà così nel “Fantasma”, cercando di vendicarsi del suo aguzzino e di favorire la dolcissima Phoenix (Jessica Harper), stella emergente di cui si è infatuato… Il capolavoro di Brian De Palma. La rivisitazione de “Il fantasma dell’opera” contaminata col mito di Faust prende forma in un’opera horror pop/rock con le magnifiche musiche di Paul Williams, qui anche nel ruolo dell’antagonista Swan. Prima di “Phantom of the opera” di Andrew LLoyd Webber, prima di Suspiria (per il quale Dario Argento prenderà in prestito la minuta attrice americana) Brian De Palma confeziona un film adrenalinico, intriso di ironia, gotico e romanticismo. C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Retrospettiva “Amazing Journey”. Voto: 10
The Rocky horror pictures show (Jim Sharman).Una coppia di fidanzati rimasti appiedati durante un viaggio in auto trova rifugio nel castello del bizzarro Dottor Frank-N-Furter. Uno dei film musical per eccellenza, dove il kitsch si mescola al sublime, al suono di canzoni indimenticabili destinate ad incastonarsi nella memoria di chi le ascolta. Oltremodo citazionista, con un Tim Curry che raramente riuscirà ad azzeccare interpretazioni come questa del folle scienziato. Una Susan Sarandon ancora acerba, ma proprio per queso irresistibilmente sexy. Un mix perfetto di nostalgia, trasgressione e malinconia canaglie. Che cosa chiedere di più?! Seminale. Retrospettiva “Amazing Journey”. Voto: 9
Apotheosis (Max Pearce). Futuro più o meno prossimo. Selene, una ragazza nata naturalmente e non sottoposta ad ingegneria genetica, partecipare alle selezioni per un posto di lavoro su Ourania, la prima colonia spaziale di proprietà della Rusk. Si troverà a competere con Fabrizio, suo amico, ma anche membro della famiglia Rusk e non nato naturalmente., quindi doppiamente avvantaggiato. Sarà una sfida difficile, ma non impossibile… Cortometraggio avvincente e divertente che meriterebbe di essere sviluppato in un film di più ampio respiro. Quando il cuore combatte duramente contro la fredda tecnologia. Umano. Selezione cortometraggi. Voto: 8
Claire de lune (Fabio Bozzetto e Diego Zucchi). Per sfuggire all’uomo, lo spirito della natura cerca rifugio nella foresta. Poetico e ambientalista, contornato dalle note del brano omonimo di Debussy egirato in semplice animazione su sfondi ripresi dal vero, un po’ come la serie francese Minuscule, il piccolo film italiano, co-diretto da un illustre figlio d’arte, colpisce per la semplicità, ma anche per essere pure caustico, com’è tradizione di famiglia. Lunare. Selezione animazione. Voto: 8
Under the ice (Àlvaro Rodriguez Areny). Un bambino finisce in un lago ghiacciato durante una battuta di caccia col padre. D’improvviso si risveglia nel suo letto tutto bagnato. Era tutto un incubo… o l’incubo è un altro?… Bellissimo cortometraggio spagnolo che gioca (in maniera non troppo pulita) con i piani narrativi di sogno e realtà in un crescendo di suspense verso un risultato che si comprende bene solo all’ultimo. Un viaggio estemporaneo nei meandri della mente. Metareale. Selezione cortometraggi. Voto: 8
A classic horror story (Roberto De Feo e Paolo Strippoli). Un gruppo di persone, perlopiù ragazzi, si ritrova in viaggio verso il Sud Italia su un pulmino in car-pooling. Ad un certo punto per una serie di fortuite coincidenze il veicolo ha un incidente e lascia a piedi i suoi occupanti in piena Calabria, in una zona semideserta. Sarà per tutti l’inizio di un incubo… Film tra il citazionista e il derivativo (Midsommar su tutti) e l’ironicamente autoreferenziale, ma con le sue carte originali che sfodera a tempo debito, soprattutto in prossimità del finale. Una riflessione sul genere horror e su chi ne usufruisce, prodotta da Netflix, e su certi contesti criminosi del tutto nostrani. Malavitoso. Retrospettiva “Ritorno alle origini”. Voto: 7 e ½
The innocents/De uskildige (Eskil Vogt). Un gruppo di ragazzini svedesi, durante l’estate nordica dalle infinite giornate, scopre di avere dei poteri nascosti, soprattutto quando gli adulti non li guardano. In particolare uno di loro prova una certa attrazione verso il male, utilizzando le proprie doti per danneggiare il prossimo. Due sorelle, delle quali una autistica, dovranno maturare rapidamente per porvi rimedio… Dallo sceneggiatore di Joachim Trier arriva un film che è un vero colpo allo stomaco. Quando l’innocenza si stempera con il male e tutto arriva ad essere sfumato, senza soluzione di continuità. Una pellicola cui non mancano certo le idee – su tutte la bambina autistica, ma con poteri, che riesce così a comunicare attraverso un’altra normale – che ci affascina e ci conduce attraverso un inquietante incubo ad occhi aperti. Superomistico. Anteprima. Voto: 8
Creeper (Melissa Scrivner Love e David Love). Una sera il padre di Jason porta a casa una persona che ha investito con l’auto, ma di chi si tratta? Forse una creatura uscita dai disegni del ragazzo?… Tesissimo corto in cui presto si arriva a capire chi siano i personaggi in campo, in particolare il sinistro figuro che piomba nella vita della famiglia protagonista, pur lasciando in sospeso le connotazioni (buono/cattivo?). A volte il fato e lo spazio-tempo si mettono d’accordo per singolari soluzioni, purtroppo non sempre definitive. Trans-temporale. Selezione cortometraggi. Voto: 7 e ½
L’esorcismo dell’acqua (Giuseppe Rossi). In un centro termale una giovane ragazza è perseguitata da uno strano demone legato all’acqua. Liberarsene sarà molto difficile… Angosciante e tesissimo, il cortometraggio italiano spicca per l’originalità del soggetto ed una dignitosa messinscena. Idrofilo. Selezione cortometraggi. Voto: 7 e 1/2
The tenant/La inquilina (Lucas Paulino e Ángel Torres). Una donna comincia a zoppicare, avvertendo un certo peso alla gamba. Un’anziana le rivelerà di avere aggrappata all’arto una sinistra presenza, rivelandole un rituale per liberarsi di lei… Interpretato dalla notissima Belén Rueda, il piccolo film è un avvincente viaggio agli inferi con biglietto di sola andata. Divertente e spaventevole, si lascia seguire dal primo all’ultimo fotogramma. Affollato. Selezione cortometraggi. Voto: 7 e 1/2
Arca (Germain e Robin Aguesse). David Aron è uno scienziato che si dedica a proteggere le risorse necessaria alla sopravvivenza dell’umanità a fronte di un imminente cataclisma. Ma una missione in particolare lo preoccupa… L’amore (per chiunque) è superiore a qualsiasi cosa, questo è il messaggio dell’interessante cortometraggio francese. Ben girato, senza rivelare troppe informazioni, si segue tutto d’un fiato. Sopravvivente. Selezione cortometraggi. Voto: 7
Checkpoint (Jason Sheedy). Folgorante cortometraggio in cui un uomo, con abiti verosimilmente di un’altra epoca, si ritrova su un pianeta alieno a morire a ripetizione e a risvegliarsi nel tentativo di capire che cosa stia veramente accadendo. Buffo e surreale, il piccolo film statunitense, che omaggia Ricomincio da capo nella sua versione fantascientifica The edge of tomorrow, colpisce per la spiazzante coazione a ripetere, per poi deludere lievemente nella rivelazione finale, comunque interessante e curiosa. Cosmogonico. Selezione cortometraggi. Voto: 7
Hospice (Soo-Ypung Kim). Nel 2048 un uomo si risveglia legato a un letto d’ospedale. Un inquietante e ambigua infermiera calva gli comunica che è lì per assisterlo nel momento della morte, essendo lui un clone creato per rifornire gli organi al suo “originale” in caso di intervento chirurgico. Lui cerca di dimostrare in tutti i modi di essere l’originale pur di salvarsi, ma… Divertente cortometraggio coreano che incuriosisce per i possibili sviluppi pur nella breve durata e che lascia in sospeso lo spettatore fino ad un ultimissimo colpo di scena finale. Selezione cortometraggi. Voto: 7
Knocking/Knackingar (Frida Kempff). Una donna, appena uscita da un reparto per malattie mentali in seguito ad un crollo nervoso, comincia a sentire qualcuno che bussa da un qualche appartamento nel suo palazzo. Ma non tutto è come sembra… Intenso dramma psicologico, proveniente anch’esso dalla Svezia, che grava interamente sulla sua splendida protagonista, Cecilia Milocco, che rende magnificamente il labile confine tra normalità e follia. Un viaggio in un incubo senza fine che ha la più semplice delle spiegazioni, su primi piani bellissimi, con voci fuori campo, in una sequenza che sembra onirica, ma che più reale non si può. Fisico. Selezione ufficiale. Voto: 7
The Last Christmas (Ryan Port). Una bambina forse ha ucciso Babbo Natale nel tentativo di catturarlo… Breve film canadese che coglie un’idea brillante e divertente ben sviluppandola. L’atmosfera natalizia accresce l’atmosfera weirdo, perché non proprio tutti, com’è possibile vedere, a Natale diventano più buoni… Sconsolatorio. Selezione cortometraggi. Voto: 7
The rock of ages (Eron Sheean). Un soldato in una terra senza tempo attraversa una landa desolata cercando di sfuggire al male che ha commesso. Ma una roccia parlante lo farà fermare a riflettere… Delirante cortometraggio, ben scritto, ben diretto e ben interpretato, con una pietra parlante animatronica che tiene perfettamente la scena. Nessuno è immortale. Almeno, nessun umano. E tutti abbiamo un destino che si compie. Castigatorio. Selezione cortometraggi. Voto: 7
The 21st Sense (Christian Battiferro). La multinazionale “Land” fonda un centro di ricerche per lo sviluppo di ELIOS, un ologramma che permetta agli umani di comunicare con le piante. Steve, un brillante ricercatore si convince che una comunicazione diretta sia possibile collegando il nostro sistema nervoso centrale al 21° senso del regno vegetale, dando così accesso al “Wood Wide Web”. Ignorando le istruzioni del suo supervisore, continuerà le ricerche identificando il 21° senso in un comune cardo selvatico. Ma quando le cose non andranno per il verso sperato, Steve fuggirà dal laboratorio con portando con sé la pianta, con esiti disastrosi… Non tutto ciò che è naturale è necessariamente buono, almeno non in assoluto, poiché le leggi della natura tendono ad un equilibrio che potrebbe annientare le specie più evolute. L’ammonimento di questo interessante corto italiano, che ricorda molto il lungometraggio Little Joe di Jessica Hausner, ne fa un’opera assai interessante e godibile. Anti-naturista. Selezione cortometraggi. Voto: 7
While Mortals Sleep (Alex Fofonoff) Una scrittrice di libri su casi irrisolti si reca a casa di amici in un momento di difficoltà, ma la trova abitata da due strani individui con il loro ancor più strano bambino… Angosciante breve film statunitense su come il male possa essere sottile ed incomprensibile o, almeno, inavvertibile. Ipnotico come la specie di riti che descrive, conquista e rapisce inesorabilmente lo spettatore. Settario. Selezione cortometraggi. Voto: 7
Who goes there (Matthew James Fackrell). Una donna cerca di difendersi da un uomo che proprio non riesce a restare morto. Chi va là?! Splatteroso all’inverosimile, il corto statunitense fa del senso di colpa un buon strumento narrativo, raggiungendo vette surreali, divertenti, ma pur sempre agghiaccianti. A volte, spesso, ritornano. Selezione cortometraggi. Voto: 7
2551.01 (Norbert Pfaffenbichler). Un uomo (?) salva un ragazzo e, non riuscendo a liberarsi di lui, i due finiscono insieme in un mondo sotterraneo popolato da grottesche e sinistre figure mascherate. Cent’anni dopo Il monello di e con Charlie Chaplin, dall’Austria ne arriva una versione punk, quasi una distopica slapstick comedy. Muto, con scene monocromatiche virate di volta in volta in un differente colore, la pellicola parte molto bene per poi afflosciarsi finendo per girare su se stessa. Forse, se il film di Chaplin aveva una fortissima connotazione morale, ora, venuta meno quella, 2551.01 è ancora più libero, pur sapendo poco dove andare. Post-Chapliniano. Concorso. Voto: 6 e ½
Cafard (Alfio Foti). Un uomo tradisce la sua fidanzata, ma la colpa esploderà in maniera imprevedibile ed impensabile. Dal Canada un cortometraggio sul tradimento visto come un bubbone che esplode con conseguenze tragiche. Interessante all’inizio, più banale nello svolgimento, ma d’effetto. Antropologico. Selezione cortometraggi. Voto: 6 e ½
Castigo (Cristina Di Lorito). In un affascinante biancoenero un uomo deve fare i conti con uno spirito che sta minacciando la sua fattoria e il suo bestiame… Curioso piccolo horror tra il pastorale e l’agreste che scava dentro la mente umana annullando il confine tra uomo e bestia. Rigoroso e incessante, come la minaccia di un ostinato demone. Bucolic-horror. Selezione cortometraggi. Voto: 6 e ½
Death valley (Grace Sloan). Una ragazza va a fare yoga in un futuro apocalittico. Curioso, divertente e breve apologo sulla dura vita ai tempi della post-apocalisse. In effetti non tutto può essere (sereno e tranquillo) come prima ed anche il relax rischia di essere… perenne. Selezione cortometraggi. Voto: 6 e ½
Experience the world – The train (Duro Howard jr.). Il viaggio di un uomo qualunque su un treno della metropolitana si trasforma in un’esperienza mistico-cosmico-orrorifica. Dagli USA una grottesca reinterpretazione della routine quotidiana. Incubo metropolitano Selezione animazione. Voto: 6 e ½
Inexorable (Fabrice Du Weltz). Lo scrittore Marcel Bellmer (Benoït Poelvoorde) si trasferisce insieme alla moglie in casa del suocero nonché suo editore, da poco scomparso, in cerca di ispirazione per il nuovo romanzo. Qui la sua famiglia riceverà le attenzioni di una misteriosa fanciulla, Gloria Bartel (Alba Gaïa Bellugi) che sembra sapere molto su di loro ed avere anche un legame molto stretto con il primo romanzo dell’autore, “Inexorable”. La vicenda si trasformerà via via in un incubo. Per tutti. Il regista francese prosegue la sua esplorazione dell’animo umano e dei suoi orrori, scegliendo stavolta il sottogenere dell'”home invasion”. Pur essendo interpretato da un cast di ottimo livello, compreso il gigionesco ma irresistibile Poelvoorde, anche in ruoli ai limiti e molto sopra le righe come questo, il film parte molto bene per incepparsi nel proseguo, percorrendo terreni già sperimentati e visti ed evolvendosi in modi troppo prevedibili per risultare affascinanti. Vale almeno una visione. Inesorabile. Anteprima. Voto: 6 e ½
Loop (Pablo Polledri). In una società in cui il tempo e le azioni si ripetono sempre uguali, in una società in cui il tempo e le azioni si ripetono sempre uguali, in una società in cui il tempo e le azioni si ripetono sempre uguali… Cortometraggio spagnolo più bozzettiano del corto della famiglia Bozzetto qui presentato, Claire de lune, rapisce nella sua logorante e meccanica reiterazione. Stakanovista. Selezione animazione. Voto 6 e ½
Moja (Kenichi Ugana). Uno strano esserino alieno dalle sembianze di un pupazzo di peluche dà consigli a persone che gli confidano i loro problemi. Quasi un mediometraggio nella sua durata di quasi mezzora, il piccolo film giapponese colpisce per il suo curioso protagonista e per il messaggio di speranza che regala all’umanità. Morbidoso. Selezione cortometraggi. Voto 6 e ½
Part Forever (Alan Chung-An, Ou) Una donna piange sul cadavere della giovane sorella morta, dimostrando un atteggiamento a tal punto ossessivo che il compagno decide di lasciarla. Rimasta sola con il corpo, la donna dà sfogo alle sue frustrazioni e al rancore sopito verso la sorella. Cortometraggio taiwanese cupo e angosciante. Quando l’orrore si nasconde dietro una maschera di facciata. Parent(er)ale. Selezione cortometraggi. Voto 6 e ½
Self-Actualization of the Werewolf Woman /Conall Pendergast). Una lupa-mannara sulla metro, in compagnia di una vampira, riflette sulla sua vita. Brevissimo film canadese in animazione tradizionale e in biancoenero, tra esistenzialismo e filosofeggiamentei. Ahuuuuh! Selezione animazione. Voto: 6 e ½
The day I found a girl in the trash (Michał Krzywicki). In un futuro neanche troppo lontano in Polonia chi si è macchiato di particolari crimini viene reintegrato nella società deprivato della propria personalità, come appunto un “automaton”. Un’attivista per protestare contro tale pratica ormai abusata, programma attraverso i social network il suo suicidio. Ma poco prima di passare a vie di fatto l’incontro fortuito con una ragazza-automaton, lo metterà apparentemente in crisi… Fantascienza contemporanea che rimanda però col suo incedere lento e ambiguo alle opere dell’epoca d’oro delle repubbliche dell’Europa dell’est, come il connazionale Sex mission di Juliusz Machulski del 1984 visto sempre qui l’anno scorso. Una science-fiction adulta e ricca di simbolismi che travalicano lo stesso genere. Ma l’eccessiva lentezza della pellicola, che meglio si sarebbe adattata ad un cortometraggio, ne frena però l’impatto sul pubblico e la riuscita finale. Mitteleueopeo. Selezione ufficiale. Voto: 6 e ½
The Man Who Works Overtime (Youxue Chen) L’ultimo uomo sulla terra, dopo che tutti l’hanno abbandonata, cerca di sopravvivere come può, a suo modo felice. Cortometraggio cinese ricco di poesia, che però non convince fino in fondo. Post-apocalittico. Selezione cortometraggi. Voto: 6 e ½
Pluto (Ivan Saudelli). In un mondo distopico, in cui la sicurezza è garantita da droni e microchip sottocutanei, Igor è un ex musicista inseguito da un passato sfortunato. Fantascienza semplice ed elementare, sull’onda di “1984” di George Orwell, per un corto italiano che parte bene, ma finisce poi per arenarsi senza lasciare il segno. Tra colpa, risentimento, pentimento e rimorso. Selezione cortometraggi. Voto: 6
Dead bride (Francesco Picone). Ecco l’immancabile film italiano della selezione ufficiale, benché girato in inglese per competere sui mercati internazionali. Alyson (l’italianissima Jennifer Mischiati) si trasferisce insieme al compagno Richard presso la casa lasciatale in eredità dal padre biologico. Qui, quando lui si recherà alcuni giorni fuori per lavoro, Alyson inizierà a fare i conti con gli oscuri segreti della sua famiglia. Horror molto convenzionale per sceneggiatura e regia, Dead bride non riesce a spiccare il volo sia per la scarsa originalità della trama che per una regia abbastanza piatta. Possessioni demoniache, preti e medium in abbondanza e sinistre vendette dal passato non riescono a dare dignità ad una pellicola davvero modesta. Tuvvuofalamericano. Selezione ufficiale. Voto: 5 e ½
Roma, 6 giugno. Trionfa il cinema polacco alla 42ma edizione Fantafestival – Mostra internazionale del film di fantascienza e del fantastico con The Day I Found A Girl In The Trash di Michal Krzywicki che si aggiudica il Pipistrello d’Oro come miglior film. Il Festival conclude la sua 42ma edizione con oltre 3000 partecipanti tra sala e visioni online. Il film vincitore è un racconto di un mondo distopico, dalle tinte orwelliane, che però lascia spazio alla speranza di una nuova vita. A ritirare il premio, presso il Nuovo Cinema Aquila, sede della manifestazione, la protagonista del lungometraggio Dagmara Brodziak che ha dimostrato tutto il suo entusiasmo per questo riconoscimento e ha sottolineato l’importanza dei diversi livelli di lettura del film. Il presidente di giuria Roberto De Feo, insieme al critico Stefano Coccia e alla scrittrice Cristiana Astori, hanno motivato la scelta di conferire il Pipistrello d’Oro al lungometraggio polacco soprattutto “Per i messaggi di cui questo film si fa portatore: animalista e ecologista su tutto.”
Nella sezione cortometraggi il Pipistrello d’Argento è andato all’italiano Pluto mentre il Pipistrello d’Oro è stato vinto da The Tenant.
Dal nostro inviato Paolo Dallimonti.