Scheda film
Regia: Tiziano Russo
Soggetto: Roberto Proia
Sceneggiatura: Giulio Carrieri e Roberto Proia
Fotografia: Vito Frangione
Montaggio: Giorgia Currà
Scenografie: Noemi Marchica
Costumi:
Giorgia Maggi
Musiche: Alessandro Bencini
Suono: Simone Chiossi
Italia, 2024 – Commedia – Durata: 105′
Cast:
Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Asia Argento, Giorgia Trasselli, Camilla Carniello, 
Uscita in sala: 6 febbraio 2025
Distribuzione:
Eagle Pictures

L’app…sicanalisi

La giovane psicologa Sandra (Matilde Gioli) viene assunta dal servizio online “Fattivedere.com” proprio nel giorno in cui il suo fidanzato e convivente da dieci anni, Stefano (Francesco Centorame), decide di mollarla senza darle un vero motivo. Approfittando di un bug nel servizio, che le affibbia il profilo di una quasi omonima anziana terapeuta, Sandra Robbiati, e del caso, che porta Stefano ad affidarsi alle cure della psicologa di cui involontariamente ha assunto l’identità, Sandra si travestirà nel tentativo di capire che cosa sia realmente accaduto. Lo farà con l’aiuto di Marco (Pierpaolo Spollon) un singolare quanto imbranato investigatore privato, esperto in camuffamenti…

Una via di mezzo tra  Mrs. Doubtfire e un film italiano sulla psicanalisi a scelta tra Ma che colpa abbiamo noiConfusi e felici, Tutta colpa di Freud, Terapia di coppia per amanti e Una terapia di gruppo; la cui vasta gamma di titoli dimostra come il tema nel nostro paese sia abbastanza sentito, almeno dai produttori cinematografici.

In effetti, nel post-Covid, la psicoterapia, in particolare online, avebbe registrato un notevole successo. Il servizio “UnoBravo”, nata all’indomani della pandemia, non a caso sembra aver ispirato quella di questo film.

Fatti vedere però, pur partendo da uno spunto interessante, ha non pochi problemi. Fin dall’inizio, con quella riunione dell’Ordine degli Psicologi un po’ da operetta, tra l’inquisizione e la giuria di un talent televisivo (sempre a scelta, ma la lista stavolta fatela voi), sembra volerla percorrere i territori della favola. Ma poi vuole avere ambizioni più realistiche, di critica alla società, che fanno crollare quell’impianto fiabesco che forse avrebbe funzionato. Ha quindi dei momenti “riempitivi” di cui avremmo fatto volentieri a meno, come quelli in cui Sandra si aggira per casa cantando e danzando, o alcuni personaggi decisamente inutili, come la suora con problemi di gestione dell’ansia. E nel finale, quando al matrimonio dell’amica Benedetta – personaggio insopportabile quanto inutile, ma interpretato da una Asia Argento in stato di grazia – spunta fuori la vera psicologa anziana, è possibile udire distintamente gli scricchiolii degli arti degli sceneggiatori Carrieri e Proia mentre si arrampicano freneticamente sugli specchi.

Almeno le interpretazioni degli attori si giovano anche dell’affiatamento del cast, in particolare quello tra Gioli e Spollon, reciprocamente a loro agio dopo tre stagioni di Doc – Nelle tue mani.

Nel complesso il film di Tiziano Russo, fattosi le ossa con SKAM Italia e qui al suo secondo lungometraggio dopo l’interessante, ma poco originale, Noi anni luce, si lascia vedere, strappando pure qualche risata, apparendo però alla fine più che altro un’occasione sprecata.

Voto: 6

Paolo Dallimonti