La diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma si terrà dal 16 al 27 ottobre 2024. La manifestazione – riconosciuta ufficialmente dalla FIAPF (Fédération Internationale des Associations de Producteurs de Films) – si svolgerà presso l’Auditorium Parco della Musica che ospiterà le principali sale di proiezione e il lungo red carpet, uno dei più grandi al mondo. Il programma coinvolgerà inoltre altri luoghi e realtà culturali della Capitale.

Dal 2022, la Festa del Cinema ha introdotto nel suo regolamento un concorso internazionale: i film saranno giudicati da una giuria composta da professionisti del mondo del cinema, della cultura e delle arti. Il programma ospiterà altre sezioni non competitive, gli Incontri con il pubblico, eventi, proiezioni speciali e omaggi.

Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema dedicata alle giovani generazioni, si svolge nelle medesime date della Festa secondo un proprio regolamento.

La natura della Festa del Cinema è nella sintesi tra una programmazione di qualità e una fruizione popolare: il pubblico, al quale sono rivolti la stragrande maggioranza degli eventi in programma, gioca la parte del protagonista. Particolare attenzione è dedicata alla politica dei prezzi che prevede anche la presenza di numerosi eventi a ingresso gratuito.

Megalopolis (Francis Ford Coppola). Un’epopea romana ambientata in un’America moderna e immaginaria. La città di New Rome sta cambiando, causando aspri conflitti tra Cesar Catilina (Adam Driver), geniale artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e idealistico, e la sua nemesi, il sindaco Franklin Cicero(ne) (Giancarlo Esposito), reazionario e legato a uno status quo regressivo, avido e corrotto. Tra i due si inserisce Julia (Nathalie Emmanuel), la figlia del sindaco che, essendo innamorata di Cesar Catilina, si trova a dover scegliere in chi riporre la propria lealtà e a chiedersi cosa merita, davvero, l’umanità… Un film-monstre, covato per almeno quarant’anni e annunciato almeno da trenta, da uno dei registi più titanici e geniali di Hollywood, che, a 85 anni, mentre la maggior parte dei cineasti gira pellicole per incassare soldi, produce interamente di tasca sua il film della propria vita. Megalopolis, per quanto confuso, maldestro, a tratti raffazzonato È il Cinema. Cita la qualsiasi, da Lang alle “Catilinarie” di Cicerone e chi più ne ha più ne metta, affascinando e manipolando lo spettatore. In breve è un noir degli anni quaranta intriso di sci-fi, un po’ come lo fu Minority report di Steven Spielberg. Un’opera magniloquente, che forse è in minima parte quello che il regista avrebbe voluto ottenere, piena di difetti, ma anche di pregi. Un film che già che è arrivato finalmente sullo schermo è un miracolo. Alla cui celebrazione non possiamo non partecipare. Mega. Grand Public/Preapertura. Voto: 10

The dead dont’t hurt/I morti non soffrono (Viggo Mortensen). Durante gli anni Sessanta dell’Ottocento, il cowboy solitario di origine danese Holger Olsen (Viggo Mortensen) incontra la franco-canadese Vivienne Le Coudy (Vicky Krieps), fieramente indipendente. I due intrapredono una relazione, tra la Guerra di Secessione incombente e un signorotto locale il cui figlio è difficile da tenere a bada… Mortensen scrive, interpreta, dirige e musica un western di impianto più che classico, dal sapore prettamente europeo. La solidità del film è data dalla sua storia tradizionale, senza particolari colpi di scena o di coda che, pur non impressionando particolarmente lo spettatore, riesce a catturarlo per la sua solidità narrativa e di messa in scena. Superlativi tutti gli interpreti, compresi un sulfureo Danny Huston, per una storia non troppo originale, ma corale e splendidamente realizzata. Canonico. Grand public. Voto: 7 e ½

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti