L’unico festival italiano interamente dedicato all’approfondimento delle cinematografie, delle realtà e delle culture di Africa, Asia e America Latina è in arrivo con 9 giorni di proiezioni, 50 film e tanti eventi speciali: dal 18 al 26 marzo, a Milano e in streaming su MYmovies.it, il FESCAAAL anche quest’anno si svolgerà in forma ibrida e nelle sue tradizionali date di marzo.
Nel vasto programma, le proiezioni dei film del Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, con una selezione di 10 titoli dai 3 continenti, il Concorso Cortometraggi Africani e il Concorso EXTR’A, quest’ultimo dedicato ai film di registi italiani, e gli appuntamenti per le proiezioni delle sezioni Flash, E tutti ridono… e dei Fuori Concorso. Ad arricchire il calendario, appuntamento al pomeriggio con l’Ora del té presso il bar Girevole del San Fedele per incontrare i numerosi registi e gli ospiti del festival.
Dal 18 al 26 marzo, il 32esimo FESCAAAL in Fondazione Prada, Auditorium San Fedele, Cineteca Milano Arlecchino e CinéMagenta 63 – Institut Français de Milan, e online su su MYmovies.it.
La 6a edizione di Africa Talks sarà il pre-opening del Festival il 18 marzo all’Auditorium San Fedele, ore 17. Il format di approfondimento sull’Africa contemporanea a cura di Fondazione Edu e Associazione COE prevederà una tavola rotonda e un film dedicato ad Africa e Ambiente.
A seguire, domenica 19 marzo alle ore 18.00 l’apertura ufficiale del Festival nelCinema di Fondazione Prada, con la Cerimonia di apertura e la proiezione del film Il frutto della tarda estate – Under the fig trees, prima opera di finzione di Erige Sehiri, nuovo talento del cinema arabo contemporaneo.
In Giuria Internazionale Paolo Moretti, Erige Sehiri e Saeed Roustaee che assegneranno il Premio di 8.000 € al Miglior film del Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo. Grazie alla collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI, una Giuria composta da Ilaria Feole, Raffaella Giancristofaro e Gianluca Pisacane attribuirà il Premio della Critica – SNCCI al Miglior Film del Concorso Extr’A per un valore di 1.000€ e premierà il Miglior Cortometraggio del Concorso Cortometraggi Africani con 2.000 €.
A.O.C./P.D.O. (“Thomas” Samy Sidali). Consigliati da un’amministrazione piena di buone intenzioni, Latefa e i suoi due figli, Walid e e decidono di francesizzare i loro nomi. Appellation d’Origine Contrôlé, questo il titolo dietro l’acronimo, si ispira ironicamente alla legge 25/01/1972 “che ha portato alla francesizzazione di migliaia di nomi per facilitare l’integrazione”, come scritto nei titoli di coda. Il breve film francese affronta in maniera buffa e frizzante la tematica, già di per sé singolare, attraverso momenti visionari e musical, con un risultato originale e divertente! Sorprendente. Concorso Corti Africani. Voto: 8
Mirror mirror (Sandulela Asanda). Il “coming of age” di un’adolescente che esplora i meccanismi del piacere personale per capire che cosa significhi diventare una donna… Frizzante, fresco e molto divertente il piccolo film sudafricano esplora in modo irriverente i territori dell’auto-consapevolezza, della fine delle favole – lo “specchio specchio” rivelatore del titolo – quelli del piacere e della femminilità. Con un pizzico di erotismo – perché no?! – subito smussato da un brio cartoonesco, in soli dieci minuti l’opera di debutta di Sandulela Asanda insegna più cose di un testo specializzato. Auto-consapevole. Concorso Corti Africani. Voto: 8
Brujeria/Sorcery (Christopher Murray). Sulla remota isola cilena di Chiloé, nel XIX secolo, la piccola Rosa vuole vendicare il padre ucciso da un colono e si rivolge così a un’organizzazione di stregoni… Robusto film prodotto da Pablo Larrain che si muove al confine tra tradizioni popolari ed horror, in mezzo a popolazioni che vivono così intimamente all’interno della Natura da conoscerne e forse governarne le leggi. Una coproduzione tra Cile, Germania e Messico, per una pellicola misteriosa ed estremamente affascinante, oltre che lineare e coerente, che si muove sui passi di un ipnotico realismo magico. Incantevole. Concorso Lungometraggi. Voto: 7 e ½
Harka (Lofty Nathan). Quando il padre muore improvvisamente, Ali è costretto a occuparsi delle sorelle… Ma per lui, che ha già troppi problemi a relazionarsi con questo mondo, tra banche intransigenti e poliziotti corrotti, potrebbe essere la prova più estrema… Interessante coproduzione tra Francia, Lussemburgo, Tunisia e Belgio per un racconto che, sotto metafora, narra quel fuoco di paglia che è stata la “Primavera araba”. Tra corruzione ed indifferenza, le grida dei giovani tunisini in lotta per la dignità rischiano di passarla per le urla di un pazzo. Bellissimo ed estremo il finale, quasi anacronistico, ma estremamente simbolico ed efficace, che suggella un’opera drammatica e di protesta, ricca di significati. Potente. Concorso Lungometraggi. Voto: 7 e ½
Sur la tombe de mon père/On my father’s grave (Jawahine Zentar). Giunta in Marocco con il feretro del padre, Maine non può partecipare al funerale. Ma la ragazzina non intende rispettare le regole della tradizione… Toccante cortometraggio di produzione franco/marocchina che sfida le tradizioni in maniera essenziale, delicata ed intensa. Attraverso gli occhi della piccola protagonista passa un piccolo mondo. Lirico. Concorso Corti Africani. Voto: 7 e ½
Tengo sueños electricos/I have electric dreams (Valentina Maurel). Quando l’irrequieta Eva si trasferisce a vivere dal padre, uomo dalla personalità complessa, sarà obbligata a un veloce passaggio di crescita… Curiosa coproduzione tra Belgio, Francia e Costa Rica per un film che racconta una famiglia alquanto disfunzionale, benché disgregata e un difficile rapporto tra padre e figlia, benché sempre virato in toni da commedia leggera, anche quando il dramma bussa alla porta. Disfunzionale. Concorso Lungometraggi. Voto: 7 e ½
After a revolution (Giovanni Buccomino). Girato nell’arco di 5 anni, è la storia epica di Maryam e di suo fratello, su fronti opposti durante la rivoluzione in Libia, per raccontare le mille contraddizioni di uno dei tanti stati coinvolti nella “Primavera araba”. La Libia è un paese ancora in lotta nel quale le fazioni mutano facilmente opinione pur di restare a galla. La giovane dottoressa Maryam sembra vivere un incubo ad occhi aperti senza apparente via d’uscita. Coinvolgente. Concorso Extr’A/Documentario. Voto: 7
Bazigaga (Jo Ingabire Moys).Ruanda, 1994. Bazigaga è una guaritrice hutu, per il pastore cristiano una strega. Quando si scatena il massacro dei tutsi, egli si reca dalla donna… Interessante cortometraggio di coproduzione franco/britannica/belga che mette a confronto superstizione e religione, ma anche uomo e donna, sullo sfondo dei diritti civili. Liberamente ispirato alla vita di Karuhimbi, una donna – che compare in un segmento nei titoli di coda – che col suo coraggio salvò più di duecento vite durante il genocidio dei Tutsi in Ruanda. Resistente. Concorso Corti Africani. Voto: 7
Come le lumache (Margherita Panizon). Simone, tra gli arbusti del Carso, vive nel mondo della sua infanzia. Sayid è un giovane migrante. I due si incontrano in uno spazio magico… Non trascurabile cortometraggio italiano che affronta due solitudini, due diversi tali per ragioni differenti. Alle angherie degli altri, Simone e Savid contrappongono la loro specifica essenza. Concorso Extr’A. Voto: 7
La jauría (Andrés Ramírez Pulido). Nel cuore della foresta, Eliu è incarcerato in un istituto dove gli adolescenti sono impegnati in duri lavori manuali e strani rituali di riabilitazione… Angosciante film di coproduzione franco/colombiana, La jauría oscilla tra il detection-movie e l’horror narrando un racconto claustrofobico e criptico che però avvince. Calata nelle forze della natura, con cui i ragazzi sono costantemente a contatto, la storia sottende alle sue leggi. Ambiguo. Concorso Lungometraggi. Voto: 7
Le spectre de Boko Haram (Cyrielle Raingou). Nel nord del Camerun la minaccia di Boko Haram fa parte della quotidianità, ma i bambini riescono a ritagliarsi un mondo tutto loro… Documentario camerunense su un giogo che assilla ancora diversi paesi africani: ma il mondo verrà salvato dai bambini, come racconta il film, facendo forza e leva sulle loro energie apparentemente inesauribili. Ottimista. Concorso Lungometraggi. Voto: 7
Mulika (Maisha Maene). Quello che potrebbe essere definito un “afronauta” atterra nel cratere vulcanico del Monte Nyiragongo: è un viaggiatore dello spazio-tempo giunto per proteggere l’umanità. Un piccolo film congolese, allucinato e psichedelico, al confine con la video-arte che rivendica i diritti dei popoli africani, sfruttati per le loro risorse e senza un futuro. Ma il guerriero senza tempo né spazio saprà fare giustizia… Nazionalista. Concorso Corti Africani. Voto: 7
Oltre i bordi/Beyond the frame (Simone Brioni e Matteo Sandrini). Una narrazione che intreccia le riflessioni personali dell’autore Simone Brioni e la storia collettiva: un invito a guardare ‘oltre i bordi’ della fotografia coloniale… Curioso e brioso mediometraggio documentario, narrato dall’altrettanto suo curioso co-autore Simone Brioni, che esplora, con la partecipazione della scrittrice Ubah Cristina Ali Farah e di Elia Moutamid, il colonialismo facendolo di riflesso, attraverso testimonianze e materiali dell’Archivio “Luce” per un inedito racconto. E mostrandoci come in molte città italiane siano ancora presente molte più tracce di quel periodo storico di quante possiamo immaginare… Esploratorio. Concorso Extra. Voto: 7
La paz del futuro (Francesco Clerici e Luca Previtali). Janet Pavone, artista italo-americana che si era unita alla rivoluzione sandinista, torna in Nicaragua per restaurare un suo murales… Ritratto molto sentito di una donna e di un paese, intimamente legati tra loro, che ci racconta una storia rara, quasi incredibile, di un paese martoriato da rivoluzioni e dall’occhio fin troppo ingerente degli Stati Uniti. Ma l’Arte e una dolce signora pittrice sembrano vincere su tutto, annullandolo. A tinte tenui. Concorso Extra. Voto: 7
Sahbety/My girl friend (Kawthar Younis). Alla disperata ricerca di intimità, Ali e la sua ragazza escogitano un piano dalla piega inaspettata, poiché i ruoli di genere si confonderanno… Divertente e dolceamaro cortometraggio egiziano che spiazza fin dall’inizio per poi scegliere però una via più “normale”. Buffo il prefinale, esilarante il finalissimo. Trasversale. Concorso Corti Africani. Voto: 7
Taht alshajra/Under the fig trees/Il frutto della tarda estate (Erige Sehiri). Alla fine dell’estate, in un frutteto nel Nord-Ovest della Tunisia, un gruppo di donne lavora per raccogliere i fichi. Sotto lo sguardo di lavoratori uomini, giovani e anziani, le donne flirtano, si prendono in giro, discutono e litigano. Nel corso di una giornata, il frutteto diventa teatro di emozioni, ma anche microcosmo in cui si scatenano le dinamiche di potere, le prevaricazioni del lavoro stagionale e le contraddizioni della società tunisina. La regista tunisina porta sullo schermo una storia semplice e sincera che si svolge in un breve arco temporale, proprio per consegnare allo spettatore l’immediatezza e l’attualità del racconto. E alla fine, un altro giorno è passato. E tutto in fondo è rimasto immobile. Metaforico. (Film d’apertura del festival, esce nelle sale dal 23 marzo 2023 per Trent Film). Flash. Voto: 7
Tutsué (Amartei Armar). Ossessionato dalla morte del fratello in mare, il piccolo Okai, figlio di un pescatore, crede che suo fratello sia ancora là… Struggente cortometraggio franco/ghanese che mette al centro il dolore di un fratello per la perdita del maggiore avvenuto in mare. Le potenti forze della natura fanno il resto… Avvvolgente. Concorso Corti Africani. Voto: 7
Bergie (Dian Weys). Un agente delle forze dell’ordine a Capetown, di fronte a una decisione difficile, si trova a confronto con la sua coscienza… Quando ti sembra di essere fuori posto, ma in realtà sei l’unico che sta facendo la cosa più sensata. Il breve film battente bandiera sudafricana in pochi minuti mette a fuoco una situazione drammatica, ma neanche troppo insolita. (Dis)ordinato. Concorso Corti Africani. Voto: 6 e ½
El suplente /The substitute (Diego Lerman). Il professore Lucio viene inviato come supplente in una scuola di periferia dove dovrà confrontarsi con un giovane alunno minacciato da un boss della droga… Film di intricata coproduzione argentina/spagnola/messicana/italiana/francese/svizzera/britannica da apprezzare più per le premesse e le promesse che per l’effettiva riuscita. Ricorda pellicole come La scuola della violenza e ancora più da vicino The principal – Una classe violenta, ma con molto meno mordente. Pur con la presenza di Alfredo Castro in un ruolo importante, El suplente oscilla tra commedia, romanzo di formazione, “crime”, senza trovare una direzione vera e propria verso la quale svilupparsi. Contrappone sicuramente l’altruismo e l’esempio positivo che i grandi possano dare ai più giovani all’interesse personale o più semplicemente al menefreghismo più dilagante. Formativo. Concorso Lungometraggi “Finestre sul Mondo”. Voto: 6 e ½
Mistida (Falcão Nhaga). Una madre e un figlio, originari della Guinea, a confronto con il passato, il futuro e due visioni della vita in Portogallo ormai lontane tra loro… Due generazioni una di fronte all’altra: la fragilità dei rapporti, la madrepatria lontana, un futuro sempre meno futuro per l’una e un passato sempre meno passato per l’altro. In questo mediometraggio la poesia si sostituisce ai ricordi, lasciando la malinconia regnare sovrana. Nostalgico. Concorso Corti Africani. Voto: 6 e ½
Objects are closer than they appear (Ahmed Sobhy). Naeem, a casa della sorella per recuperare dei soldi, si trova coinvolto suo malgrado in una drammatica situazione familiare, che ha come perno centrale sempre il denaro… In un frenetico piano sequenza, il regista egiziano racconta una girandola familiare senza troppa ironia, ma non per questo poco coinvolgente. Beffardo. Concorso Corti Africani. Voto: 6 e ½
Eroica (Nathan de Pas Habib). Ispirato all’omonimo romanzo di Chino Amobi. In un seminterrato un investigatore scopre archivi che confermano la morte di Amobi per onticidio… Cortometraggio italo/britannico che vuole essere un primo capitolo, appunto dell’opera di Amobi, qui anche protagonista, ma che, forse, proprio per questo rimane incompiuto e alquanto arcano. Indecifrabile. Concorso Extra. Voto: 6
Sabato 25 marzo, nel corso della Cerimonia di Premiazione, sono stati annunciati i film vincitori, il 32° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, che sì è concluso domenica 26 marzo con la proiezione in anteprima italiana del film Leila’s Brothers di Saeed Roustaee, nelle sale dal 6 aprile con I Wonder Pictures.
Al film TENGO SUEÑOS ELECTRICO di Valentina Maurel, va il Premio Comune di Milano al Miglior Lungometraggio “Finestre sul Mondo” (8.000 euro).
Il Premio al Miglior Film del Concorso Cortometraggii Africani (2.000 euro) va a MISTIDA di Falcão Nhaga.
Il Premio SNCCI al Miglior Film del Concorso Extr’A (1.000 euro) va a GO, FRIEND, GO di Gabriele Licchelli, Andrea Settembrini, Francesco Lorusso.
Il film più votato dal pubblico – Premio Città di Milano, è HARVEST MOON di Amarsaikhan Baljibyam
Dal nostro inviato Paolo Dallimonti