Scheda film
Regia, Soggetto e Musiche: Max Mazzotta
Sceneggiatura: Max Mazzotta e Giulia Louise Steigerwalt
Fotografia: Gianfilippo Corticelli
Montaggio: Gino Bartolini
Scenografie: Gianluca Salamone
Costumi: Mary Montalto
Suono: Massimo Pisa
Italia, 2012 – Commedia – Durata: 90′
Cast: Max Mazzotta, Lunetta Savino, Ninetto Davoli, Rita Montes, Deniz Ordogan, Diego Verdegiglio, Alessandro Castriota Scanderberg
Uscita: 22 agosto 2013
Distribuzione: Whale Pictures
Sale: 14
Torna a casa fesso
Non per sottovalutare, ma non tutti fra le giovani generazioni sanno che Pazienza è qualcosa di più di un’esortazione o un ‘invocazione. È il cognome di Andrea, meraviglioso disegnatore che l’eroina ispirò senz’altro ma che pure stroncò, rendendo la sua vita breve e al tempo stesso intensa. I libri che post-mortem hanno cercato di raccogliere in maniera più o meno filologica le migliaia di suoi disegni affollano le librerie, ma, si sa, l’Italia non è patria di grandi lettori. Per fortuna a contrabbandare il suo incredibile mondo creativo c’hanno pensato undici anni fa il cinema con Paz! di Renato De Maria, film quasi sperimentale che portava in pellicola i suoi personaggi, tra cui Zanardi e appunto Fiabeschi, e qualche tempo dopo la televisione che ha dedicato una piccola serie animata al curioso personaggio del Leone Pancrazio.
Nel 2012 l’istrionico attore Max Mazzotta esordisce alla regia con un’opera a metà tra il sequel e lo spin-off, che arriva ora nelle sale, regalando ad Enrico Fiabeschi, in realtà un personaggio minore apparso in pochissime tavole del disegnatore scomparso, cui continua a prestare il volto, un intero film da protagonista. Aggiornandolo alla nostra epoca densa di telefoni cellulari, lo cala nel suo mondo più privato e personale, ossia quello della propria famiglia e degli amici di un tempo. Lasciato dalla storica ragazza Anna, Enrico lascia a sua volta quella Bologna che poco gli ha dato ma tanto gli ha tolto e torna in Calabria, in quel di Cuculicchio, “il paese del radicchio”. Qua ritrova le proprie radici, nelle persone del padre Giuseppe (un magnifico Ninetto Davoli), della madre Maria (Rita Montes) e della svanita zia Maria (Lunetta Savino), come anche in quelle degli amici di un tempo. Naturalmente Enrico non ne imbroccherà una, malgrado in molti si prodighino per lui, ma troverà l’amore, anche se ci metterà un po’ a comprendere di averlo davvero incontrato.
Max Mazzotta, attore talentuoso noto per personaggi nervosi e stilizzati, spesso cattivi “da operetta”, che riflettono almeno in parte la sua essenza, non fa Enrico Fiabeschi, ma lo È. Per questo la curiosa ed apprezzabile la trovata di partire da un piccolo personaggio per costruirlo di fatto, inventandogli praticamente dal nulla un mondo da cucirgli intorno, funziona bene, meglio che se avesse scelto uno Zanardi per proseguirne le avventure. Le idee sono davvero tante, come quella di offrire come donna a Fiabeschi, che parla tanto, anche troppo, Sara, una ragazza muta che lavora al bar del paese, l’unica che può davvero capirlo!
Certo, qualche sbavatura ed alcune incertezze non mancano, legate pure allo status di opera prima, ma la ricerca interiore del protagonista, che approderà ad un ‘minoliano’ “la casa siamo noi”, fa da funzionale filo conduttore ed anche lo stile fumettistico e metanarrativo scelto risulta azzeccato, offrendo personaggi indimenticabili come il coeniano Carmelo di Paolo Calabresi modellato sul Jesus Quintana di John Turturro ne Il grande Lebowski, qui alle prese con le bocce invece che col bowling.
Fiabeschi torna a casa, se si sta al gioco e si entra in sintonia con autori e personaggi, è un’opera molto divertente e godibile, che regala un’ora e mezza di sfrenato e scoppiettante divertimento, sancendo la nascita di un regista da tenere d’occhio, sperando solo che non abbia esaurito qui tutta la sua brillante vena creativa.
RARO perché… è il debutto alla regia di un noto attore che si ispira ad un indimenticabile fumettista.
Voto: 7
Paolo Dallimonti