Scheda film
Regia e Montaggio: Babak Jalali
Soggetto e Sceneggiatura: Carolina Cavalli e Babak Jalali
Fotografia: Laura Valladao
Scenografie: Rob Riutta
Costumi: Carolina Sebastian
Musiche: Mahmood Schricker
USA, 2023 – Drammatico – Durata: 91′
Cast: Anaita Wali Zada, Gregg Turkington, Jeremy Allen White, Hilda Schmelling, Avis See-tho, Siddique Ahmed, Taban Ibraz
Uscita in sala: 27 giugno 2024
Distribuzione: Wanted

 

Donya ha dovuto lasciare l’Afghanistan, dopo che i Talebani hanno ripreso il potere. Per un po’ di tempo è stata una traduttrice per l’esercito USA e questo l’ha compromessa, per cui non può più rimanere in un paese dove tutto le è ostile. Consapevole del suo destino, Donya cerca di rifarsi una vita in America in una cittadina chiamata Fremont. Il suo nuovo lavoro consiste nello scrivere le frasi che vengono inserite nei dolcetti della fortuna e, mentre riflette su quali frasi originali inserire in piccole strisce di carta, la sua vita scorre in un contesto sociale difficile, perché, da una parte, ci sono i suoi compatrioti, fuggiti come lei dall’Afghanistan e, dall’altra, ci sono le sue nuove conoscenze fatte in America e che forse lei vorrebbe fossero più facili da frequentare. Tuttavia, i problemi sociali dell’immigrazione e la consapevolezza di non poter più tornare in patria sono solo degli aspetti della vita di Donya. Sono come delle parti secondarie, mentre il centro della narrazione è lei, la sua ricerca, le sue parole, i suoi rapporti bizzarri con i colleghi e la sua tortuosa ricerca di un amore. Eppure Donya è ipnotica, il suo cercare catalizza l’attenzione dello spettatore che ad un certo punto sembra comprendere i pensieri della protagonista solo attraverso il suo sguardo.

Il regista iraniano Babak Jalali crea un prezioso film in biancoenero in cui le sfumature dello sguardo, le mezze parole, le intenzioni inespresse costruiscono il film, portandoci dentro ad un personaggio malinconico, ma profondo, in cui l’inconscio di Donya appare con tutta la sua forza dirompente, trascinandoci nelle acque profonde dell’inconscio, ma anche facendoci navigare su una superficie piatta in cui a volte non capiamo perché Donya si lasci trasportare dagli eventi.

Voto: 8

Fulvio Caporale