Scheda film
Regia: Antonietta De Lillo
Interviste: Antonietta De Lillo e Marcello Garofalo
Montaggio: Elisabetta Giannini
Musiche: Fabio Frizzi
Suono: Silvia Moraes e Carlo Purpura
Italia, 1993/2021 – Documentario – Durata: 80′
Cast: Lucio Fulci, Antonietta De Lillo, Marcello Garofalo
Uscita in sala: 3 giugno 2021
Distribuzione: Marechiarofilm
Un grande avvenire dietro le spalle
Lucio Fulci, nato a Roma il 17 giugno 1927 e ivi scomparso il 13 marzo 1996. “Regista, sceneggiatore, attore e paroliere italiano. È stato un cineasta completo che ha lasciato un segno indelebile nel cinema di genere italiano, affrontando ogni tipo di pellicola senza pregiudizi e con la massima professionalità, spesso a fronte di budget piuttosto ristretti” (Wikipedia).
Qualcuno, non più giovanissimo, ricorderà La notte americana del dr. Fulci, un mediometraggio del 1994 diretto da Antonietta De Lillo, dove il regista romano era intervistato nella sua stessa città nel giugno del 1993 da Marcello Garofalo. Un fulminante ritratto di un “cinematografaro” che già allora lo faceva riscoprire almeno ad un certo pubblico.
Con Fulci talks – Conversazione uncut con Lucio Fulci, presentato in anteprima al Noir In Fest 2020 nell’ambito dell’interessantissima retrospettiva a lui dedicata, l’autrice partenopea mostra gran parte del materiale di allora, nudo e crudo, senza apparenti tagli, “arricchito” di finte imperfezioni della tecnologia del tempo, proprio per dare una sensazione di maggiore realismo allo spettatore, come se si trovasse in una stanza con il regista romano. Ne emerge il ritratto di un uomo coltissimo, molto più di quanto certi suoi film farebbero pensare: un artigiano che negli anni via via è assurto al grado di “autore”, ricevendo l’appellativo di “terrorista dei generi”, perché lui, i generi, li ha affrontati proprio tutti!
Dai musicarelli con gli urlatori Mina & Celentano ai film “di” Franco & Ciccio passando per Totò, dagli western ai gialli all’italiana – da cui l’eterna rivalità e l’infinito amore/odio con l’amico Dario Argento – da un film compiuto e di pregio come Beatrice Cenci, che la critica non volle apprezzare, agli horror che gli diedero fama mondiale, il sosia di Orson Welles (o di Alfred Hitchcock, come gli diceva Brigitte Bardot) si e ci racconta con la fascinazione di cui solo i grandi artisti sono capaci. Diversi film brutti, alcuni antesignani, certi obiettivamente riusciti e su tutti un capolavoro sicuro, come riconosce anch’egli: Non si sevizia un paperino. Ma per ognuno, anche per quelli indifendibili, ha una parola buona, come un padre dinanzi ai suoi figli. E una poetica: il peccato e la morte.
Un gran bugiardo, per sua stessa ammissione, anche se meno del mentitore per eccellenza Federico Fellini, ma proprio per questo da ascoltare per un tempo indefinito.
Fulci avrà avuto pure qualche bolletta che non riusciva mai a pagare, a giustificare la sua iperattività, ma, nei suoi racconti ricontesualizzanti, tutto assume un valore diverso e una dimensione alt(r)a. Lì, davanti alla macchina da presa della De Lillo, il grande Lucio si fa demiurgo di se stesso, plasma nuovamente tutto, a suo personalissimo modo, e insegna, in una lezione di cinema senza eguali. Imperdibile.
Voto: 9
Paolo Dallimonti