Scheda film
Regia, Sceneggiatura e Fotografia: Gianfranco Rosi

Soggetto: da un’idea di Carla Cattani
Montaggio:  Jacopo Quadri
Italia/Francia, 2016 – Documentario – Durata: 108′
Cast: Samuele Caruana, Giuseppe Fragapane, Pietro Bartolo, Samuele Pucillo, Mattias Cucina, Francesco Paterna, Maria Costa
Uscita: 18 febbraio 2016
Distribuzione: Istituto Cinecittà Luce

Rosi trionfa alla Berlinale 2016 e mai verdetto fu piu anticipato e condiviso tra giurati e giuria. Il docufilm di Rosi  su Lampedusa e gli sbarchi di immigrati infatti ha veramente convinto tutti e non soltanto per il livello medio dei film in concorso quest’anno, che ha offerto il meglio probabilmente nelle rassegne collaterali.

Ennesimo trionfo del cinema italiano che, nonostante quello che ne dicano i gufi e i maligni, batte ancora e bene i suoi colpi.

Trasmettere il dramma enorme della crisi dei migranti in corso, che sta costando migliaia di vite ogni anno e che pone l’unità e valori europei dura prova, è un impresa immane in cui si sono cimentati tanti giornalisti. Ma per farlo al meglio ci vuole un regista di documentari unico come Gianfranco Rosi. Rosi ci fa salire sulle barche dei disperati in mezzo ai loro drammi e tragedie.

L’umorismo e la compassione che il regista ci aveva mostrato in Sacro Gra qui sono presenti ma vengono potenziati da un argomento globale e piu d’impatto.

Molte domande e poche risposte sulle vite sfortunate dei migranti in questo film, di cui a fine visione sappiamo ben poco. Ma non era certo questo l’obiettivo di Rosi.

Nel film si alternano in modo mirabile avventurose operazioni di soccorso, spesso drammatiche, con la tranquilla vita dei pescatori e delle loro famiglie che abitano l’isola. Prendendo la decisione coraggiosa di non mescolare i due gruppi, Rosi mostra tuttavia i cambiamenti che sono avvenuti. Il protagonista del film, se cosi possiamo definirlo, è Samuele, un bambino di 12 anni che trascorre il suo tempo all’aria aperta con un amico a giocare con la sua fionda .

Tutto questo è presentato in un modo estremamente sottile: Rosi cattura l’atmosfera del vecchio mondo di Lampedusa anche attraverso la radio e la musica locale.

In questo ambiente apparentemente sereno irrompono in alcuni filmati mozzafiato navi da pattuglia mentre pattugliano il mare alla ricerca di imbarcazioni in pericolo.

Mentre la maggior parte dei registi avrebbero seguito un salvataggio dall’inizio alla fine, Rosi non segue la strada piu banale. Sceglie dettagli apparentemente insignificanti come le coperte termiche lucide che sembrano carta da imballaggio di Natale.

Molto poco è mostrato nei campi dove i migranti sono temporaneamente ospitati.

Il medico dell’isola (presente a Berlino) mostra immagini di un ragazzo coperto di ustioni chimiche della miscela di carburante barca e acqua di mare, mentre descrive il suo lavoro da incubo nell’esaminare i cadaveri.

Queste scene terribili sono parzialmente mitigate da un umorismo gentile e da scena allegre come la ricerca dei gemelli in un’ecografia di una donna incinta. E’ un modo di dare una visione umana a un dramma universale e questa filosofia cinematografica è indubbiamente la chiave di lettura principale del film e una delle ragioni cardine del suo successo.

Voto: 7 e ½

Vito Casale