Nel ’74 uscì un film intitolato Gone in 60 Seconds (Rollercar, da noi) la cui trama trattava furti d’auto e relativi spettacolari inseguimenti la facevano da padrone.
Ora, a 25 anni di distanza, Hollywood ci riprova con questo re-make decisamente deludente. La storie è banalissima: 50 macchine e poco tempo per rubarle e consegnarle. Sottrarsi al deal vuol dire pagare con la vita.
La vita in gioco è quella di Kip, fratello minore di “Memphis” Raines (Nicholas Cage), una leggenda tra i ladri d’auto.
Inutile dirlo, il fratellone ora fuori dal giro (sono sempre fuori dal giro…) ritorna sulla scena dopo 6 anni per tirare fuori dai guai il piccolo Kip (…ma tornano sempre).
Radunata la vecchia banda, Memphis si mette al lavoro.
Detto questo, vi aspettate inseguimenti mozzafiato per tutto il film?
Sbagliato. E’ tutta pre-tattica: 3/4 del film se ne vanno in noiosi e approssimativi preparativi al colpo (o meglio ai 50 colpi) e di tutte le favolose auto di lusso sulla lista della spesa se ne vedono poche e male e per poco tempo.
Il film non decolla mai.
Solo gli ultimi dieci minuti ci riservano una bella car chase (ma si è visto di meglio in passato) con Cage alla guida di una Mustang Shelby del ’67 (sigh..) elaborata e i poliziotti alle calcagna su una BMW serie 5.
A questo punto, con così poco divertimento fruibile, non si è più disposti a passar sopra alle battute insulse, ai dialoghi da dodicenni, ai buchi di sceneggiatura e alle ridicole figure dei cattivi.
Se un remake doveva essere, almeno che riproponesse l’adrenalina del film originale, se non di più.
Questo è un film buono al massimo per un noleggio su VHS.
Guglielmo Pizzinelli