Scheda film
Regia: Michael Hoffman
Sceneggiatura: Ethan & Joel Coen
Fotografia: Florian Ballhaus
Montaggio: Paul Tothill
Scenografie: Stuart Craig
Costumi: Jenny Beavan
Musiche: Rolfe Kent
USA, 2012 – Commedia – Durata: 89′
Cast: Colin Firth, Cameron Diaz, Alan Rickman, Stanley Tucci, Cloris Leachman, Tom Courtenay, Senem Temiz
Uscita: 21 febbraio 2013
Distribuzione: Medusa
God Save the Brother’s Coen
Henry Dean, curatore di mostre londinese, organizza un macchinoso ma astuto piano per truffare l’uomo più ricco del Regno Unito, l’avido e perfido magnate e collezionista d’arte Lionel Shabandar, convincendolo a comprare un falso dipinto di Monet. Per attirarlo nella sua tana, userà come esca, la bella campionessa di rodeo texana, P. J. Puznoski, ma, come in tutte le commedie che si rispettino, le cose non vanno mai come dovrebbero.
Micheal Hoffman dirige il remake di Gambit, commedia del 1966 con Michael Caine e Shirley MacLaine, con un cast di tutto rispetto, Colin Firth, Cameron Diaz, Alan Rickman e Stanley Tucci e avvalendosi di due degli sceneggiatori migliori che Hollywood può offrire: Joel ed Ethan Coen.
Il progetto era in cantiere da oltre dieci anni, ma attendere di avere due firme così prestigiose ne è valsa sicuramente la pena perché il film segue perfettamente i canoni della commedia senza scadere nel banale: risate in un adeguato stile british, con accenti texani che creano il giusto contrasto, una storia lineare ma ricca di piccoli colpi di scena e, soprattutto, dei personaggi assolutamente definiti e armoniosi. Firth riveste al meglio il ruolo dell’uomo timido e ipercontrollato, aggiungendo un certo fascino e appeal che emerge quando interpreta ruoli più spiritosi, la Diaz, già nota per la sua verve comica, appare al top nel ruolo dell’americana sguaiata ma per nulla ingenua e Rickman non potrebbe personificare meglio lo spregevole e bizzarro Shabandar. Un cast di tale levatura, orchestrato dal talento dei fratelli Coen, la cui bravura spicca soprattutto in alcuni dialoghi veramente brillanti ed esilaranti, sono, senza ombra di dubbio, una garanzia di qualità elevatissima.
Piccoli errori ci sono: la narrazione non tiene conto di alcuni dettagli e da per scontate delle informazioni tenendo conto più che altro della storia generale e la voce fuori campo, che accompagna lo spettatore sin dalla prima scena, può apparire fastidiosa ed eccessivamente didascalica. Inoltre il personaggio di Stanley Tucci, attore sempre sublime, poteva essere sfruttato di più , date le sue potenzialità e capacità. Ma, nel complesso, Gambit, in uscita nelle sale dal 21 febbraio, è una commedia piacevole, simpatica, capace di divertire e di offrire un buon esempio di cinema.
Voto: * * *
Giada Valente