Michael Grandage, acclamato direttore artistico del Donmar per 10
anni, ha realizzato il suo primo film, riuscendo a sorpresa ad
arrivare dritto in concorso a Berlino.
Il genio di cui parla il titolo è la storia del rapporto tra Maxwell
Perkins, l’editor di talento che ha scoperto Ernest Hemingway e
Francis Scott Fitzgerald, e il suo protetto più ribelle, il romanziere
Thomas Wolfe, noto per i suoi romanzi fiume.
Il film cerca di ricostruire come dal loro rapporto siano nate le
opere geniali e piu acclamante di Wolfe.
Grandage ha riunito un cast stellare. Sempre un vero gentleman, Colin
Firth interpreta Perkins come fosse il padre di Wolfe forse il figlio
che non ha mai avuto.
Dominic West appare come Hemingway e Guy Pearce come Fitzgerald,
tormentato dalla sua crisi creativa, mentre Wolfe è un fiume in piena.
Wolfe è interpretato sopra traccia da Jude Law, con una
interpretazione quasi macchiettistica.
Un tocco di intrigo è fornita dall’amante di Wolfe, Aline Bernstein
(Nicole Kidman) che diventa gelosa del suo legame, anche se non
sessuale, con Perkins.
Da notare che Colin Flirt indossa sempre per tutto il film un
cappello, e lo toglie solo alla fine….un film a tratti interessante
sul processo creativo e di diffusione ai mass media, ma che paga un
didascalismo che lo rende poco entusiasmante.
Voto 6
Vito Casale